Le grandi scimmie hanno il senso dell’umorismo? Si prendono in giro esi fanno scherzi e dispetti (VIDEO)

E’ probabile che i prerequisiti per l’umorismo si siano evoluti nella stirpe umana almeno 13 milioni di anni fa

[16 Febbraio 2024]

I bambini i prendono in giro scherzosamente gli altri già a 8 mesi di età e gli scienziati ricordano che <Lo scherzo è una parte importante dell’interazione umana che si basa sull’intelligenza sociale, sulla capacità di anticipare le azioni future e sulla capacità di riconoscere e apprezzare la violazione delle aspettative degli altri. La presa in giro ha molto in comune con lo scherzo, e la presa in giro giocosa può essere vista come un precursore cognitivo dello scherzo. Le prime forme di scherzo giocoso negli esseri umani emergono ancor prima che i bambini dicano le loro prime parole, già a otto mesi di età. Le prime forme di presa in giro sono provocazioni ripetitive che spesso comportano sorpresa. I bambini prendono in giro i genitori offrendo e ritirando giocosamente oggetti, violando le regole sociali (la cosiddetta non conformità provocatoria) e interrompendo le attività degli altri».

Si pensava da tempo che, visto che questo comportamento non richiede il linguaggio, tipi simili di presa in giro giocosa potessero essere presenti negli animali non umani. Ora, lo In  studio “Spontaneous playful teasing in four great ape species” pubblicato recentemente su Proceedings of the Royal Society B , scienziati dell’università della California – Los Angeles (UCLA), del Max Planck Institute of Animal Behavior, dell’Indiana University (IU) e dell’Università della California – San Diego (UCSD)   ha documentato atteggiamenti giocosi in 4 specie di grandi scimmie: oranghi, scimpanzé, bonobo e gorilla e  i ricercatori statunitensi e tedeschi evidenziano che «Come il comportamento scherzoso negli esseri umani, la presa in giro delle scimmie è provocatoria, persistente e include elementi di sorpresa e gioco. Poiché tutte e quattro le specie di grandi scimmie utilizzavano prese in giro scherzose, è probabile che i prerequisiti per l’umorismo si siano evoluti nella stirpe umana almeno 13 milioni di anni fa».

La principale autrice dello studio, Isabelle Laumer dell’UCLA e del Max Planck, sottolinea che «Le grandi scimmie sono ottimi candidati per le prese in giro giocose, poiché sono strettamente imparentate con noi, si impegnano nel gioco sociale, esibiscono risate e dimostrano una comprensione relativamente sofisticata delle aspettative degli altri».

Il team ha analizzato le interazioni sociali spontanee che sembravano giocose, leggermente moleste o provocatorie e hanno osservato le azioni, i movimenti del corpo, le espressioni facciali dei teaser e il modo in cui i target della presa in giro rispondevano. Hanno anche valutato l’intenzionalità del teaser cercando prove che il comportamento fosse diretto a un obiettivo specifico, che persistesse o si intensificasse e che i teaser attendessero una risposta dal target.

Hanno così scoperto che «Oranghi, scimpanzé, bonobo e gorilla avevano tutti comportamenti intenzionalmente provocatori, spesso accompagnati da caratteristiche di gioco» e hanno identificato 18 distinti comportamenti di presa in giro, evidenziando che «Molti di questi comportamenti sembravano essere utilizzati per provocare una risposta, o almeno per attirare l’attenzione del target».

L’autrice senior dello studio, Erica Cartmill dell’UCLA e dell’IU, sottolinea che «Per i teaser era normale agitare o far oscillare ripetutamente una parte del corpo o un oggetto nel mezzo del campo visivo del target, colpirlo o punzecchiarlo, fissarlo attentamente in faccia, interromperne i movimenti, tirargli i capelli o eseguire altri comportamenti che erano estremamente difficili da ignorare per il target».

Sebbene la presa in giro per gioco assumesse molte forme, gli autori dello studio fanno notare che differiva dal gioco in diversi modi e la Cartmill spiega ancora che «La presa in giro giocosa nelle grandi scimmie è unilaterale, deriva in gran parte dal teaser spesso durante l’intera interazione e raramente è ricambiata. Gli animali inoltre usano raramente segnali di gioco come il “playface”  dei primati, che è simile a quello che chiameremmo un sorriso, o i gesti di “trattenere”  che segnalano la loro intenzione di giocare».

Le prese in giro giocose avvengono principalmente quando le scimmie sono rilassate e condividono somiglianze con i comportamenti degli esseri umani. Per la Laumer, «Simile alla presa in giro dei bambini, la presa in giro giocosa delle scimmie comporta una provocazione unilaterale, un’attesa di risposta in cui l’osservatore guarda in faccia il target subito dopo un’azione di presa in giro, ripetizione ed elementi di sorpresa».

I ricercatori ricordano che, già molti anni fa, Jane Goodall e altri primatologi che lavorano sul campo avevano menzionato comportamenti simili riscontrati negli scimpanzé, ma questo nuovo studio è il primo a studiare sistematicamente le prese in giro giocose.

La Laumer conclude: «Da un punto di vista evolutivo, la presenza di prese in giro giocose in tutte e quattro le grandi scimmie e le sue somiglianze con le prese in giro e gli scherzi giocosi nei neonati umani suggeriscono che la presa in giro giocosa e i suoi prerequisiti cognitivi potrebbero essere stati presenti nel nostro ultimo antenato comune, almeno 13 milioni di anni fa. Speriamo che il nostro studio ispiri altri ricercatori a studiare le prese in giro giocose in più specie al fine di comprendere meglio l’evoluzione di questo comportamento dalle molteplici sfaccettature. Ci auguriamo inoltre che questo studio aumenti la consapevolezza delle somiglianze che condividiamo con i nostri parenti più stretti e dell’importanza di proteggere questi animali in via di estinzione».

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  • Playful teasing in four great ape species