Le ragioni del calo del numero degli insetti nel mondo

L'utilizzo più esteso del suolo, i cambiamenti climatici e le specie invasive sono le principali cause del declino degli insetti

[3 Maggio 2023]

In tutto il mondo stiamo assistendo non solo a un calo del numero di singoli insetti, ma anche a un crollo della biodiversità degli insetti. «Le principali cause di questa preoccupante tendenza sono l’intensificazione dell’uso del suolo sotto forma di un maggiore utilizzo per l’agricoltura e lo sviluppo edilizio, nonché il cambiamento climatico e la diffusione di specie animali invasive a causa del commercio umano». Sono queste le principali conclusioni dell’edizione speciale  di Biology Letters sul declino degli insetti pubblicata recentemente.. Uno dei tre redattori è Florian Menzel dell’Institut für Organismische und Molekulare Evolutionsbiologie della Johannes Gutenberg-Universität Mainz (JGU) che ha spiegato: «Poiché le prove di un crollo globale in corso nelle popolazioni di insetti è aumentata negli ultimi anni, abbiamo deciso che era giunto il momento di modificare e pubblicare questo numero speciale. Il nostro obiettivo non era quello di documentare il declino della popolazione di insetti, ma di comprenderne meglio le cause e le conseguenze».

Insieme all’entomologo forestale Martin Gossner dell’Istituto federale di ricerca per la foresta, la neve e il paesaggio (WSL) e alla biologa Nadja Simons della Technische Universität Darmstadt, Menzel ha contattato ricercatori internazionali per raccogliere le informazioni che potevano fornire sul declino degli insetti e stimolare nuovi studi sull’argomento. Il numero speciale scritto da Menzel e ora dice che «Alla luce dei risultati a nostra disposizione, abbiamo appreso che non solo l’intensificazione dell’utilizzo del suolo, il riscaldamento globale e la crescente dispersione di specie invasive sono i principali motori della scomparsa globale degli insetti, ma anche che questi fattori interagiscono tra loro». Per esempio, gli ecosistemi deteriorati dall’uomo e le loro comunità di insetti sono più suscettibili ai cambiamenti climatici. Inoltre, le specie invasive possono stabilirsi più facilmente negli habitat danneggiati dall’utilizzo eccessivo del suolo da parte dell’uomo e soppiantare le specie autoctone. Quindi, «Mentre molte specie di insetti diminuiscono o si estinguono, poche altre, comprese le specie invasive, prosperano e crescono. Questo porta a una crescente omogeneizzazione delle comunità di insetti tra gli habitat».

Menzel conferma: «Sembra che siano le specie di insetti specializzate a soffrire di più, mentre le specie più generalizzate tendono a sopravvivere. Ecco perché ora stiamo trovando più insetti in grado di vivere quasi ovunque mentre quelle specie che necessitano di habitat specifici sono in declino». Le conseguenze di questo cambiamento sono tante e generalmente dannose per gli ecosistemi. I ricercatori fanno un esempio: «La perdita della diversità dei bombi ha provocato un concomitante declino delle piante che si affidano a determinate specie di bombi per l’impollinazione. In generale, un declino della diversità degli insetti minaccia la stabilità degli ecosistemi. Meno specie significa che ci sono meno insetti in grado di impollinare le piante e tenere sotto controllo i parassiti. E, naturalmente, questo significa anche che c’è meno cibo disponibile per gli uccelli e altri animali che mangiano gli insetti».

Nel loro editoriale “Less overall, but more of the same: drivers of insect population trends lead to community homogenization”,  Menzel, Gossner e Simons suggeriscono i modi in cui possiamo rispondere al meglio agli effetti rivelati dai dati che hannp raccolto e sostengono un approccio particolare per la ricerca futura sul declino degli insetti: «Dovrebbero essere impiegate tecniche standardizzate per monitorare la diversità degli insetti in molti habitat e Paesi, tanto più che in molte regioni del mondo non sappiamo ancora come stanno gli insetti». I ricercatori propongono anche «La creazione di una rete di riserve naturali interconnesse in modo tale che le specie possano spostarsi da un habitat all’altro. Insetti meno tolleranti al caldo sarebbero quindi in grado di migrare da aree in cui il riscaldamento globale sta causando un aumento delle temperature verso quote più elevate o regioni più fredde nel nord. Inoltre, abbiamo bisogno di misure per ridurre la dispersione di specie animali e vegetali invasive attraverso il nostro commercio e turismo globalizzati».

Menzel. Conclude: «Questo è un altro problema che è diventato estremamente grave negli ultimi decenni. Un esempio citato nell’attuale numero speciale è l’invasione di pesci insettivori non autoctoni in Brasile, che ha causato un forte calo degli insetti d’acqua dolce».