Le specie di gatto tigre sono diventate tre

Ma i ricercatori avvertono che per i gatti tigre è scattato l’allarme rosso

[11 Marzo 2024]

Recentemente, le specie di gatto tigre (chiamati in America Latina anche tigrillo, oncilla o cunaguaro) sono state suddivise in Leopardus tigrinus e Leopardus guttulus, ma il nuovo studio “Ecological modeling, biogeography, and phenotypic analyses setting the tiger cats’ hyperdimensional niches reveal a new species”, pubbblicato recentemente su Scientific Reports da un team internazionale di ricercatori guidato dal biologo Tadeu de Oliveira dell’Universidade Estadual do Maranhão (UEMA), dell’Instituto Pro-Carnívoros, della Tiger Cats Conservation Initiative (TCCI) e dell’Universidade Federal de Minas Gerais (UFMG), ha realizzato un’analisi dettagliata integrando modelli ecologici, biogeografia e fenotipo delle 4 sottospecie originariamente riconosciute – tigrinus , oncilla , pardinoides , guttulus – e presentato una nuova rappresentazione di nicchia multidimensionale della specie.

I ricercatori hanno utilizzato modelli di distribuzione delle specie di gatti tigre provenienti da 1.400 documentazioni museali e da foto, tutti controllati per verificarne l’accuratezza, e dicono che «L’analisi delle componenti principali ha mostrato tre gruppi chiaramente distinti, con gli esemplari centroamericani (oncilla) raggruppati interamente in quelli andini, vale a dire il gruppo pardinoides delle foreste nebulose delle catene montuose centroamericane meridionali e andine (gatto-tigre nebuloso); il gruppo tigrino delle savane dello Scudo della Guiana e del Brasile centro/nordorientale (gatto-tigre della savana); e il gruppo guttulus nelle foreste di pianura del dominio della Foresta Atlantica (gatto-tigre  della Mata Atlântica). Questo schema è supportato da recenti analisi genetiche».

Tutte le specie di gatto tigre hanno un aspetto diverso, con alcune differenze significative nelle misurazioni/proporzioni del corpo e lo studio ha rivelato l’esistenza di un’altra specie:  «Il nuovo gatto tigre nebuloso (L. pardinoides) delle foreste nebulose dell’America centrale meridionale e delle catene montuose andine, che si aggiunge al gatto tigre della savana (L. tigrinus) dello Scudo della Guiana e delle formazioni di savana e boschi arbustivi secchi del Brasile centro-settentrionale, e il gatto tigre della Mata Atlântica (L. guttulus) dal dominio della Mata Atlântica».

I ricercatori concludono avvertendo che «Considerati i loro areali, Brasile, Colombia e Costa Rica dovrebbero assumere un ruolo chiave nella conservazione del complesso delle specie. Per tutti i gatti tigre sono state identificate riduzioni di superficie molto preoccupanti, che vanno dal -50,4 al -68,2%. Questo richiede anche un’azione immediata, con il miglioramento e il rafforzamento delle politiche ambientali, un’urgente necessità di valutazione/rivalutazione della Lista Rossa per tutte le specie, oltre a intraprendere una forte azione di conservazione dai progetti locali alle istituzioni e alle autorità nazionali. E’ scattato l’allarme rosso».