Le volpi erano state addomesticate prima dei cani?
Le prove archeologiche suggeriscono un legame molto stretto tra una volpe estinta e un gruppo preistorico di cacciatori-raccoglitori
[11 Aprile 2024]
Lo studio “Patagonian partnerships: the extinct Dusicyon avus and its interaction with prehistoric human communities”, pubblicato su RoyalSociety Open Science da un team di ricercatori argentini britannici e Tedeschi guidato da Cinthia Abbona dell’Instituto de Evolución, Ecología Histórica y Ambiente (IDEVEA – UTN-CONICET) ha scoperto che «Un individuo di una specie di volpe estinta condivideva una dieta simile a quella di un essere umano e probabilmente fu sepolto insieme a lui, suggerendo una stretta relazione tra le due specie durante la loro vita e la loro morte».
La volpe trovata nell’antica sepoltura umana – nota anche come lupo delle Isole Falkland – era di taglia media e pesava tra i 10 e i 15 kg e apparteneva alla specie Dusicyon avu che viveva in diverse aree aperte con erbe e arbusti bassi tra gli attuali Brasile, Uruguay e Argentina. Il team di riv cercatori evidenzia che «La documentazione archeologica suggerisce che D. avus si estinse circa 500 anni fa, ma le ragioni della sua scomparsa non sono chiare. Una teoria è che l’arrivo dei cani domestici in Patagonia tra 700 e 900 anni fa potrebbe aver contribuito alla loro scomparsa. Ma qualsiasi possibile accoppiamento tra le due specie non avrebbe avuto un ruolo importante nell’estinzione di D. avus a causa di una bassa probabilità di produrre una prole ibrida vitale e fertile». E resta ancora sconosciuto se queste volpi sarebbero state dei buoni animali domestici.
Gli scienziati sono rimasti sorpresi nel trovare a Cañada Seca, un luogo dove vivevano gruppi di cacciatori-raccoglitori nella Patagonia argentina, una volpe sepolta in una tomba umana risalente a 1.500 anni fa e sottolineano che i risultati dello studio rappresentano «Un caso unico di collaborazione tra un essere umano e una volpe selvatica sudamericana». Le prove archeologiche suggeriscono che «Le antiche società umane del Sud America veneravano le volpi a tal punto da essere sepolte accanto a loro». i ricercatori pensano che «La spiegazione più probabile sia che la volpe fosse una compagnia molto apprezzata o un animale domestico».
Denti di volpi selvatiche sono stati trovati in antichi luoghi di sepoltura umana in Argentina e Perù, suggerendo che l’animale avesse un significato simbolico. Ma la scoperta di uno scheletro quasi completo di volpe in una tomba umana è estremamente rara nella documentazione archeologica mondiale. Una volpe della stessa specie era stata trovata quasi 10 anni fa in una tomba molto più antica in un’altra parte dell’Argentina e anche quell’esemplare potrebbe essere stato un animale domestico, ma la sua dieta non è stata analizzata.
Una delle autrici dello studio, Ophelie Lebrasseur della School of archaeology dell’università di Oxford, conclude: «Ci sono diversi fattori che hanno portato a identificare la nostra volpe come un compagno o un animale domestico piuttosto che come parte della dieta degli esseri umani. Nessuna delle ossa degli animali presenta tracce di segni di taglio, il che suggerisce che l’individuo non sia stato mangiato. L’esemplare è stato sepolto in un luogo di sepoltura umano insieme ad altri 21 esseri umani. Si tratta di un ritrovamento molto raro e insolito, e suggerisce che probabilmente avesse un significato personale. Infine, la sua dieta somigliava a quella degli umani sepolti nel sito piuttosto che a quella dei canidi selvatici, incluso il tipico Dusicyon avus. Una tale somiglianza nella dieta suggerisce che fosse nutrito dai cacciatori-raccoglitori o che si nutrisse con gli scarti della cucina».