Legname, Confagricoltura Toscana: «Groviglio di norme, molte attività forestali vicino alla chiusura»
Neri alle imprese e proprietari boschivi della Toscana meridionale: «E’ necessario un cambio di rotta della politica, serve un’unica autorizzazione»
[17 Febbraio 2023]
Secondo il presidente regionale di Confagricoltura, Marco Neri, che ha incontrato le imprese forestali ed i proprietari boschivi della Toscana meridionale, «E’ necessario un cambio di rotta della politica in merito alla legislazione su paesaggio, ambiente e rifiuti. Temi che hanno generato un “corto circuito istituzionale” e un groviglio di norme che stanno portando alla chiusura di molte attività forestali, soprattutto delle microimprese, fondamentali presenze per la regimazione e messa in sicurezza dei territori collinari e montani».
Un quadro ben diverso da quello disegnato da Roberto Marini, delegato Wwf per la Toscana, che nel maggio 2022 denunciava un’emergenza per i tagli boschivi indiscriminati nel Chianti, Montagnola Senese e Val di Farma: «Non importa la presenza del gatto selvatico, non importa la nidificazione di diversi rapaci, non importano le sorgenti che arricchiscono di acque il Farma e che permettono la presenza della salamandrina dagli occhiali, il denaro facile passa sopra a tutto. In Toscana si potrebbe creare una filiera del legno di pregio, che porterebbe maggiori benefici all’intera comunità, ma niente da fare, il ceduo continua a devastare imperterrito il territorio lasciando dietro di sé la distruzione di beni di tutti e il guadagno per pochi. Come si pensa di raggiungere gli obiettivi della Strategia europea della biodiversità, che vorrebbe il 30% del territorio protetto, se non si riesce nemmeno a proteggere le aree protette esistenti? Se non si porranno limiti seri nelle aree degne di tutela, non si otterranno risultati. Se non si daranno finanziamenti volti a conservare la natura e a creare filiere forestali davvero virtuose le parole della politica suoneranno come vuote e ridicole promesse. Altro che transizione ecologica».
Neri invece ha sottolineato che «Come Confagricoltura riteniamo una priorità tutelare il lavoro forestale, per contrastare l’abbandono, vero nemico dell’ambiente, e valorizzare la filiera del legno in Toscana- Occorre che il nuovo Governo modifichi il Decreto legge 42/2004 articolo 136-142-157: le imprese devono avere un quadro certo e poter richiedere un’unica autorizzazione forestale in base alle leggi forestali nazionali e regionali, che sono già rigorose di per sé in merito al rispetto dell’ambiente e del paesaggio. Occorre, inoltre, che il Governo chiarisca, con una modifica all’articolo 185 del Decreto legislativo 152/2006, che non sono rifiuti i prodotti legnosi lavorati, o provenienti dalle lavorazioni forestali eseguite all’imposto. Materie di rilevanza per le attività forestali, che abbiamo già sollevato all’assessore regionale Stefania Saccardi e al Sottosegretario alle Politiche agricole Patrizio La Pietra».
Il presidente regionale di Confagricoltura ha concluso: «Vogliamo creare un sistema che dia rappresentatività alle imprese e ai proprietari forestali all’interno della nostra associazione così da sostenere meglio il comparto. Le imprese hanno la necessità di avere una rappresentanza associativa specifica del settore forestale per far comprendere all’opinione pubblica l’importanza del millenario lavoro forestale che ha generato e genera tutti i giorni, con la coltivazione del bosco, un paesaggio incantevole vanto della Toscana. Ma anche per risolvere i gravi problemi burocratici che stanno mettendo in ginocchio l’attività dei boscaioli».