
L’India vuole trasformare l’isola degli Shompen in una nuova Hong Kong

Gli Shompen sono uno dei popoli più isolati al mondo e tra i 100 e i 400 di loro vivono sull’isola di Gran Nicobar, nel territorio indiano delle Isole Andamane e Nicobare. Sono cacciatori-raccoglitori nomadi e ricavano tutto ciò di cui hanno bisogno dalla loro foresta straordinariamente biodiversa. Per secoli gli Shompen, che non hanno niente a che vedere con gli indiani né per etnia, né per lingua, né per religione, hanno rifiutato ogni contatto con l’esterno, tenendosi così al sicuro da epidemie e violenze, e proteggendo la loro foresta dalla distruzione. Per migliaia di anni sono sopravvissuti grazie alla foresta pluviale in cui vivono.
Ma, in occasione dell’Uncontacted Tribes Week, la settimana internazionale di mobilitazione per i popoli incontattati, Survival International denuncia che «Oggi un piano ufficiale che ambisce a trasformare la loro piccola isola nella “Hong Kong dell’India” rischia di distruggere la loro foresta unica e i fiumi sacri, minacciando la loro stessa esistenza. Con il “Great Nicobar Project”, il governo indiano ora progetta di costruire un porto gigantesco, un aeroporto internazionale, una centrale elettrica, una base militare, un parco industriale e persino una città delle dimensioni demografiche di Las Vegas. Tutto sull’isola degli Shompen.Se dovesse essere realizzato, questo progetto distruggerebbe quasi sicuramente gli Shompen e la loro foresta».
Per questo, Survival international chiede a tutti di passare all’azione per impedire che questo accada, inviando a firmare l’appello online “Gli Shompen rischiano l’annientamento: intervieni subito” rivolto ministero per gli Affari indigeni dell’India per chiedergli di abbandonare il progetto che causerebbe lo sterminio degli Shompen.
