L’innovativo ripristino ecologico dell’Isla Floreana delle Galápagos
Eradicazione delle specie aliene e reintroduzione di specie autoctone estinte. Una collaborazione tra scienza e comunità locali
[11 Ottobre 2023]
L’isla Floreana, nell’arcipelago delle Galapagos, è pronta a scrivere la storia dell’ecologia come uno dei più grandi interventi di conservazione di tutti i tempi. Infatti, dopo quasi 12 anni di pianificazione, la comunità Floreana, Fideicomiso de Beneficencia Leona M. y Harry B. Helmsley e Island Conservation sono al lavoro con la comunidad de la isla, il Consejo Parroquial de Floreana, la Dirección del Parque Nacional Galápagos, la Agencia de Bioseguridad de Galápagos del ministero dell’ambienbte e e il ministerio dell’agricoltura dell’Ecuador per «Riattivare l’ecosistema insulare naturale di Floreana attraverso la rimozione di gatti rinselvatichiti, topi e ratti invasivi».
Floreana è stata una delle prime isole delle Galapagos ad essere colonizzata, i primi insediamenti umani risalgono al 1832. La colonizzazione ha introdotto specie invasive che, negli ultimi due secoli, hanno portato al collasso delle popolazioni di specie endemiche, che sono ormai localmente estinto. Questo ha avuto un impatto sul turismo, sull’agricoltura, sul bestiame e sulla salute umana, ostacolando lo sviluppo sostenibile e il progresso in questa piccola comunità. Secondo l’International Union for Conservation of Nature (IUCN) «L’Isla Floreana ha la più alta concentrazione di specie minacciate dell’arcipelago, pari al 55%».
Il Parque Nacional Galápagos, la Agencia de Bioseguridad de Galápagos e una serie di partner internazionali stanno «Ripristinando le numerose specie autoctone ed endemiche di Floreana rimuovendo le specie dannose e invasive (non autoctone). Successivamente, i partner reintrodurranno sull’isola 12 specie localmente estinte». Un’ambiziosa iniziativa, la più grande mai intrapresa alle Galapagos, che ha richiesto anni di meticolosa pianificazione e coordinamento e rappresenta un insieme unico di conservazione e sviluppo sostenibile.
Sull’isola Floreana, 54 specie elencate nella lista rossa dell’IUCN sono minacciate dalla presenza di roditori invasivi e gatti rinselvatichiti. I partner del progetto ricordano che «Queste specie invasive hanno un impatto anche sulla comunità locale che dipende da una biodiversità sana per un futuro sostenibile. L’eliminazione delle specie invasive darà alla biodiversità l’opportunità di riprendersi e prosperare, riparando importanti collegamenti ecosistemici e costruendo la resilienza climatica».
Chad Hanson, vicepresidente delegato per la conservazione di Island Conservation sottolinea che «Ogni azione ha una reazione, ed è ormai accertato che l’eradicazione delle specie invasive dalle isole apre la strada al recupero dell’ecosistema. L’obiettivo è quello che l’isla Floreana non solo si riprenda, ma che la comunità, la fauna selvatica e l’ambiente marino circostante prosperino come risultato di questo intervento olistico. Mentre il progetto di ripristino passa dall’immaginazione alla realizzazione, siamo entusiasti di dimostrare cosa può essere realizzato da una comunità impegnata per il benessere della propria isola natale».
A partire dal 3 ottobre, due elicotteri hanno iniziato a disperdere esche avvelenate in transetti predeterminati a bassa quota per garantire una distribuzione precisa. L’applicazione iniziale dell’esca durerà 10 giorni, coprendo l’intera isola Floreana di 17.000 ettari. Per ottenere l’efficacia desiderata nel processo sono necessarie tre applicazioni pianificate.
A Floreana vivono circa 160 persone che hanno partecipato alla costruzione e al processo decisionale del progetto. Insieme, la comunità e i partner scientifici e istituzionali hanno sviluppato ed eseguito 8 piani di gestione per mitigare i rischi sociali, tendo in considerazione anche i rischi percepiti, come la gestione delle fonti idriche. Per questo, sono state adottate diverse misure, tra cui l’utilizzo di un dissalatore per fornire alla popolazione questa risorsa vitale durante il processo di applicazione delle esche. Anche gli animali domestici sono stati oggetto di un piano specifico; a titolo precauzionale sono stati realizzati e adattati spazi all’interno di ciascuna struttura che ospita animali da compagnia, cani e gatti. E’ stata presa in considerazione anche la gestione del rischio per il bestiame e le attività agricole e zootecniche sono state rafforzate con formazione, orientamento e ammodernamento.
Il progetto prevedeva anche la mitigazione dei rischi per le specie non target, per le quali sono stati sviluppati diversi piani come la mitigazione degli impatti su 5 specie di fringuelli delle Galapagos e del gufo delle Galapagos (Asio flammeus galapagoensis), tutti endemici delle Galapagos.
L’applicazione di esche controllate continuerà fino a metà dicembre. La reintroduzione della prima specie localmente estinta, la tartaruga gigante, è prevista per l’inizio del 2024. Successivamente, man mano che l’ecosistema si rigenererà, il progetto reintrodurrà le altre 11 specie di uccelli. Danny Rueda Córdova, direttore del Parque Nacional Galápagos, ha detto: «Prevediamo che questo processo graduale durerà almeno 7 anni».
José Antonio Dávalos, ministro dell’ambiente, dell’acqua e della transizione ecologica dell’Ecuador, ha evidenziato che «Il Floreana Ecological Restoration Project rappresenta l’impresa più significativa nella storia del Parque Nacional Galápagos. Il suo successo simboleggia una pietra miliare della conservazione globale che esemplifica la sinergia tra conservazione e sviluppo sostenibile, fungendo da modello ispiratore per le aree protette in tutto il mondo».
Eliecer Cruz, direttore del Galapagos Program della Jocotoco Conservation Foundation, l’organizzazione esecutrice del progetto, ha spiegato che «Oggi ci troviamo in questa fase cruciale del Progetto Floreana grazie ai molti anni di continua dedizione della comunità al ripristino ecologico come priorità. Questo progetto sarà un brillante esempio di come raggiungere una situazione vantaggiosa per tutti tra la comunità e la conservazione».
L’elenco delle associazioni, istituzioni e imprese che hanno deciso di sostenere questo innovativo progetto è davvero impressionante: Bell Laboratories, Blue Action Fund, Global Enviromental Facility, Charities Aid Foundation Canada, Charles Darwin Foundation, Conservation International Foundation, Corporacion Andina de Fomento, Durrell Wildlife Conservation Trust, Ecoventura, Fondation Ensemble, Fondo Especies Invasoras Galápagos, Fundación de Conservación Jocotoco, Fundación Galápagos, Galápagos Conservancy, Galápagos Conservation Trust, Global Environment Facility, Island Conservation, Konrad Lorenz Forschungsstelle – Universität Wien, Kreditanstalt für Wiederaufbau, Lindblad Expeditions-National Geographic Fund, The Mohamed bin Zayed Species Conservation Fund, Once Upon a Time Foundation, Scripps Institution of Oceanography, Silversea Cruises, Texas Parks and Wildlife Foundation, The Conservation Foundation, The David and Lucile Packard Foundation, The International Galápagos Tour Operators Association, The Leona M. and Harry B. Helmsley Charitable Trust, Governo del Regno Unito attraverso The Darwin Initiative, Tourism Cares, Re:wild, The Raptor Center, Unigalapagos, Willow Grove Foundation , e altri donatori anonimi.
Il progetto di Floreana fa parte dell’Island-Ocean Connection Challenge, un’ambiziosa campagna per ripristinare la natura in 40 isole “iconiche” in tutto il mondo entro il 2030.