L’Ue chiude la pesca in acque profonde negli ecosistemi protetti dell’Atlantico nord-orientale

Tutelati 57 ecosistemi vulnerabili e 16.419 km2 di fondali

[30 Settembre 2022]

In linea con gli obiettivi di proteggere la natura e ripristinare la biodiversità della Strategia Ue sulla biodiversità, la Commissione europea ha chiuso alla pesca in acque profonde 87 zone sensibili nell’Atlantico nord-orientale. Sulla base del regolamento sull’accesso in acque profonde e su consiglio degli scienziati dell’International Council for the Exploration of the Sea (ICES), il nuovo regolamento «Protegge 57 ecosistemi vulnerabili di acque profonde generando il minor disturbo possibile alle attività di pesca».

Annunciando il provvedimento, il Commissario per l’ambiente, gli oceani e la pesca, Virginijus Sinkevičius,  ha ricordato che «I nostri oceani e la nostra pesca dipendono da ecosistemi marini sani. Chiudendo il 17% dell’area compresa tra 400 e 800 metri di profondità delle acque dell’Ue  dell’Atlantico nord-orientale agli attrezzi per la pesca di fondo, manteniamo il nostro impegno di proteggere e ripristinare la vita marina e dopo 4 anni finalmente attuiamo uno dei principali disposizioni del regolamento sull’accesso in acque profonde. E’ nostro dovere nei confronti della nostra società, delle generazioni future e in particolare di coloro il cui sostentamento dipende dalle risorse marine. Sono grato per l’impegno e gli sforzi compiuti dal settore della pesca per accompagnare questo nuovo capitolo della conservazione degli oceani».

La superficie totale delle aree marine chiuse alla pesca di profondità si estende su  16.419 km2 che vengono così riservati alla protezione degli ecosistemi marini vulnerabili al di sotto dei 400 metri. La Commissione Ue eviidenzia che «Questo rappresenta l’1,16% delle acque dell’Ue dell’Atlantico nord-orientale. Le chiusure riguardano navi dotate di attrezzi di fondale, vale a dire reti a strascico, draghe, reti da posta di fondale, palangari di fondale, nasse e trappole».

Il provvedimento è stato redatto dopo ampie consultazioni con gli Stati membri e le parti interessate, comprese l’industria della pesca e le ONG, tenutesi negli ultimi due anni. La Commissione Ue ricorda che «Dopo il divieto di pesca a strascico al di sotto degli 800 metri, introdotto nel 2016, queste chiusure offrono un’ulteriore protezione per aiutare a ripristinare gli ecosistemi marini vulnerabili come le barriere coralline delle acque fredde, i monti marini e i fondali marini in acque profonde».

L’atto di esecuzione entrerà in vigore 20 giorni dopo la pubblicazione nella Gazzetta ufficiale dell’Unione europea e sarà immediatamente applicabile a tuttei i pescherecci degli Stati membri dell’Ue e dei Paesi terzi che operano nelle acque dell’Ue.