Coldiretti: «I nostri boschi a causa dell’incuria e dell’abbandono, sono diventati vere giungle ingovernabili in preda ai piromani»
In meno di due mesi gli incendi in Toscana hanno bruciato circa 3mila ettari di territorio
Per tutelare le foreste slitta al 15 settembre il divieto assolutori abbruciamento. Remaschi: «Circa il 50% dei roghi che affrontiamo ormai quotidianamente è causato da disattenzioni»
[29 Agosto 2017]
L’ultimo dei grandi incendi che stanno devastando la Toscana in quest’estate calda e siccitosa è stato spento ieri attorno alle 20 in località Ponte agli Stolli, nel comune di Figline e Incisa Valdarno (FI), dopo un intervento di 4 elicotteri della flotta regionale, 1 elicottero dei Vigili del Fuoco e un Canadair della Protezione civile nazionale: in poche ore si stimano siano andati a fuoco 50 ettari di bosco ad alto fusto. Non sono i primi e, purtroppo, non saranno gli ultimi prima che finisca l’estate.
Non a caso la Regione Toscana ha fatto slittare dal 31 agosto al 15 settembre il periodo a rischio per lo sviluppo di incendi boschivi e il conseguente divieto assoluto di abbruciamento di residui vegetali agricoli e forestali; come ha dichiarato ieri l’assessore regionale all’agricoltura Marco Remaschi , «circa il 50% degli incendi che la struttura regionale di protezione civile si trova ad affrontare ormai quotidianamente è causato da disattenzioni che determinano vere e proprie devastazioni del territorio e del patrimonio forestale toscano che meritano invece di essere preservati e tutelati. Chiediamo perciò una maggiore attenzione, un rispetto del divieto e uno sforzo maggiori da parte dei soggetti preposti affinché i comportamenti scorretti vengano sanzionati e sia possibile contenere gli ingenti costi necessari per il personale ed i mezzi necessari al contenimento dei danni».
La Toscana è una delle regioni più boscate italiane con i suoi 900mila ettari di boschi distribuiti nei 128 comuni montani dove vivono 600mila persone, ma ampie fette di territorio sono state incenerite dagli incendi, quest’estate. Secondo i dati messi in fila da Coldiretti Toscana, nel mese di agosto si sono verificati sin qui ben 209 incendi boschivi nel territorio regionale, seguiti ai 216 incendi di luglio: in tutto 1.384,5 ettari di bosco in fumo, a cui vanno sommati altri 1.500 ettari di vegetazione non boschiva percorsa dal fuoco (dato aggiornato al 30 luglio). In tutto, poco meno di 3mila ettari in neanche due mesi.
«Quest’anno gli incendi sono praticamente triplicati rispetto alla media dei 10 anni precedenti spinti dalla siccità, dall’incuria e dall’abbandono dei boschi divenuti facile preda dei piromani – spiega Tulio Marcelli, presidente di Coldiretti Toscana – Vanno in fumo anni di lavoro e ci vorranno almeno 15 anni per ricostruire i boschi andati a fuoco con danni all’ambiente, all’economia, al lavoro e al turismo ed un costo per la collettività stimabile in circa diecimila euro all’ettaro percorso dalle fiamme.
Una situazione favorita – sottolinea la Coldiretti – da una estate che si chiude con una ulteriore ondata di caldo torrido in un mese di agosto con temperature massime sono risultate superiori di 3,9 gradi la media mentre le precipitazioni sono in calo del 62,3% nella prima decade, dopo che la temperatura massima è stata superiore alla media di 1,2 gradi a luglio e di 3,1 gradi a giugno mentre le precipitazioni sono state inferiori rispettivamente del 41,6% a del 31,5% secondo le elaborazioni Coldiretti su dati Ucea.
«I nostri boschi a causa dell’incuria e dell’abbandono, sono diventati vere giungle ingovernabili in preda ai piromani. Per difendere il bosco – osserva Antonio De Concilio, direttore di Coldiretti Toscana – occorre creare le condizioni affinché si contrasti l’allontanamento dalle campagne e si valorizzino quelle funzioni di sorveglianza, manutenzione e gestione del territorio svolte dagli imprenditori agricoli per questo occorre cogliere le opportunità offerte dalla legge di orientamento che invita le pubbliche amministrazioni a stipulare convenzioni con gli agricoltori per lo svolgimento di attività funzionali “alla salvaguardia del paesaggio agrario e forestale».