Messa in sicurezza del Fosso di Pomonte, il progetto del Parco nazionale dell’Arcipelago toscano
Ripristino della funzionalità ecologica per ridurre il rischio idraulico del bacino idrografico particolarmente vulnerabile
[22 Dicembre 2023]
Durante l’incontro organizzato da Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano e dal Comune di Marciana a Pomonte è stato annunciato l’avvio della progettazione per riqualificare il fosso di Pomonte, uno degli ultimi corsi d’acqua semi-perenni dell’Isola d’Elba e forse l’unico rimasto ancora risalito dalle anguille.
In una nota si legge che «Il Parco Nazionale Arcipelago Toscano ed il Comune di Marciana hanno confermato l’ennesima forte collaborazione finalizzata alla riqualificazione del territorio e, nel caso specifico, hanno illustrato gli interventi che verranno realizzati con i finanziamenti del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, dedicati a mitigare gli effetti dei cambiamenti climatici, che l’Ente Parco è stato in grado di intercettare attraverso un bando destinato ai Parchi Nazionali. Dopo gli interventi dedicati al recupero dei castagneti marcianesi, questa nuova progettualità – per un importo complessivo lordo pari a 921.100 € – ha come obiettivo il ripristino della funzionalità ecologica di un tratto del fosso di Pomonte posto nelle vicinanze dell’abitato, allo scopo di ridurre il rischio idraulico del bacino idrografico, particolarmente vulnerabile».
Sulla base delle linee tecniche impostate e illustrate dal progettista Maurizio Bacci, la sistemazione dell’alveo avverrà «Utilizzando tecniche di ingegneria naturalistica, a minor impatto paesaggistico e ambientale, utili a favorire il riequilibro idrogeologico e a creare una maggiore variabilità morfologica, a sostegno della rinaturalizzazione del corso d’acqua».
Il Parco Nazionale evidenzia che, oltrre a questi interventi più strutturali, «Una parte delle attività riguarderà il contrasto alla crescita e alla diffusione del canneto, denso ed esteso sull’intero tratto terminale del fosso. Le canne, una specie aliena invasiva (Arundo donax), contribuiscono in modo sostanziale all’aumento del rischio idraulico per l’enorme massa di detriti vegetali secchi che possono ostruire gravemente il regolare deflusso delle acque nei picchi di piena. Inoltre, questa specie infestante impedisce la crescita della vegetazione ripariale nativa, i popolamenti ad ontano nero, albero capace di rispondere al meglio ai requisiti di adattabilità, resistenza e resilienza al contesto climatico. Oltre a contribuire positivamente in termini di miglioramento delle condizioni idrauliche del fosso, si stima che con il tempo si potrà registrare il miglioramento strutturale e funzionale di questo ecosistema, con un aumento della capacità di immagazzinare CO2, altro principale obiettivo della strategia globale sui cambiamenti climatici».
Durante l’incontro con la popolazione di Pomonte sono state fornite informazioni sia sugli obiettivi dell’iniziativa che sulle tempistiche della fase progettuale (appena avviata) e della fase esecutiva, nonché alle modalità operative che verranno adottate, per le quali è stata richiesta una fattiva collaborazione da parte dei frontisti.
Molto positiva la risposta delle persone che hanno partecipato alla presentazione e che hanno fornito preziosi suggerimenti, molto utili ai progettisti per mettere a punto gli interventi puntuali sopra elencati.
Soddisfatti il sindaco di Marciana Simone Barbi e la vicesindaca Susanna Berti, che hanno apprezzato il lavoro svolto dal Direttore del Parco Nazionale Maurizio Burlando e dai tecnici dell’Ente Parco, e il Presidente del Parco Giampiero Sammuri che, dopo aver ringraziato per i contributi emersi nel corso della riunione, ha dato appuntamento agli abitanti di Pomonte per ulteriori importanti iniziative che, nel corso del 2024, interesseranno questa porzione del territorio, compreso nel perimetro del Parco Nazionale, alle falde del Monte Capanne.