Napoli super-tappa italiana della spedizione scientifica Trec
Il primo progetto continentale che studia gli ecosistemi costieri e la loro risposta all'ambiente
[22 Aprile 2024]
Dopo 8 mesi dedicati nel 2023 al campionamento sulle coste dei mari Atlantico, Baltico e del Nord e con l’ingresso nel 2024 nel Mediterraneo sulle coste spagnole, Traversing European Coastlines (TREC), la spedizione che unisce attività scientifiche su terra e in mare a un livello senza precedenti, fa tappa alla Stazione Zoologica Anton Dohrn di Napoli.
L’obiettivo della spedizione coordinata dallo European Molecular Biology Laboratory (EMBL), insieme alla Tara Ocean Foundation e all’European Marine Biology Resource Centre (EMBRC), è quello di «Studiare la biodiversità e gli ecosistemi terrestri e marini, nonché le interazioni degli organismi tra loro e con l’ambiente»
Trec esplorerà l’area di Napoli, eletta tappa principale della spedizione in Italia, e i team scientifici raccoglieranno informazioni su fattori quali la presenza di inquinanti, antibiotici, pesticidi o ormoni, nonché sulla temperatura, la salinità e i livelli di ossigeno.
L’EMBL spiega che «In ogni punto in cui il team dell’EMBL e i suoi collaboratori campionano il suolo, i sedimenti e le acque poco profonde, la goletta Tara campiona gli ecosistemi marini associati, nello stesso giorno e nelle immediate vicinanze. I campioni biologici sono fragili: non appena una goccia d’acqua o una briciola di terreno vengono rimossi dal loro ambiente naturale, gli organismi al loro interno iniziano a cambiare. Per massimizzare l’integrità degli organismi e studiarli nel contesto del loro ambiente naturale, TREC porta il laboratorio ai campioni, anziché i campioni al laboratorio. In totale, TREC esaminerà la biodiversità e l’adattabilità molecolare della vita su scala molecolare in 120 siti di campionamento costiero in 21 Paesi europei. La natura paneuropea di questo progetto implica che i campioni saranno prelevati in modo standardizzato. Ciò renderà possibile confrontare e sondare i dati in tutta Europa, superando le difficoltà dovute ai diversi sistemi di campionamento regionali o nazionali, in un modo che non era possibile in precedenza».
La SZN sottolinea che «TREC è il primo progetto continentale che studia gli ecosistemi costieri e la loro risposta all’ambiente. I nostri mari e le nostre coste ospitano una ricchissima diversità di forme di vita e svolgono un ruolo fondamentale per la stabilità e la sostenibilità di ecosistemi più ampi. Tuttavia, le interferenze antropiche stanno portando a una perdita accelerata della diversità genetica delle specie e alla distruzione degli ecosistemi. Grazie al campionamento lungo l’intera costa europea, la spedizione TREC fornirà una comprensione più ampia e approfondita di come gli ecosistemi rispondono alle sfide naturali e antropiche.
A Napoli gli scienziati che viaggiano con i laboratori mobili dell’EMBLe a bordo dellagoletta Tara raccoglieranno campioni di acqua, suolo, sedimenti e aerosol in città, nell’area di Pozzuoli e nella zona del fiume Sarno. Nello stesso periodo, la nave oceanografica del CNR “Gaia Blu” – attualmente impegnata in una campagna specificamente volta allo studio dei fondali marini italiani – affiancherà Tara con l’obiettivo di intensificare lo studio delle coste tirreniche. Tale campagna sarà coordinata dal CNR con il contributo scientifico dell’Istituto per le Risorse Biologiche e le Biotecnologie Marine del CNR (CNR-IRBIM) per lo studio della biodiversità microbica, e di personale scientifico di CNR-IBF e CNR-ISMAR che replicherà il lavoro svolto in TREC con un’attenzione particolare alla biogeochimica.
Il principale componente della flotta di laboratori mobili dell’EMB, l’Advanced Mobile Laboratory, farà base a Napoli per oltre un mese alla SZN e fornirà tecnologie all’avanguardia direttamente sul campo, aiutando i ricercatori a processare i campioni biologici subito dopo averli raccolti, con l’utilizzo di strumenti e metodologie avanzate. A Napoli sono previste attività scientifiche, conferenze, incontri e attività per i media, le scuole e il pubblico in generale realizzate anche con il supporto del National Biodiversity Future Center, uno dei cinque Centri Nazionali dedicati alla ricerca di frontiera finanziati dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), coordinato dal CNR e che coinvolge istituzioni scientifiche ed imprese in tutta l’Italia, impegnate nel conservare, ripristinare, monitorare e valorizzare la biodiversità̀ italiana e mediterranea.