Negli anni 2010 l’Amazzonia brasiliana ha rilasciato più carbonio di quanto ne abbia stoccato
La maggior causa di emissione di carbonio è il degrado della foresta
[3 Maggio 2021]
Secondo il nuovo studio “Carbon loss from forest degradation exceeds that from deforestation in the Brazilian Amazon”, pubblicato su Nature Climate Change da un team internazionale di ricercatori, nell’ultimo decennio la foresta pluviale amazzonica ha emesso più carbonio di quanto ne abbia immagazzinato e la causa è soprattutto il degrado della foresta.
All’università di Exeter, che ha partecipato allo studio, spiegano che «Più del 60% della foresta pluviale amazzonica si trova in Brasile e il nuovo studio ha utilizzato il monitoraggio satellitare per misurare lo stoccaggio di carbonio dal 2010 al 2019», scoprendo che «il degrado (parti della foresta danneggiate ma non distrutte) ha rappresentato una perdita di carbonio tre volte maggiore rispetto alla deforestazione».
Secondo il team di ricerca, «Vaste aree di foresta pluviale sono state degradate o distrutte a causa dell’attività umana e dei cambiamenti climatici, con conseguente perdita di carbonio». Ma i risultati dello studio mostrano anche un aumento significativo della deforestazione nel 2019: «3,9 milioni di ettari rispetto a circa 1 milione all’anno nel 2017 e nel 2018, probabilmente a causa dell’indebolimento della protezione ambientale in Brasile».
Uno degli autori dello studio, Stephen Sitch , del Global Systems Institute di Exeter, conferma: «L’Amazzonia brasiliana nel suo insieme ha perso parte della sua biomassa e quindi ha rilasciato carbonio. Conosciamo tutti l’importanza della deforestazione dell’Amazzonia per il cambiamento climatico globale. Eppure il nostro studio dimostra come le emissioni dei processi di degrado forestale associati possano essere ancora maggiori. Il degrado è una minaccia pervasiva per la futura integrità delle foreste e richiede un’attenzione urgente da parte della ricerca».
Il degrado è legato alla deforestazione, soprattutto nelle zone di foresta indebolite in prossimità di aree deforestate, ma è anche causato dall’abbattimento degli alberi e dagli incendi boschivi. Gli eventi climatici, come la siccità, aumentano ulteriormente la mortalità degli alberi. Questo degrado può essere difficile da tracciare, ma il team di ricerca ha utilizzato l’indice di vegetazione satellitare L-VOD sviluppato dagli scienziati francesi dell’Institut national de la recherche agronomique (INRAE), del CEA e del CNRS e una nuova tecnica per il monitoraggio della deforestazione sviluppata dall’università dell’Oklahoma, riuscendo così a valutare i cambiamenti negli stock di carbonio delle foreste.
All’INRAE evidenziano che «I risultati, che completano e specificano il bilancio carbon neutral dell’intera Amazzonia nel periodo 2010-2017, mostrano anche una storica inversione di tendenza per la foresta brasiliana. Durante il periodo 2010-2019, le perdite di carbonio dalla foresta pluviale amazzonica brasiliana sono maggiori dei guadagni di carbonio di circa il 18%. Ciò significa che la foresta pluviale amazzonica brasiliana nel suo complesso ha ora perso biomassa e quindi ha rilasciato carbonio».
All’università di Exeter denunciano le politiche del presidente neofascista del Brasile Jair Bolsonaro: «Un cambio di governo in Brasile nel 2019 ha portato a un forte calo della protezione ambientale del Paese. I 3,9 milioni di ettari di deforestazione in quell’anno sono il 30% in più rispetto al 2015, quando la siccità estrema di El Niño ha portato ad un aumento della mortalità degli alberi e degli incendi».
Ma lo studio di mostra che le perdite di carbonio nel 2015 sono state maggiori rispetto al 2019: «Questo dimostra l’impatto drammatico che il degrado può avere sulla biomassa complessiva e sullo stoccaggio del carbonio nella foresta pluviale».
All’INRAE concludono: «Al di là della deforestazione, lo studio mostra la necessità che le politiche di protezione ambientale tengano conto del degrado delle foreste, al fine di proteggerle al meglio e preservare la loro capacità di stoccaggio del carbonio, essenziale per mitigare il cambiamento climatico».