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Parchi, il flop politico alla Camera

Moschini: «Realacci dopo incontri e promesse non mantenute darà la zampata finale»
 |  Natura e biodiversità

E’ probabile –ma qui le sorprese sono frequenti- che alla Camera stia per concludersi dopo alcuni anni di scandaloso tira e molla la discussione con il voto sulla nuova legge sui parchi.

Legge partita come peggio non poteva con il ministro di Forza Italia e prossima al traguardo grazie in particolare a Ermete Realacci che dopo incontri e promesse non mantenute darà la zampata finale. E’ certo un brutto segno dei tempi che proprio chi ha il merito principale del varo di quella legge nel 1991 oggi risulti tra i più vispi protagonisti della sua messa in mora.

Siccome sono da qualche tempo uno che si occupa di parchi sentire dire che la legge permetterà al ministero dell’ambiente e a quello dei Beni culturali di metter becco nei piani e a quello dei parchi nazionali non sai se fa ridere o incavolarti – io propendo per la seconda.

Che il ministro Galletti dei parchi non sappia e non gliene importi una mazza è risaputo ma che il Pd non abbia meglio da fare e non solo in parlamento è assolutamente inspiegabile avendo avuto a suo tempo Orlando ministro.

Farebbe bene a ricordarsene. E soprattutto farebbe bene a tener conto delle molte interessanti proposte avanzate da quasi tutte le associazioni ambientaliste prima di cestinarle.

Non sempre -come insegna il Referendum- tirare dritto paga.

Renzo Moschini - Gruppo di San Rossore

 

Le opinioni espresse dall’autore non rappresentano necessariamente la posizione della redazione

Redazione Greenreport

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