Parchi, Orlando: «Sono asset strategico del nostro Paese, non fabbriche di poltrone»
[11 Dicembre 2013]
Una sala stracolma ha accolto il ministro dell’ambiente Andrea Orlando (Nella foto) per l’inaugurazione della Conferenza nazionale “La natura dell’Italia. Biodiversità e aree protette. La Green economy per il rilancio del Paese”. «Per molti anni – ha detto Orlando – abbiamo considerato lo sviluppo economico e l’ambiente inconciliabili. Abbiamo sacrificato l’ambiente allo sviluppo distorto soprattutto a quello nell’edilizia», ma oggi «un green new deal è possibile».
E bisogna partire proprio dalla biodiversità «per fare – ha proseguito il ministro – un vero e proprio investimento produttivo sulla natura». Tutto questo va accompagnato da «una riflessione sul modello di sviluppo che abbiamo seguito, per un modello che non sia solo crescita».
Orlando ha poi affrontato la questione crisi e missione dei parchi sostenendo di credere e sperare «che sia finita la stagione del parchi definiti come enti inutili. O fabbriche di poltrone». I parchi «potrebbero essere la trincea della nuova economia italiana». E’ stato infatti ricordato che sono 871 le aree protette per una superficie pari al 10.5 % del territorio nazionale dove si trovano il 30% di animali e il 50% di vegetali dell’intera unione europea. «Questo primato – ha detto Orlando – è invidiabile, come attestato anche dal ritorno di foca monaca, lupo, grifone e orso. Però bisogna proteggere le molte specie a rischio».
Proseguendo nel suo discorso il ministro ha detto che bisogna guardare alla biodiversità «come asset strategico del nostro paese». I parchi sono «già oggi un laboratorio di green economy e green jobs soprattutto in agricoltura. Le aree protette sono state una eccezionale occasione di sprovincializzazione della classe dirigente locale». Anche dal punto di vista tecnico «all’interno delle aziende agricole dei parchi la riduzione di energia e acqua per unità di prodotto è molto alta, in aree che senza i parchi sarebbero state ritenute marginali».
Orlando ha poi ha citato il rapporto di Legambiente sulla criminalità ambientale nei parchi evidenziando che «nelle regioni a più alta densità criminale sono più alti i reati nei parchi, ma sono anche punto di riferimento per la legalità e la collaborazione con le forze dell’ordine». «Il nostro paese – ha proseguito – non ha consapevolezza di cosa significhi l’economia verde e consuma quattro volte le risorse di cui dispone ogni anno. Dovrebbe invece capire che la collocazione nella green economy conviene».
Il ministro ha poi concluso il suo intervento ricordando il sindaco di Pollica Angelo Vassallo, ucciso in un attentato tre anni fa, come figura emblematica della nuove economia dei parchi. Ed ha detto che anche grazio a lui è cambiato l’atteggiamento dei cittadini verso i parchi ai quali questa conferenza dovrà dare un respiro più forte.