Parco d’Abruzzo, l’ex presidente Rossi fa il bilancio e lancia messaggi
[19 Marzo 2014]
In occasione della nomina e dell’insediamento del Presidente dell’Ente Parco d’Aruzzo, Lazio e Molise, Dr. Antonio Carrara, che saluto cordialmente, ritengo mio dovere comunicare e informare la pubblica opinione, anche se in modo molto sintetico, di quanto è stato fatto negli ultimi anni per la conservazione della natura e per la promozione compatibile del territorio e delle comunità locali. Credo quindi molto importante far conoscere e perciò ribadire – interventi e comunicati, articoli, interviste e quant’altro hanno ad ogni modo costantemente comunicato il lavoro dell’Ente – l’impegno e le attività realizzate riguardo la funzionalità e l’efficienza recuperate in breve tempo dall’Ente Parco, e non solo a livello locale, superando una situazione amministrativa, operativa e morale molto difficile.
E allora, per quanto mi riguarda, posso dire di aver svolto un lavoro fondato sull’onestà e l’impegno pubblico e di essere soddisfatto di ciò che ho fatto, da Commissario Straordinario e Presidente, con il Consiglio Direttivo, la Comunità del Parco, la Direzione, il personale, le comunità del territorio, i singoli abitanti, i comuni, le associazioni, le cooperative, gli imprenditori e gli operatori economici e culturali. A tutti va il mio sentito ringraziamento.
Lascio un Parco di nuovo a regime, funzionale ed efficiente quanto basta di questi tempi – seppure con ancora qualche piccolo problema da risolvere – che è riuscito a ottimizzare i tempi a sua disposizione, nonostante tante difficoltà e resistenze esterne e interne. Il Parco ha la sua articolazione operativa, con le sue infrastrutture e le sue relazioni con gli attori istituzionali, economici e sociali del territorio. Il Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise è una realtà moderna e democratica, nuovamente apprezzata in Italia, in Europa e nel mondo. Il Parco ha fatto tutto ciò che un Parco moderno deve fare: sono stati organizzati molti servizi e le attività gestionali, pur dovendo osservare che permangono alcune criticità, sono cresciuti in maniera decisiva i servizi turistici e le infrastrutture, è stata data la massima attenzione alle problematiche di conservazione e, nel contempo, alla economia locale, incoraggiando la partecipazione e il protagonismo di tutte le categorie interessate, all’insegna di una democrazia del territorio aperta e dialogante. Sono stati elaborati e approvati lo Statuto e numerosi regolamenti operativi, oltre ai più importanti strumenti di gestione – Piano del Parco, Regolamento, Piano Pluriennale Economico e Sociale, Area Contigua – che non hanno però, e purtroppo, ancora incontrato l’impegno e l’approvazione decisivi delle regioni e del Ministero. Il Consiglio d’Europa ha rinnovato, con merito per il Parco e per la prima volta per dieci anni, il prestigioso Diploma Europeo per la conservazione della natura stabilendo, peraltro, alcune condizioni riguardanti l’adozione di provvedimenti, da adottare soprattutto da parte delle regioni e del Ministero, per le correnti conferme annuali. E‘ stata ristabilita la regolarità amministrativa. L’ultimo bilancio consuntivo del 2013 si chiude con un buon avanzo di amministrazione, che viene destinato a ulteriori misure di recupero di vecchi debiti fuori bilancio legati all’antico contenzioso dell’Ente, al miglioramento di alcune strutture e attrezzature del parco e a iniziative di salvaguardia, in particolare per l’Orso marsicano.
Il Parco ha naturalmente fondato la sua azione sui principi della conservazione e tutela della natura, principi senza i quali nessuna politica economica di integrazione e valorizzazione ambientale può essere portata avanti. Se non esistono un paesaggio e una natura intatti e preziosi non c’è niente da offrire, e senza offerta non c’è economia.
Il Parco ha avuto resistenze nella sua azione di riorganizzazione e ha avuto resistenze anche e soprattutto nella sua azione di tutela, nel suo impegno per una promozione corretta e razionale del territorio e delle sue risorse, della flora, della fauna, del paesaggio, del suo patrimonio ecologico. I tanti problemi insorti in questi anni hanno visto sempre la posizione coerente e decisa dell’Ente Parco. In quanto istituzione che deve garantire la tutela ambientale e sviluppare dinamiche economiche che non siano ispirate alla logica irrazionale del consumo delle risorse, il Parco ha sempre espresso opposizione a programmi e progetti di grande impatto, incoraggiando invece iniziative e interventi compatibili e sostenibili sicuramente di più ampia prospettiva di crescita e sviluppo sociale ed economico. Particolare attenzione è stata prestata alla tutela delle specie più importanti e specialmente dell’Orso marsicano la cui popolazione, nonostante le uccisioni per mano di bracconieri e delinquenti o per casuali incidenti, quasi sempre lontano dal Parco, mostra certamente stabilità e, recentemente e rispetto al passato, finalmente anche segni di ripresa.
Naturalmente, non tutti gli ambienti che “girano” attorno al Parco hanno gradito questi risultati e questo modo di agire!
Credo di poter ripetere, anche in questa circostanza, quanto ho più volte avuto modo di dire e di scrivere. In una realtà complessa come quella del nostro Parco, i commenti che non considerano questa realtà non interessano, interessa solo la quantità, e specialmente la qualità di ciò che si fa: su questi dati si misurano, e si devono misurare, l’impegno e il valore di chi ha l’incarico di far funzionare qualcosa. Tutto il resto, che purtroppo comprende una gran quantità di… faccende, conta poco o niente, o almeno poco o niente dovrebbe contare.
Al Presidente Carrara desidero formulare i più sentiti e sinceri auguri di buon lavoro e successo nella importante funzione che è chiamato a svolgere.
Giuseppe Rossi, presidente uscente del Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise