Per il Governo italiano i grandi carnivori recano pregiudizio alla valorizzazione delle zone montane
Una posizione contraria a quanto si sta discutendo alla COP14 CMS sulle specie migratorie
[16 Febbraio 2024]
Il Consiglio dei ministri, su proposta del Ministro per gli affari regionali e le autonomie Roberto Calderoli, ha approvato, in esame definitivo, un disegno di legge che introduce “Disposizioni per il riconoscimento e la promozione delle zone montane”. Il testo tiene conto del parere espresso dalla Conferenza unificata.
Calderoli esulta per un provvedimento che pur prevedendo la realizzazione di attività di monitoraggio e studio del comportamento dei ghiacciai e dell’evoluzione nel tempo delle loro caratteristiche morfologiche, poi rifinanzia caparbiamente gli impianti di risalita in zone dove la neve è diventata una rarità. Calderoli ha sottolineato: «Continuiamo quindi a operare per garantire ai territori montani tutto il sostegno necessario, assicurando interventi e promuovendo iniziative di salvaguardia e valorizzazione della montagna. Le zone montane sono un patrimonio per il nostro Paese e non smetterò mai di lavorare affinché possano essere adeguatamente riconosciute e apprezzate».
Ma quel che farà probabilmente più discutere è la conferma nel DDL di quella che ormai è un’ossessione della destra italiano: i grandi carnivori. Infatti, mentre la comunità mondiale si interroga su come tutelare e salvare i grandi carnivori migratori e quelli che tengono sotto controllo la popolazione delle specie migratorie erbivore, la 14 Conferenza delle parti della Convention on the conservation of migratory species of wild animals (Cop14 CMS) in corso a Samarcanda, in Uzbekistan ha addirittura come simbolo di questo impegno il leopardo delle nevi, il governo di destra italiano licenzia un disegno di legge che all’articolo 11(Ecosistemi montani), recita «1. In attuazione degli articoli 9, 41 e 44, secondo comma, della Costituzione, le zone montane, come individuate nell’articolo 2 della presente legge, nonché in ragione della consistente presenza della tipica flora e fauna montana, sono considerate zone floro-faunistiche a sé stante, nel rispetto della normativa in materia di aree protette nazionali e fermo restando quanto previsto dagli articoli 10, comma 3, e 11 della legge 11 febbraio 1992, n. 157. 2. Lo Stato e le regioni, le regioni e le province autonome di Trento e di Bolzano, per quanto di rispettiva competenza, e nel rispetto del decreto del Presidente della Repubblica 8 settembre 1997, n. 357, provvedono e vigilano affinché le misure di valorizzazione degli ecosistemi nelle zone di cui al comma 1 in relazione ai grandi animali carnivori non rechino pregiudizio alle finalità di cui alla presente legge».
Quindi, gli animali che per la comunità internazionale riunita alla Cop14 Cms – Italia compresa – sono essenziali per la salute ecologica degli ambienti montani, per il governo Meloni possono arrecare pregiudizio alle finalità di una nuova legge che si propone di tutelare le zone floro-vivaistiche montane che – come ribadiscono dichiarazioni scientifiche, studi e documenti politici che abbiamo pubblicato anche in questi giorni su greenreport.it – dipendono da un equilibrio naturale e climatico del quale i grandi carnivori erano, sono e saranno parte integrante per garantirne la salute e la prosperità.
Forse lo slogan “La natura non conosce confini” della COP14 CMS vale per il resto del mondo ma si ferma alle porte dell’Italia sovranista e di un governo ossessionato dai lupi e dagli orsi..