Perché le falene sono attratte fatalmente dalla luce (VIDEO)
Spiegato questo strano comportamento degli insetti, ma le fotocamere ad alta tecnologia suggeriscono una risposta diversa da quel che si credeva
[1 Febbraio 2024]
Grazie a un finanziamento del National Geographic, un team di ricercatori dell’Imperial College London, della Florida International University (FIU) e del Council on International Educational Exchange sono potuti andare nella foresta nebbiosa del Costa Rica per studiare come gli insetti vengono attratti dalla luce artificiale. E’ bastato accendere una luce e, come spiegano, «Ben presto insetti grandi e piccoli scesero dall’oscurità. Falene con macchie simili a occhi fissi su ogni ala. Scarabei corazzati lucenti. Mosche. Una volta, anche una mantide religiosa. Ognuno di loro eseguiva la stessa danza ipnotica e vertiginosa attorno alla lampadina, come se fosse attaccato ad essa con un filo invisibile».
La differenza rispetto alle precedenti spedizioni entomologiche era che il piccolo team di ricercatori avevano a disposizione una tecnologia all’avanguardia e telecamere ad alta velocità – in grado di catturare orbite veloci e frenetiche – per mappare i movimenti difficili da tracciare di centinaia di insetti e svelare i segreti sul perché di notte si comportano in modo così strano intorno alla luce.
Ne è venuto fuori il nuovo studio “Why flying insects gather at artificial light”, pubblicato su Nature Communications dal quale è emerso un dettaglio sorprendente: «In volo gli insetti tenevano la schiena rivolta verso la fonte di luce artificiale».
Uno degli autori dello studio, il biologo Yash Sondhi della FIU e attuale ricercatore post-dottorato al Florida Museum of Natural History sottolinea: «Guardi i video al rallentatore e vedi che accade ancora e ancora. Forse quando le persone lo notano, ad esempio intorno alle luci della veranda o a un lampione, sembra che stiano volando direttamente verso di le luci, ma non è così».”
Questo comportamento mai documentato prima fornisce una nuova spiegazione per l’attrazione fatale degli insetti per la luce artificiale e gli scienziati fanno notare che «Sebbene confermi che la luce è dannosa per gli insetti, offre anche nuove informazioni su questo problema di conservazione. Per milioni di anni, gli insetti si sono evoluti fino a diventare maestri del volo affidandosi alla cosa più luminosa che vedono: il cielo. Oggi, il mondo illuminato manda in tilt i loro istinti. Gli insetti credono che il “cielo” falso che trovano sia quello reale e rimangono intrappolati in un ciclo estenuante nel tentativo di rimanere orientati. E’ uno sforzo inutile che provoca manovre goffe e occasionali schianti direttamente contro la luce».
Alla FIU sottolineano che «Una buona conoscenza della gravità è obbligatoria per tutti gli animali. Soprattutto quelli volanti, come gli insetti che compiono imprese di volo che possono superare quelle dei piloti umani. Quando volano, sperimentano un’accelerazione così rapida che il loro rilevamento della gravità diventa inaffidabile. Hanno bisogno del cielo, anche di notte, per discernere la direzione verso l’alto e navigare mantenendo il controllo in aria. La luce artificiale, tuttavia, interferisce con questo sistema».
Sondhi ha iniziato a collegare i punti tra visione, luce e volo degli insetti nel 2017, quando è entrato a far parte del laboratorio di biologia di Jamie Theobald della FIU, ma il suo lavoro ha avuto una svolta quando ha incontrato un team di specialisti nel campo del volo degli insetti e dei sistemi sensoriali che erano determinati a raccogliere e rianalizzare un’enorme quantità di dati sul olo 3D per vedere cosa potevano rivelare.
Quel team comprendeva Sondhi, Theobald e Sam Fabian e Huai-Ti Lin dell’Imperial College di Londra e Pablo Allen del Council on International Educational Exchange di Monteverde, in Costa Rica. Il progetto di ricerca è iniziato nel laboratorio di Lin dove Fabian lavora e dispone di un’arena di motion capture come quella usata nei film, solo a grandezza di insetto.
Gli scienziati raccontano che «Piccoli contrassegni a forma di L sono stati apposti lungo il dorso di diverse falene e libellule, quindi quando volavano intorno alla luce, raccoglievano anche dati su come rotolavano, ruotavano e si muovevano nello spazio tridimensionale».
Sondhi ricorda che «In uno dei primissimi esperimenti, ho lasciato che una grande falena gialla si staccasse dalla mia mano e volasse direttamente sopra la lampadina UV e si è immediatamente capovolta. Ma allora non sapevamo se il comportamento che avevamo visto e misurato in laboratorio sarebbe stato osservato anche in natura».
E’ per scoprirlo che il team di ricercatori è andato in Costa Rica, un Paese ricco di diversi insetti, e in totale ha girato 477 video che riguardano più di 11 ordini di insetti, e poi ha utilizzato strumenti informatici per ricostruire i punti lungo le traiettorie di volo in 3D. Mettendo tutto insieme ai dati di motion capture, i ricercatori hanno concluso che «Tutte le specie, in effetti, si capovolgevano quando esposte alla luce, proprio come la grande falena gialla in laboratorio».
Theobald, «Questa è stata una questione fin dalla preistoria. Nei primi scritti, le persone notavano questo intorno al fuoco. Abbiamo scoperto che tutte le nostre speculazioni sul perché questo accade erano sbagliate, quindi questo è sicuramente il progetto più interessante di cui ho preso parte».
Anche se lo studio conferma che la luce è dannosa per gli insetti, suggerisce anche che la direzione della luce è importante: «La cosa peggiore è una lampadina rivolta verso l’alto o semplicemente una lampadina nuda. La copertura o la schermatura possono essere fondamentali per compensare gli impatti negativi sugli insetti», dicono alla FIU.
Il team di ricercatori sta anche pensando al colore della luce, ad esempio se i toni freddi e quelli caldi abbiano impatti diversi. E, naturalmente, al mistero ancora inspiegabile che circonda l’attrazione per la luce come avvenga innanzitutto a grandi distanze.
Sondhi conclude: «Prima, m era stato detto prima che questo non si può chiedere perché domande come questa non avevano senso. Ma essendo testardi e trovando le persone giuste, siamo arrivati a una risposta alla quale nessuno di noi aveva veramente pensato, ma che è davvero importante per aumentare la consapevolezza su come la luce influisce sulle popolazioni di insetti e informare i cambiamenti che possono aiutarli».