Portofino: le associazioni ambientaliste non entreranno nel consiglio direttivo del Parco nazionale francobollo
Dopo Legambiente, rinunciano anche Cai, Pro Natura, Italia Nostra, Lipu, Mountain Wilderness, TCI e Wwf
[1 Febbraio 2024]
Le associazioni ambientaliste riconosciute a livello nazionale possono presentare le loro candidature (di solito unitarie e concordate tra le diverse associazioni) per il direttivo del costituendo Parco Nazionale di Portofino, ma a quanto pare quelle più rappresentative rinunceranno a ricoprire quel posto.
A sfilarsi per prima è stata Legambiente che il 19 gennaio aveva annunciato che non avrebbe avanzato nessuna candidatura. Massimo Maugeri, del direttivo di Legambiente Liguria e finora rappresentante ambientalista nella Comunità dell’ex Parco Regionale di Portofino aveva spiegato il perché di questa decisione: «Abbiamo contestato il Parco a tre e coerenza vuole che non se ne faccia parte. Ad oggi non vediamo alcuna intenzione politica per una implementazione del parco anzi vediamo il riaffermarsi di una logica miope priva di una visione di tutela della biodiversità lontana da quelle che sono le esigenze di contrasto dei cambiamenti climatici. Un Parco che assolve alle esigenze dei cacciatori ma si allontana dalle economie dei territori. Insomma un parco controcorrente. Ciò detto considerate questa condizioni non esprimeremo alcun nome in rappresentanza di Legambiente all’interno del parco. Saremo vigli sulle speculazioni in atto a Portofino (vedi piazzole elicottero) e continueremo a lavorare con le aziende agricole e turistiche diffuse sul territorio per un vero Parco Nazionale».
Il 31 gennaio, con un comunicato congiunto, anche Club Alpino italiano (Cai), Federazione Pro Natura, Italia Nostra, Lipu, Mountain Wilderness, Touring Club Italiano e Wwf Italia hanno annunciato che «In presenza di un contenzioso in atto sul decreto di perimetrazione del parco nazionale di Portofino che ha tagliato 4mila ettari degli oltre 5mila previsti nel 2021, alcune delle associazioni di protezione ambientale più importanti hanno deciso di non candidare un proprio rappresentante nel comitato di gestione provvisoria dei territori così delimitati e zonati, come richiesto dal Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica».
Le 7 associazioni ambientaliste spiegano che «Non possiamo avallare, con la presenza di un nostro rappresentante, l’istituzione di un parco nazionale francobollo, che smentisce le stesse elaborazioni e decisioni assunte a suo tempo dal Ministero della Transizione Ecologica per la migliore tutela del territorio».
Cai, Pro Natura, Italia Nostra, Lipu, Mountain Wilderness, TCI e Wwf ricordano che «Il 6 agosto 2021, il ministro per la Transizione Ecologica Roberto Cingolani, sulla base di una puntuale relazione tecnica di Ispra, aveva firmato un decreto nel quale era previsto che l’area parco, di 5.363 ettari, si estendesse nel territorio di 11 Comuni: Avegno, Camogli, Cicagna, Coreglia, Chiavari, Portofino, Rapallo, Recco, Santa Margherita, Tribogna e Zoagli. Mentre il 10 ottobre 2023, su proposta presentata dalla Regione Liguria, il Ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica Gilberto Pichetto Fratin ha provveduto ad una nuova perimetrazione che riduce l’area a poco più di 1.000 ettari, riguardando il territorio di tre Comuni: Santa Margherita Ligure, Portofino e Camogli. Il mini parco nazionale istituito dal Ministro Pichetto Fratin si sovrappone sostanzialmente al Parco Regionale già esistente, quando tale perimetro si sarebbe potuto ben allargare dal momento che alcuni dei Comuni interessati dalla perimetrazione provvisoria proposta nel 2021 avevano espresso la loro disponibilità a fare parte del costituendo Parco Nazionale».
Come aveva detto Maugeri annunciando l’indisponibilità di Legambiente <, sono stati «Mesi di lavoro e di condivisione con i sindaci disponibili ad entrare nel costituendo Parco…. sprecati. Li ringraziamo comunque per il lavoro condiviso».
Ora Pichetto Fratin dovrà trovare un candidato ambientalista e c’è da giurare che i pretendenti non mancheranno tra la miriade di piccole associazioni riconosciute dal ministero, ma è chiaro che con la clamorosa rinuncia di Legambiente seguita da quelli di Cai, Pro Natura, Italia Nostra, Lipu, Mountain Wilderness, TCI e Wwf sarà difficile poter dire che il mondo ambientalista ligure sarà rappresentato davvero nel Direttivo del nuovo Parco Nazionale. Il Parco francobollo sembra nascere già con l’annullo… e anche sbagliato. ITALIA NOST