Dall’Ue nuove procedure d’infrazione contro l’Italia, su caccia e scarsa tutela delle specie marine
L’Italia ammonita per l'uso di piombo nelle munizioni e per non difendere abbastanza uccelli marini, delfini e tartarughe
[7 Febbraio 2024]
La Commissione europea ha deciso di avviare una procedura di infrazione inviando una lettera di costituzione in mora all’Italia (INFR(2023)2187) per il mancato rispetto della direttiva Uccelli e del regolamento REACH modificato dal regolamento (UE) 2021/57, «A causa delle modifiche introdotte nelle norme italiane sulla caccia».
La Commissione Ue ricorda che «La direttiva Uccelli mira a proteggere tutte le specie di uccelli selvatici naturalmente presenti nell’Ue e i loro habitat. Il regolamento REACH, modificato dal regolamento (UE) 2021/57, limita l’uso di munizioni contenenti piombo all’interno o in prossimità di zone umide per proteggere gli uccelli acquatici, l’ambiente e la salute umana».
La Commissione ha constatato che «Diversi atti legislativi italiani non sono conformi a tale normativa dell’Ue. In violazione della direttiva Uccelli, la legislazione italiana conferisce alle regioni il potere di autorizzare l’uccisione o la cattura di specie di fauna selvatica, anche nelle aree in cui la caccia è vietata, come le aree protette, e durante il periodo dell’anno in cui la caccia è vietata. La legislazione italiana non è inoltre conforme alle disposizioni del regolamento REACH, quale modificato, sull’uso del piombo nelle munizioni».
Quindi, la Commissione europea procede all’invio di una lettera di costituzione in mora all’Italia, che ora ha 2 mesi per rispondere e rimediare alle carenze segnalate dalla Commissione. In assenza di una risposta soddisfacente, la Commissione potrà decidere di emettere un parere motivato.
La Commissione europea ha anche deciso di avviare una procedura di infrazione inviando una lettera di costituzione in mora all’Italia (INFR(2023)2181) per «Mancata attuazione delle misure previste dalla direttiva Habitat volte a monitorare e ad evitare le catture accessorie di cetacei, tartarughe e uccelli marini da parte dei pescherecci».
La Commissione ricorda al nostro governo che «L’European Green Deal e la strategia sulla biodiversità per il 2030 indicano quanto sia fondamentale che l’Ue arresti la perdita di biodiversità, favorendone la protezione e il ripristino. L’Italia non ha istituito un sistema di monitoraggio delle catture e uccisioni accidentali di specie protette, come il tursiope troncato e la tartaruga comune, entrambi rigorosamente protetti dalla direttiva Habitat».
Secondo la Commissione Ue, «L’Italia non ha inoltre svolto ulteriori ricerche e non ha adottato misure di conservazione per garantire che le catture e le uccisioni accidentali non abbiano un significativo impatto negativo sulla popolazione delle specie protette. L’Italia non ha altresì adottato misure adeguate per evitare perturbazioni significative di diverse specie marine e di uccelli marini, quali la berta maggiore, la berta minore, l’uccello delle tempeste europeo e il marangone dal ciuffo nei siti Natura 2000 designati per la loro conservazione. Inoltre, l’Italia non ha monitorato lo stato di conservazione di diverse specie protette».
Quindi, in entrambi i casi, la Commissione europea procede all’invio di una lettera di costituzione in mora all’Italia, che ora ha 2 mesi per rispondere e rimediare alle carenze segnalate. In assenza di una risposta soddisfacente, la Commissione potrà decidere di emettere un parere motivato.