Record di profondità per un pesce filmato nella fossa delle Izu-Ogasawara

Un pesce lumaca visto a 8.336 metri di profondità al largo del Giappone

[3 Aprile 2023]

Un pesce del genere Pseudoliparis  è stato filmato  da un “lander” autonomo calato nella fossa di Izu-Ogasawara, a sud del Giappone mentre nuotava a una profondità 8.336 metri, diventando l’osservazione più profonda di un pesce mai fatta. La precedente osservazione più profonda di un pesce era stata effettuata a 8.178 metri, sempre nell’oceano Pacifico ma più a sud: nella Fossa delle Marianne.

Il giovane esemplare di  Pseudoliparis che ha battuto il record di profondità è stato filmato da un sistema di telecamere collegato a un telaio appesantito – e con esche per attrarre la vita marina –  calato dalla nave da ricerca DSSV Pressure Drop. Sebbene l’esemplare filmato non sia stato catturato per poterlo identificare completamente, diversi pesci sono rimasti intrappolati leggermente più in alto nella colonna d’acqua nella vicina Fossa del Giappone a una profondità di 8.022 metri – stabilendo il  record per il pesce più profondo mai catturato –  ed erano pesci lumaca Pseudoliparis belyaevi.

Alan Jamieson, dell’ University of Western Australia e scienziato capo della spedizione che ha effettuato la scoperta, ha detto a BBC News che «Il pesce lumaca potrebbe essere stato trovato molto vicino alla profondità massima a cui un pesce può sopravvivere. Se questo record verrà battuto, sarebbe solo per piccoli incrementi, potenzialmente solo di pochi metri».

10 anni fa Jamieson, uno scienziato che studia la vita di profondità, aveva previsto che i pesci sarebbero stati probabilmente trovati fino a una profondità compresa tra gli 8.200 e gli 8.400 metri e un decennio di ricerca lo ha ha confermato.

Jamieson è il fondatore del Minderoo-UWA Deep Sea Research Centre e in questa spedizione, che ha esplorato anche il Ryukyu Trenche, ha lavorato con un team della  Tokyo University of Marine Science and Technology. Il DSSV Pressure Drop e il suo sottomarino Limiting Factor con  equipaggio, erano stati utilizzati nel 2018 e nel 2019 dall’esploratore statunitense Victor Vescovo per visitare le parti più profonde dei cinque principali oceani della Terra. Un’avventura che fece di Vescovo la prima persona al mondo a completare questo quintetto di immersioni e della quale Jamieson era capo scienziato.

La nave e il sottomarino sono stati venduti l’anno scorso all’organizzazione di ricerca marina Inkfish e modificati e attrezzati per un tipo di spedizioni più scientifiche. Sono stati anche ribattezzati: la nave ora si chiama Dagon e il sottomarino Bakunawa e torneranno in mare a giugno con Jamieson che, pur vivendo in Australia è scozzese e che finora ha scoperto non solo i pesci più profondi degli oceani, ma anche i polpi, le meduse e i calamari più profondi.

I pesci lumaca sono davvero notevoli: se ne conoscono oltre 300 specie, la maggior parte delle quali vivono in realtà in acque poco profonde e persino negli estuari dei fiumi, ma i pesci lumaca si sono anche adattati alla vita nelle fredde acque dell’Artico e dell’Antartide e alle condizioni di pressione estrema  delle fosse oceaniche più profonde del mondo: a 8 km di profondità subiscono più di 80 megapascal, o 800 volte la pressione sulla superficie dell’oceano. I loro corpi gelatinosi li aiutano a sopravvivere. Non avere una vescica natatoria, l’organo pieno di gas per controllare la galleggiabilità che si trova in molti altri pesci, è un ulteriore vantaggio. Inoltre, si cin bano aspirando minuscoli crostacei che sono abbondanti nelle fosse oceaniche profonde.

Jamieson conclude: «La scoperta di un pesce più in profondità di quelli trovati nella Fossa delle Marianne è probabilmente dovuta alle acque leggermente più calde dell’Izu-Ogasawara. Avevamo previsto che il pesce più profondo sarebbe stato lì e avevamo previsto che sarebbe stato un pesce lumaca. Mi sento frustrato quando le persone mi dicono che non sappiamo nulla del mare profondo. Lo sappiamo. Le cose stanno cambiando molto velocemente».