Referendum contro le trivelle, Legambiente lancia la campagna per il Sì dal Parco della Maremma
Uno striscione di 10 metri per chiedere di votare Sì il 17 aprile
[3 Marzo 2016]
Legambiente lancia anche in Provincia di Grosseto, direttamente dal Parco regionale della Maremma, la campagna contro le trivellazioni. “Al referendum del 17 aprile vota sì per fermare le trivelle” è il messaggio che gli attivisti del Cigno verde hanno affidato a uno striscione di 10 metri tenuto tra gli altri anche da Angelo Gentili, responsabile nazionale Legambiente Turismo, e Lucia Venturi, presidente del Parco regionale della Maremma.
Gentili ha sottolineato che «Il petrolio è una vecchia energia fossile che causa inquinamento. È indispensabile abbandonare le fonti fossili, puntando invece sulle energie rinnovabili. Abbiamo lanciato anche in Maremma la campagna referendaria contro le trivelle, che rappresentano una minaccia per il nostro mare, scegliendo il Parco, che rappresenta invece il polmone verde del nostro territorio e il punto di riferimento turistico, per dare un segnale importante e chiedere ai cittadini di dare il proprio contributo votando sì al referendum del 17 aprile contro le trivellazioni. In questi 47 giorni di campagna referendaria ci impegneremo in prima linea, insieme a tante altre associazioni, per informare i cittadini sul quesito e portare al voto 25milioni di persone, per vincere insieme anche questa volta».
La Venturi ha spiegato la sua adesione all’iniziativa: «Abbiamo deciso insieme a Legambiente di lanciare un messaggio chiaro contro le trivelle, partendo proprio dal Parco, che rappresenta per tutto il territorio un punto di riferimento non solo dal punto di vista naturalistico e storico, ma anche turistico e paesaggistico. È assurdo rischiare di rovinare paesaggi favolosi, mettere in crisi la pesca e ostacolare una risorsa preziosa per tutta Italia come quella turistica: l’unica via da intraprendere è quella delle energie pulite e rinnovabili».
Legambientre ribadisce che: «E’ importante votare sì perché: 1) il petrolio è una vecchia e inquinante fonte fossile. Tutto il petrolio presente sotto il mare italiano basterebbe al nostro Paese per sole 8 settimane, mentre già oggi produciamo più del 40% di energia da fonti rinnovabili. 2) Per salvaguardare la vera ricchezza del mare italiano: turismo, pesca e biodiversità. 3) Per completare la realizzazione di un modello energetico pulito, rinnovabile rispettando gli impegni che il nostro Governo ha preso alla COP21 di Parigi a fine 2015».