Clima, Rossi a Parigi: «Il tempo delle attese è finito. Oggi è il tempo delle decisioni»
Il Parco della Piana sarà uno dei più grandi d'Europa: 7.000 ettari di aree verdi e agricole
[4 Dicembre 2015]
Ieri il presidente della Regione Toscana Enrico Rossi era a Parigi per partecipare al workshop “Seven seas, three oceans, one Europe: the Maritime Regions of Europe get involved to tackle climate change”, organizzato dalla Conferenza delle regioni periferiche e marittime d’Europa (Crpm) nell’ambito della Conferenza delle parti Unfccc, e nel suo untervento ha detto che «Il tempo per discutere sui cambiamenti climatici è finito: oggi è il tempo di decidere. Ne soffrono di più i Paesi poveri e le regioni periferiche e marittime, anche europee, a nome delle quali sono qui a parlare. Noi da tempo abbiamo assunto iniziative strutturali, abbiamo adottato programmi per ridurre le emissioni e transitare verso economie fondate sulle energie rinnovabili. È quello che ci chiedono la natura e l’umanità».
Rossi ha ricordato alcune delle principali azioni messe in campo dalla Toscana che consentono una strategia di mitigazione e adattamento ai cambiamenti climatici: «La legge che vieta di costruire vicino agli alvei dei fiumi, il contrasto al consumo di suolo agricolo, le ingenti risorse investite per il rimboschimento e la conservazione dei boschi, le politiche per l’impiego e la produzione di energie rinnovabili».
Poi ha sottolineato che in Toscana è «più che raddoppiato il numero delle alluvioni negli ultimi anni rispetto ai primi anni novanta con danni enormi in termini di vite umane, alle strutture produttive, all’agricoltura, alle abitazioni civili e alle infrastrutture con danni che si aggirano su cifra che vanno dagli 800 milioni a 1 miliardo di euro solo negli ultimi 5 anni», per questo, «Con la legge, la 66 del 2011, abbiamo reso inedificabili le aree a rischio idraulico elevato. Abbiamo fermato il consumo di suolo agricolo (lr. 65/2014). Terreni fertili e ricchi di sostanza organica sono la nostra migliore assicurazione. Un’agricoltura biologica contrasta il dilavamento e trattiene nel suolo il carbonio. Il suolo sequestra il doppio del carbonio presente in atmosfera. Il triplo di quello catturato dalla vegetazione. Per questo abbiamo dedicato il 50% dei fondi del Piano di Sviluppo Rurale (2014-2020) alla lotta ai cambiamenti climatici (il 20% è la quota richiesta dall’UE). Un terzo di queste risorse sono destinate alla cura dei boschi. Alla manutenzione delle foreste danneggiate da eventi catastrofici. Il 5 marzo scorso un vento ad oltre 160 km/h, ha devastato 1.130 ettari di terre e boschi. Ha abbattuto 350.000 alberi. Per il rimboschimento di queste aree danneggiate saranno necessari 15 milioni di euro. La Toscana è la regione italiana più boscata, ci sono boschi sul 47% del territorio regionale che assorbono quasi un terzo (10 Milioni di tonnellate di CO2) delle emissioni di gas serra che produce (33 Milioni di tonnellate di CO2)».
Rossi ha anche affrontato un tema molto delicato, quello del Parco della Piana, mettendo in positivo la polemica che ancora divampa, cosa che probabilmente non sarà molto gradita a comitati e associazioni ambientaliste: «Per aumentare la capacità di assorbimento si sono progettate nuove piantumazioni nell’area metropolitana fra Firenze e Prato – ha detto Rossi a Parigi – Un’area ricca di infrastrutture (autostrada, aeroporto, aree commerciali attrattive di traffico privato) e quindi di emissioni. Il Parco della Piana prevede più di 7.000 ettari di aree verdi e agricole. Sarà uno dei parchi più grandi d’Europa».
Poi Rossi è passato ad affrontare il tema delle città che «devono adottare uno specifico piano contenente azioni di riduzione delle emissioni inquinanti, anche di CO2. Ad oggi sono stati approvati 32 di questi piani. Inoltre, la Regione Toscana ha aderito in qualità di coordinatore territoriale al Patto dei Sindaci, la principale iniziativa comunitaria per coinvolgere le autorità locali nel raggiungimento degli obiettivi fissati dal Pacchetto Clima ed Energia. In Toscana sono 60 i Comuni aderenti al Patto».
Per quanto riguarda energie rinnovabili e green economy, il presidente della Toscana ha detto che «Per affrontare questa sfida ci siamo dotati di un Piano Ambientale ed Energetico che oltre a contrastare i cambiamenti climatici contribuisce alla riduzione delle emissioni climalteranti in diversi settori.
Per esempio nel campo delle energie rinnovabili. dove la Toscana può vantare un contributo unico grazie all’energia geotermica con le sue 32 centrali che sviluppano complessivamente una potenza di 711 MW, per una produzione annuale che supera i 5.000 MW. Si sta lavorando per ridurre e abbattere l’emissione di CO2 abbinata all’estrazione di questa importante energia. Il passaggio ad una società “carbon free” è anche una grande occasione economica. In Toscana sono 200 le imprese che operano nel settore delle rinnovabili e dell’economia verde».
Rossi ha concluso: «Ci attende ora una “call to action”. Dobbiamo rendere la nostra economia più razionale attraverso il riciclo di materia ed energia. Dobbiamo ridurre gli sprechi alimentari. Dobbiamo trasformare le nostre città. Dobbiamo agire sulla mobilità verde e sull’economia condivisa. Abbiamo come alleato la rivoluzione industriale in corso. Le sue basi sono i big data, la partecipazione online, l’informazione e la comunicazione in real time».