Per salvare dall’estinzione i delfini di Māui basterebbero 26 milioni di dollari
Appello al governo della Nuova Zelanda: finanziare il passaggio alla pesca dolphin-safe
[11 Aprile 2017]
Secondo il rapporto “Transitioning to alternative fishing methods off New Zealand’s West Coast North Island A response to the threat to Māui dolphin”rapporto realizzato dal Wwf New Zealand per Business and Economic Research Limited (Berl), per passare a una pesca sostenibile, che elimini i rischi per i delfini di Māui (Cephalorhynchus hectori maui) a rischio estinzione ed endemici della Nuova Zelanda, ci vorrebbero non più di 26 milioni di dollari. E bisogna fare presto, visto che dopo le vaquita messicane sono probabilmente i cetacei più rari del mondo: nella West Coast della North Island, l’unico posto al mondo dove vivono i . delfini di Māui, ne resterebbero solo 63 esemplari. Il rapporto di Wwf NZ e Berl prende in esame i potenziali costi dell’eliminazione delle principali minacce derivanti dalla pesca e dei risarcimenti per la pesca a strascico che sta devastando l’habitat del delfino di Māui. Il rapporto valuta anche quanto potrebbe costare aiutare a passare a metodi i pescatori transizione verso metodi dolphin-safe.
Ne viene fuori che la transizione verso la pesca amica dei delfini «potrebbe essere realizzato ad un costo stimato per il governo della Nuova Zelanda tra 26 milioni e i 40 milioni i dollari». Si tratta della prima ricerca che tenta di quantificare le implicazioni economiche della rimozione delle minacce, passando alla pesca dolphin-safe nell’habitat dei delfini di Māui e rappresenta un importante contributo alla discussione e fornisce una base sulla quale lavorare ulteriormente.
Peter Hardstaff, responsabile campagne Wwf New Zealand, sottolinea che «26 milioni sono meno di quello che il governo ha speso per il referendum sulla bandiera», che alla fine ha sancito la vittoria della vecchia bandiera con l’Union Flag britannica e le stelle rosse della croce del sud su sfondo blu (56,3%), bocciando la nuova bandiera proposta con una grande felce bianca su sfondo nero e blu e le 4 stelle rosse.
Hardstaff, aggiunge che salvare gli ultimi splendidi delfini di Māui costerebbe meno che 330 metri dellìautostrada Warkworth – Wellsford Motorway e meno di tre anni di spese per i viaggi dei ministri neozelandesi: «E’ solo lo 0,03% del bilancio annuale del governo, e meno dell’1% dell’avanzo di bilancio del governo di quest’anno. Sicuramente come nazione siamo in grado di fare questa spesa per la creazione di un santuario sicuro, dove la popolazione dei delfini di Māui possa prosperare ed espandersi, mantenendo la pesca. E’ una piccolo prezzo per salvare dall’estinzione i nostri preziosi delfini di Māui. Chiediamo al governo e a tutti i partiti politici ad impegnarsi ad aiutare i pescatori a passare a pratiche dolphin-safe nell’habitat dei delfini di Māui. Questo rapporto fornisce un utile e importante prima stima dei costi potenziali. Ma è di vitale importanza che venga intrapreso un lavoro più dettagliato, per esaminare e comprendere le opzioni della transizione che potrebbe essere realizzabili per i diversi pescatori perché non ci sarà nessuna soluzione “taglia unica”. Insieme, è possibile salvare i delfini di Māui , sostenendo coloro la cui sussistenza dipende dalla pesca. Nel mese di dicembre 2016, due imprese della pesca, Sanford Limited e Moana New Zealand, hanno preso un innovativo impegno ad eliminare gradualmente la pesca dolphin-unsafe, comprese una serie di azioni volontarie. Per il governo è giunto il momento di sedersi al tavolo».
Al Wwf New Zealand concludono facendo notare che si tratta di quanto chiesto al governo neozelandese da analisi e raccomandazioni dei maggiori scienziati mondiali che si occupano di delfini dell’International whaling commission, dell’International union for the conservation of nature, della Society for marine mammalogy, dello stesso Risk assessment panel of scientists del governo della Nuova Zelanda.