Salvare gli ultimi 30 alberi di Abies nebrodensis e l’intera specie

L’abete endemico del Parco della Madonie è la pianta simbolo della Sicilia

[26 Gennaio 2024]

In Sicilia sopravvive un abete endemico annoverato tra le conifere più rare al mondo. Questo abete endemico italiano, il cui nome latino è Abies nebrodensis, è tra le conifere più rare al mondo e ha caratteristiche che lo rendono veramente unico.

Si tratta di uno dei pochi abeti che vivono in ambiente mediterraneo; inoltre ha un areale di distribuzione tanto ristretto da potersi definire endemismo puntiforme: è infatti endemico esclusivo siciliano e vive all’interno di una piccola area montuosa nel Parco delle Madonie, tra 1350 e 1700 metri di quota.

Il nome latino della specie inganna perché nebrodensis fa riferimento all’antico nome dei Monti delle Madonie (situati a ovest degli attuali Monti Nebrodi) che era Montagne Nebroidi. Come nome volgare si usa quindi sia abete dei Nebrodi, che abete delle Madonie

Nel sito del Parco delle Madonie, che oggi tutela questa antica specie mediterranea, si ripercorre la storia recente: l’abete era ancora abbastanza diffuso in Sicilia alla fine del ‘700, poi se ne persero le tracce tanto da essere considerato estinto alla fine del secolo scorso. Successivamente, nel 1958, fu ritrovato sulle Madonie lungo le pendici del Monte Scalone, con 25 piante di differente età che furono numerate, censite e recintate.

Oggi allo stato spontaneo esistono solo 30 alberi adulti, distribuiti in modo discontinuo nelle chiarie della faggeta, in un’area di 84 ettari. A questi 30 alberi si aggiunge un certo numero di giovani piante che però, non essendo ancora in grado di riprodursi, non concorrono attivamente alla crescita della popolazione della specie.
In un caso come questo si parla si popolazione relitta in quanto questo abete era un tempo molto più diffuso, divenendo nei secoli progressivamente sempre più raro a causa di pressioni quali l’eccessivo sfruttamento del suo legname. Oggi fra le minacce alla sua sopravvivenza vanno annoverati il pascolo di ungulati esotici inselvatichiti, l’erosione del suolo, gli incendi e la vicinanza con abeti esotici utilizzati per interventi di riforestazione, che possono dare origine a fenomeni di ibridazione e inquinamento genetico.
Col diminuire delle dimensioni della popolazione ai pericoli esterni si sono aggiunti anche quelli intrinseci della specie, come l’isolamento degli individui e la scarsa capacità germinativa dei semi.

La specie è in grave pericolo di estinzione, risulta infatti “criticamente minacciata” nella Lista Rossa Nazionale e fra le 50 piante più minacciate delle isole del Mediterraneo secondo l’IUCN (Unione Internazionale per la Conservazione della Natura).

Per proteggere i pochi esemplari superstiti, la Regione Sicilia ha istituito un’area protetta, includendo la specie in zona A (area di massima protezione) e avviando numerosi progetti di conservazione. L’abete è anche tutelato a livello nazionale ed europeo (Direttiva Habitat 62/43/CE) come specie prioritaria per la conservazione ed è anche protetto l’habitat in cui vive.

Abies nebrodensis può di diritto essere considerata una specie bandiera, specie carismatica capace di attirare l’attenzione grazie alle sue peculiarità, per sensibilizzare il grande pubblico sulle problematiche di conservazione. Il Parco delle Madonie ha istituito un sentiero naturalistico per osservare la specie, che nel 2018 è stata anche scelta dai botanici italiani come pianta simbolo della Sicilia.

Numerosi progetti di conservazione attuati negli ultimi decenni (fra i quali il LIFE 4fir) hanno riguardato interventi di tutela di questo abete nel suo ambiente di crescita, ovvero in-situ, con azioni come la protezione degli individui con recinzioni, la realizzazione di barriere per contrastare l’erosione del suolo, o la rimozione di abeti esotici per limitare il rischio di ibridazione.

Sono anche stati attuati interventi al di fuori dell’ambiente di crescita, ovvero ex-situ, come la conservazione dei semi, lo studio della loro germinabilità o la produzione in vivaio di piantine per poterle ripiantare per provare ad ampliare la popolazione. Per fortuna alcuni degli esemplari che vivono in natura producono una certa percentuale di semi fertili, con i quali si può effettuare la coltivazione in vivaio a scopo di conservazione; a tal fine numerosi esemplari di Abies nebrodensis sono coltivati in giardini botanici e arboreti, sia in Sicilia che in altre zone dell’Italia meridionale.

di Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (ISPRA)