Salviamo api e agricoltori! La Commissione Ue: un segnale per tenere alta l’ambizione ambientale
Un risultato ottenuto grazie a più di un milione di firme per l'iniziativa dei cittadini europei
[5 Aprile 2023]
Oggi la Commissione europea ha risposto all’iniziativa dei cittadini europei (ICE) “Salviamo api e agricoltori! Verso un’agricoltura favorevole alle api per un ambiente sano”, accogliendola con favore e riconoscendone l’importanza: «Le crisi interconnesse dei cambiamenti climatici, dell’inquinamento e della perdita di biodiversità rappresentano sfide crescenti per l’agricoltura e la sicurezza alimentare in Europa. Nell’Ue una specie su tre di api, farfalle e sirfidi è in declino, e però l’80 % delle specie coltivate o specie fiorite spontanee dipendono dall’impollinazione animale. La metà dei terreni agricoli nell’Ue è già esposta al rischio di un deficit di impollinazione. Lo stesso pericolo che minaccia l’esistenza di impollinatori grava sulla sicurezza alimentare e sulla vita nel pianeta. L’ICE “Salviamo api e agricoltori!” riflette le preoccupazioni dei cittadini sulla sostenibilità ambientale e socioeconomica dell’agricoltura europea e chiede alla Commissione Ue di: eliminare progressivamente i pesticidi sintetici entro il 2035; ripristinare la biodiversità in agricoltura; sostenere gli agricoltori nella transizione verso un’agricoltura sostenibile».
Un parere molto diverso da quello del ministro dell’agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste Francesco Lollobrigida che il 20 marzo, intervenendo al Consiglio europea agricoltura e pesca aveva detto: «La tutela delle api non deve mettere a rischio produzione agricola. Sarebbe sbagliato collegare il declino degli impollinatori all’uso dei pesticidi».
Per Martin Dermine di PAN Europe, e principale rappresentante dei cittadini di questa ICE, «Ci sono sempre più prove scientifiche del terribile stato della biodiversità e del pericolo dei pesticidi per la nostra salute. Non possiamo avere produzione alimentare senza biodiversità. Ora abbiamo la prova che i pesticidi si diffondono molto più di quanto si pensasse. Si trovano ovunque e si accumulano persino nella polvere domestica. Molte sostanze sono particolarmente pericolose per i nascituri ei bambini piccoli, a dosi molto basse. E’ anche sempre più chiaro che sono un fattore importante nello sviluppo dell’epidemia di Parkinson, così come nell’aumento dei tumori».
Secondo la Commissione Ue, «Il successo dell’iniziativa dei cittadini è un chiaro segnale del vasto sostegno pubblico a intervenire in difesa degli impollinatori, della biodiversità e dell’agricoltura sostenibile. In tale contesto la Commissione invita il Parlamento europeo e il Consiglio a raggiungere un accordo ambizioso in tempi brevi sulle proposte legislative già trasmesse che contribuiranno a proteggere e ripristinare gli impollinatori europei e a tradurre in legge l’ambizione dei cittadini».
Helmut Burtscher-Schaden, diGLOBAL 2000, vice rappresentante dell’ICE sottolinea: «Di fronte all’attuale crisi, non c’è alternativa alla riduzione dell’uso dei pesticidi e al ripristino della biodiversità. Appoggiamo pertanto l’invito della Commissione ai colegislatori a trovare accordi rapidi e ambiziosi sulle loro proposte legislative che traducano in legge l’ambizione dei cittadini.. I pesticidi più dannosi devono essere vietati in primo luogo. Per fare ciò, abbiamo bisogno di un indicatore di rischio significativo. L’attuale indicatore è assolutamente inaccettabile e controproducente. Proteggerebbe solo lo status quo».
In una nota la Commissione europea ricorda che «Tra gli interventi del Green Deal europeo della Commissione volti a garantire la sostenibilità dei sistemi alimentari si annoverano: la strategia dell’UE “Dal produttore al consumatore” e la strategia sulla biodiversità, la normativa sul ripristino della natura, il regolamento sull’uso sostenibile dei pesticidi, la revisione dell’iniziativa dell’UE a favore degli impollinatori – “un nuovo patto per gli impollinatori”, e la nuova politica agricola comune dell’UE per il periodo 2023-2027. Prese insieme, le proposte e iniziative della Commissione offrono una risposta complessiva alle richieste avanzate nell’iniziativa dei cittadini europei».
Inoltre, secondo la Commissione Ue, «La proposta di regolamento sull’uso sostenibile dei pesticidi delinea un percorso ambizioso per ridurre il rischio e l’uso dei pesticidi chimici nell’Ue, anche in agricoltura. La Commissione ha proposto di ridurre del 50 % entro il 2030 il rischio e l’uso dei pesticidi chimici nell’agricoltura dell’UE. Entro parametri definiti per assicurare tale riduzione complessiva a livello unionale, gli Stati membri fisseranno obiettivi nazionali di riduzione. Nuove misure garantiranno inoltre che tutti gli agricoltori e altri utenti professionali di pesticidi pratichino la difesa integrata nel cui ambito, prima di poter utilizzare pesticidi chimici come misura di ultima istanza, si esaminano metodi ecologici alternativi di prevenzione e controllo degli organismi nocivi. Nel quadro globale sulla biodiversità, concordato nel dicembre 2022 a Montréal, l’UE e i suoi Stati membri si sono impegnati a ridurre di metà il rischio complessivo rappresentato dai pesticidi entro il 2030. La proposta di normativa sul ripristino della natura contribuisce a invertire il declino delle popolazioni di impollinatori entro il 2030 e a riportare la natura nei terreni agricoli, anche attraverso obiettivi specifici per il ripristino degli ecosistemi agricoli. La proposta di normativa sul ripristino della natura combina che combina un obiettivo generale di ripristino per consentire il recupero a lungo termine della natura in tutte le zone terrestri e marine dell’UE con obiettivi di ripristino vincolanti per habitat e specie specifici. Le misure di ripristino dovrebbero coprire entro il 2030 almeno il 20 % delle zone terrestri e marine dell’UE ed entro il 2050 tutti gli ecosistemi che necessitano di ripristino. Insieme, queste proposte possono rappresentare un fattore di svolta per la conservazione degli impollinatori a livello Ue».
La Commissione europea conclude: «Anziché proporre nuovi atti legislativi, la priorità è garantire che le proposte in fase di negoziazione tra i colegislatori siano adottate e quindi attuate tempestivamente, in quanto ognuna di esse riveste grande importanza nel contesto della presente iniziativa dei cittadini, insieme a un’attuazione efficace della PAC. Oltre un milione di dichiarazioni a sostegno di questa iniziativa dei cittadini sono un segnale chiaro e incoraggiamento a tenere alto il livello di ambizione delle proposte della Commissione».
Per Madeleine Coste di Slow Food, «Abbiamo bisogno di progressi più rapidi per garantire che il nostro sistema alimentare sia sano, sostenibile e resiliente ai cambiamenti climatici. Non possiamo continuare a ignorare il fatto che acqua pulita, suoli sani, biodiversità e produttori di alimenti che lavorano in modo da proteggere la natura sono essenziali per nutrire il mondo. Abbiamo bisogno di un sostegno molto più forte agli agricoltori per porre fine alla loro dipendenza dai pesticidi e di un maggiore riconoscimento di coloro che stanno già lavorando con la natura invece di distruggerla. Ci aspettiamo che l’Ue e gli Stati membri sostengano e stimolino questo e allineino la PAC e altre politiche relative al cibo per favorire una transizione agroecologica».
Dermine conclude: «Vigileremo attentamente sul seguito. Un’ICE è più di una semplice firma con dati personali, è un coinvolgimento attivo nel processo. Monitoreremo l’evolversi della situazione politica, smentiremo false dichiarazioni e stimoleremo i cittadini a contattare i propri politici nazionali ed europei per mostrare il loro coinvolgimento in ogni fase. Con le imminenti elezioni europee, i politici dovranno dimostrare di servire gli interessi comuni per la salute, l’acqua pulita, il buon cibo e la biodiversità e rafforzare la posizione degli agricoltori nella catena alimentare. Il nostro futuro e quello dei nostri figli e nipoti dovrebbe prevalere sui profitti dell’agrobusiness».