Save the queen in Maremma: donate 5 arnie a 5 apicoltori nella zona colpita dagli incendi

Dopo i primi 6 mesi del 2022, in Toscana triplicati gli ettari andati in fumo rispetto al 2021

[21 Ottobre 2022]

Torna la campagna Save the queen di Legambiente che, ormai da anni, sostiene apicoltrici e apicoltori d’Italia nella lotta allo spopolamento e, più in generale, nelle battaglie quotidiane per la sopravvivenza delle loro preziose attività.  Legambiente ricorda che «Cambiamenti climatici e fenomeni altrettanto violenti come, ad esempio, i roghi, stanno mettendo a rischio la sopravvivenza delle api e, dunque, la nostra stessa esistenza sul Pianeta».

Per questo, il Cigno Verde ha lanciato una maratona di solidarietà che coinvolge cittadini privati e aziende e stamattina a Rispescia (Gr), nella storica sede in cui ogni anno l’associazione organizza Festambiente, si è aggiunta una nuova tappa al tour di Save the queen: a 5 apicoltori maremmani sono state donate 10 arnie ciascuno, di cui una didattica. Insieme a ogni donazione anche una bomba di semi. «Un gesto simbolico – dicono a Legambiente – che, questa volta, ha visto protagonista proprio la Maremma, colpita duramente dagli incendi la scorsa estate. Ettari su ettari di aree di grande pregio naturalistico sono andati in fumo, complice il caldo eccessivo, con una sequenza di inneschi a poca distanza l’uno dall’altro e incendi che sono divampati a macchia di leopardo, causando danni enormi in termini di perdita di biodiversità».

La donazione è stata possibile grazie alla sinergia ormai pluriennale con FRoSTA, azienda che, sin dall’inizio ha sposato la causa legambientina, e alla partnership tecnica con la start-up Beeing. Destinatari delle donazioni sono stati: Azienda agricola Di Francesco Rosa Maria, Manciano – L’azienda produce vino, olio e miele. L’attività è iniziata circa cinque anni fa, tra moltissime difficoltà. Gli incendi hanno bruciato un oliveto e 16 arnie. Apicoltura Maria Vasconi Manciano – L’attività è nata circa 4 anni fa, facendo tesoro di una tradizione paterna. L’azienda possiede circa 130 alveari divisi in 4 apiari situati nel territorio del Comune di Manciano. Produce solo millefiori ed è vittima di danni indiretti causati dagli incendi, trovandosi nella zona colpita. Apicoltura Sotto al Poggio, Orbetello – Loredana dopo alcuni anni vissuti in Piemonte, ha deciso nel 2013 di tornare a casa, nel podere tra Capalbio e Orbetello assegnato al nonno dall’Ente Maremma. Insieme al suo compagno Giovanni ha quindi costruito intorno all’apicoltura, incontrata un po’ per gioco e un po’ per curiosità, un nuovo progetto di vita. Loredana conduce l’azienda con passione, valorizzando il miele come elemento prezioso di vita, raccontando il valore delle api per il nostro ecosistema e l’importanza di un’agricoltura attenta e responsabile. Vittima di danni indiretti causati dagli incendi, trovandosi in una delle zone colpite. Apicoltura La Bionda, Cinigiano – L’azienda è nata nel 2012 e si è specializzata da subito nella produzione di pappa reale e nuclei destinati alla vendita, con selezione interna di api regine. Si trova nella zona più colpita dagli incendi in Maremma della scorsa estate (Cinigiano). Azienda agricola Rabagli Gianni, Cinigiano – L’azienda si occupa dell’allevamento di ovini e bovini. Circa 7 anni fa, su sollecitazione del figlio dei proprietari, si è dedicata anche all’apicoltura amatoriale con un primo acquisto di 10 arnie. Dopo poco, è passata ad un livello professionale. A oggi, le arnie sono 160. L’azienda ha perso 12 sciami in un incendio.

Giorgio Zampetti, direttore generale Legambiente, ha sottolineato che «Con la consegna delle arnie ai cinque apicoltori della Maremma, luogo fortemente colpito dai roghi della scorsa estate, prosegue l’impegno solidale di Save The Queen, favorendo il ripopolamento degli insetti impollinatori nei territori feriti dagli eventi disastrosi. Quello che vogliamo fare, oltre ad un atto concreto per tutelare le api, oggi fortemente minacciate dalla crisi climatica e dall’utilizzo di pesticidi in agricoltura, è lanciare un importante segnale di ripartenza e un gran senso di comunità, ponendoci al fianco della popolazione per la salvaguardia della biodiversità e per rilanciare l’economia locale, come già fatto con le donazioni a favore degli apicoltori di Amatrice, della rete di parchi RomaNatura e della Sardegna».

Gianluca Mastrocola, direttore generale FRoSTA Italia, ha aggiunto: «Dopo i risultati e l’impatto degli scorsi anni con la campagna Save the Queen  continua l’impegno di FRoSTA, azienda di surgelati, al fianco di Legambiente e Beeing. Crediamo che il sistema produttivo alimentare debba assumersi la propria parte di responsabilità mitigando l’impatto ambientale, con azioni concrete a tutela della biodiversità. Siamo tutti ormai consapevoli di quanto le api siano fondamentali nel benessere e nella crescita della frutta e della verdura che l’uomo consuma quotidianamente. Per questo abbiamo voluto che nei nostri campi di coltivazioni fosse dedicato uno spazio speciale a questo insetto, ambasciatore della biodiversità; ed è per questo che il progetto Save the Queen a favore delle api insieme a Legambiente è particolarmente sentito per noi di FRoSTA».

Angelo Gentili, responsabile agricoltura di Legambiente, ha concluso: «La scomparsa delle api rappresenta allo stesso tempo un rischio e un campanello d’allarme. La loro scomparsa mette a rischio la nostra sopravvivenza e ci dice chiaramente che stiamo continuando ad andare nella direzione sbagliata. Contrastare i cambiamenti climatici, eliminare l’utilizzo della chimica in agricoltura, salvaguardare la biodiversità sono obiettivi verso cui, tutte e tutti, dobbiamo tendere senza mezze misure. Serve però, più in generale, prendersi cura del territorio. Ciò che è accaduto la scorsa estate in Maremma – ha spiegato Gentili – fa capire nitidamente che servono un sempre più costante monitoraggio e una migliore gestione del territorio, un utilizzo ecologicamente sostenibile delle risorse agro-silvo-pastorali, la promozione di servizi ecosistemici da remunerare, per sostenere e rivitalizzare le comunità rurali nelle aree interne e montane in una rinnovata funzione di presidio territoriale. Una necessità impellente anche perché, solo dopo i primi sei mesi del 2022, in Toscana si stimava triplicata la quantità di ettari andati in fumo rispetto al 2021. Serve poi sostenere quotidianamente le attività. per questo, orgogliosamente, abbiamo deciso di fare tappa con Save the queen proprio nella nostra Maremma».