Sbiancamento diffuso in tutta la Grande barriera corallina australiana

Un ecosistema grande come l’Italia nuovamente colpito dallo stress da caldo

[12 Marzo 2024]

Le indagini aeree condotte dalla Great Barrier Reef Marine Park Authority (Gbrmpa) in collaborazione con l’Australian Institute of Marine Science (AIMS) su due terzi del Great Barrier Reef Marine Park confermano che «Nella Grande Barriera Corallina si sta verificando un diffuso evento di sbiancamento dei coralli»

Gbrmpa e AIMS hanno raccolto osservazioni in oltre 300 barriere coralline costiere, centrali e al largo, tra Cape Melville a nord di Cooktown fino a poco a nord di Bundaber, al confine meridionale del Parco Marino. Alcune zone devono ancora essere censite.

Roger Beeden, scienziato capo della Reef Authority, ha detto che «I risultati di queste indagini sono coerenti con i modelli di stress da caldo che si sono accumulati durante l’estate. I risultati sono coerenti con ciò che abbiamo visto con le temperature della superficie del mare superiori alla media in tutto il Parco Marino per un lungo periodo di tempo. Le indagini aeree della barriera corallina hanno rivelato uno sbiancamento prevalente dei coralli nelle acque poco profonde sulla maggior parte delle barriere coralline esaminate.  E’ importante notare che lo stress da caldo non è stato presente nemmeno in tutta la barriera corallina e che lo sbiancamento dei coralli osservato è variabile.  Monitorare la salute della barriera corallina è un impegno che dura tutto l’anno per la Reef Authority, ed è fondamentale per noi capire cosa sta accadendo sulla barriera corallina in modo da poter indirizzare le nostre azioni di gestione per proteggere la barriera corallina e rafforzare la sua resilienza Il cambiamento climatico è la più grande minaccia per la Grande Barriera Corallina e per le barriere coralline a livello globale».

Questo evento di sbiancamento dei coralli in corso nella Grande Barriera Corallina Australiana fa seguito a segnalazioni simili provenienti dalle barriere coralline di tutto il mondo negli ultimi 12 mesi. Le barriere coralline dell’emisfero settentrionale hanno subito lo sbiancamento dei coralli a causa dei cambiamenti climatici che hanno portato a temperature superficiali del mare elevate, amplificate dalle condizioni di El Niño nell’Oceano Pacifico.

Secondo Copernicus, a febbraio, la superficie dell’oceano ha misurato globalmente una media di 21,06 gradi Centigradi e la National Oceanic and Atmospheric Administration Usa avverte chele barriere coralline del mondo sono sull’orlo del peggiore sbiancamento di massa mai registrato.

Neal Cantin, ricercatore senior dell’AIMS, sottolinea che «Le indagini aeree forniscono un’indicazione visiva dell’entità dello sbiancamento. Tuttavia, per valutare la gravità delle colonie di corallo sono necessarie indagini in acqua.  Le indagini aeree sono uno strumento essenziale per un ecosistema di barriera corallina grande quanto la Grande Barriera Corallina e mostrano quanto questo evento di sbiancamento dei coralli sia diffuso, o quello che viene comunemente chiamato un evento di sbiancamento dei coralli di massa. Ora dobbiamo combinare la copertura spaziale presa dall’aria con le indagini in acqua per valutare la gravità dello sbiancamento dei coralli negli habitat più profondi della barriera corallina nelle diverse regioni del Parco Marino. Continueremo a condurre osservazioni in acqua con i nostri gruppi di ricerca e partner di gestione. Lo sbiancamento è una risposta allo stress da cui i coralli possono riprendersi, a seconda della durata e dell’intensità dello stress da caldo. Tuttavia, il caldo prolungato o intenso potrebbe provocare la mortalità dei coralli».

Anche se sotto pressione, la Grande Barriera Corallina Australiana resta un ecosistema vasto e bellissimo, ma le azioni per proteggere la barriera corallina sono ora più importanti che mai e tutti devono svolgere il loro ruolo per contribuire a proteggere la barriera corallina per le generazioni future.

Beeden sottolinea che «La Grande Barriera Corallina è più grande dell’Italia ed è importante ricordare che gli impatti sulla barriera corallina sono molto variabili. La barriera corallina ha dimostrato la sua capacità di riprendersi da precedenti eventi di sbiancamento dei coralli, gravi cicloni tropicali e epidemie di stelle marine corona di spine».

La Reef Authority continuerà a lavorare a stretto contatto con la ricerca e altri partner scientifici, i proprietari tradizionali e l’industria del turismo per monitorare le condizioni sulla barriera corallina.