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Si può insegnare agli uccelli migratori ad adattarsi ai cambiamenti climatici

Il successo riproduttivo delle balie nere olandesi spostate in Svezia
 |  Natura e biodiversità

Una conseguenza del cambiamento climatico è che la primavera arriva prima e questo sta causando problemi agli uccelli. Le primavere anticipate e più calde significano che i bruchi si schiudono, crescono e si impupano prima rispetto a pochi decenni fa, con conseguenze per gli uccelli che non possono mangiare i bruchi entrati nello stadio di pupa. Quindi, dato che in primavera le scorte di cibo finiscono sempre più presto, sempre più pulcini muoiono di fame durante la stagione riproduttiva. Questo è un grosso problema per gli uccelli migratori che svernano in Africa, perchè non sanno quando arriva la primavera in Europa.

Lo studio “Adaptation to climate change through dispersal and inherited timing in an avian migrant”, pubblicato su Nature Ecology & Evolution dagli olandesi Koosje Lamers,, Christiaan Both  e Marion Nicolaus della Rijksuniversiteit Groningen e dallo svedese  Jan-Åke Nilsson della Lunds Universitet, si è chiesto: «Il problema potrebbe essere risolto se gli uccelli migratori tornassero semplicemente a casa e iniziassero a riprodursi prima?»

Nilsson spiega che «Sembra che, in una certa misura, i nostri uccelli non migratori stiano facendo lo stesso. Ma, naturalmente, sono presenti e possono sentire come arriverà l'inizio della primavera. Abbiamo pensato che forse gli uccelli migratori avrebbero potuto volare più a nord finché non avessero trovato un posto con bruchi adatti e ben sviluppati».

Per testarlo in pratica, i ricercatori hanno deciso di aiutare alcune balie nere (Ficedula hypoleuca) lungo il loro percorso migratorio. I biologi le hanno catturate menmtre erano arrivate nei Paesi Bassi prima della riproduzione e poi le hanno portate  durante la notte a Vombs Fure, un'area a pineta, fuori Lund in Scania, in Svezia, dove sono stati rilasciate. Il picco di disponibilità dei bruchi nella Scania avviene circa 2 settimane dopo rispetto ai Paesi Bassi che sono  distanti circa 600 chilometri, un tragitto che una balia nera potrebbe coprire in sole due notti.

Nilsson sottolinea che «Gli uccelli trasportati dai Paesi Bassi alla Scania si sono sincronizzati molto bene con il picco alimentare! Quando hanno iniziato a riprodursi circa 10 giorni prima, le balie nere “svedesi” hanno avuto un successo riproduttivo notevolmente migliore rispetto a quelle svedesi, nonché un successo migliore rispetto alle balie nere rimaste nei Paesi Bassi».

Inoltre, lo studio ha dimostrato che «Ii pulcini delle balie nere olandesi che avevano ricevuto assistenza per la migrazione non si fermavano nei Paesi Bassi quando tornavano dopo la prima migrazione primaverile. Invece, hanno continuato verso l'area della pineta fuori Lund dove sono nate. Inoltre, l'anno dopo che i ricercatori hanno dato una mano alle balie nere a trovare Skåne, le balie nere ex olandesi sono arrivate ​​ a Vombs Fure prima delle balie nere svedesi e quindi hanno avuto pulcini più ben nutriti».

Nilsson conclude: «Il numero di piccoli uccelli, in particolare quelli migratori, è diminuito drasticamente in tutta Europa. Volando un po’ più a nord, questi uccelli, almeno in linea di principio, potrebbero sincronizzarsi con le loro risorse alimentari e c’è speranza che si possano mantenere robuste popolazioni di piccoli uccelli, anche se le primavere arrivano sempre prima».

Redazione Greenreport

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