«Smascherate le bugie del Botswana: apre una miniera di diamanti nella terra dei Boscimani»
Anche il fracking dietro gli sfratti e le violenze
[4 Settembre 2014]
Nella Central Kalahari Game Reserve, la terra ancestrale degli ultimi cacciatori Boscimani dell’Africa australe, il 5 settembre verrà aperta una miniera di diamanti da 4,9 miliardi di dollari. A denunciarlo è Survival Internationale che ricorda: «Esattamente dieci anni fa, il governo del Botswana affermava: “non esistono piani di estrazione in nessuna località della riserva”. Ai Boscimani fu intimato di abbandonare la riserva poco dopo la scoperta dei giacimenti, avvenuta negli anni ’80. Ma il governo del Botswana ha continuato a negare che i diamanti avessero a che fare con gli sfratti illegali e forzati dei Boscimani del Kalahari, avvenuti nel 1997, 2002 e 2005. Ufficialmente, gli sfratti venivano compiuti nel nome della “conservazione”».
Ma nel 2000 il ministro delle miniere, energia ed acqua dichiarò che «Il trasferimento delle comunità basarwa (Boscimani) vuole spianare la strada al progetto di una miniera di diamanti a Gope» e nel 2002 i Boscimani raccontarono a Survival che «Il Ministro degli Esteri, il Generale Merafthe, è venuto nella riserva e ci ha detto che dovevamo spostarci a causa dei diamanti»
Per l’Ong internazionale che difende i diritti dei popoli indigeni, «L’apertura della miniera dimostra anche che l’impegno del Botswana verso la conservazione è solamente un’operazione di facciata. Il governo, infatti, afferma ingiustamente che la presenza dei Boscimani nella riserva è “incompatibile con la conservazione della fauna”, ma contemporaneamente autorizza l’estrazione di diamanti e il fracking nel loro territorio».
Uno dei boscimani sfrattati con le loro famiglie ha detto a Survival: «Questa settimana il Presidente Khama aprirà una miniera nella Central Kalahari Game Reserve. Le organizzazioni che hanno premiato il Presidente Khama per il suo impegno a favore della flora e della fauna pensano ancora che sia un buon esempio per il mondo?. I residenti della Riserva non beneficiano in alcun modo della miniera. Le nostre risorse naturali verranno distrutte e gli unici benefici andranno alle comunità che vivono fuori dalla riserva. Ci opporremo fermamente all’apertura della miniera fino a quando il governo e la Gem Diamonds non si siederanno con noi e ci diranno quali benefici ci poterà la miniera».
La polemica tra Survival e alcune grandi associazioni ambientaliste con base negli Usa, come Conserrvation International, che hanno stretto accordi con il governo di Gaborone va avanti da tempo dato che si cerca di mandare via i Boscimani dalla riserva, accusandoli di “bracconaggio”, quando per Survival cacciano solo per sussistenza e nel pieno rispetto dell’equilibrio naturale. «I Boscimani rischiano arresti, pestaggi e torture – dice l’Onfg che cerca di tutelarli – , mentre i cacciatori di trofei paganti vengono incoraggiati a farlo. Il governo si è persino rifiutato di riaprire i loro pozzi d’acqua, ha limitato i loro movimenti di ingresso e uscita dalla riserva, e ha vietato l’accesso nel paese al loro avvocato».
Il direttore generale di Survival, Stephen Corry, conclude sottolineando che «Quando i Boscimani vennero sfrattati illegalmente dalla terra ancestrale nel nome della “conservazione”, Survival denunciò il gioco sporco. Sia noi che i Boscimani eravamo convinti che l’estrazione dei diamanti fosse la vera ragione per cui la tribù veniva cacciata. Il governo e i suoi amici negarono con forza queste accuse, ma alla fine si è dimostrato che avevamo ragione. Intanto, organizzazioni come Conservation International continuano a elogiare il Presidente Khama per i suoi sforzi ambientalisti e a chiudere un occhio sulle sue violazioni dei diritti umani»