Sono stati gli antichi romani a portare i conigli in Gran Bretagna
Una scoperta rivela che i conigli arrivarono in Inghilterra 1000 anni prima di quanto si pensasse
[18 Aprile 2019]
I conigli sono originari della Spagna e della Francia e finora si pensava che in quello che è l’attuale Regno Unito fossero stati introdotti nel Medioevo, ma una nuova scoperta porta indietro di oltre un millennio il loro sbarco nelle isole britanniche. Infatti, la datazione al radiocarbonio di un osso che è stata dissotterrata nell’area archeologica di Fishbourne Roman Palace, nel Sussex, dimostra che un coniglio viveva in Inghilterra nel I secolo d.C.
All’università di Exeter spiegano che «Il segmento di 4 cm di un osso di tibia è stato trovato durante gli scavi nel 1964 ma è rimasto in una scatola, non riconosciuto, fino al 2017, quando la dottoressa Fay Worley, zooarcheologa di Historic England, ha scoperto che l’osso era di un coniglio e le analisi genetiche hanno dimostrato che Fay aveva ragione. Il primo coniglio della Gran Bretagna non reca alcun segno di macellazione e un’altra analisi suggerisce che fosse tenuto in cattività. Gli abitanti di Fishbourne Palace erano noti per essere ricchi e mantenevano un variegato serraglio, quindi il coniglio avrebbe potuto essere un animale domestico esotico».
Dell’osso di quello che è probabilmente il primo coniglio inglese è stata fatta una copia in 3D che i visitatori di Fishbourne potranno vedere e il resto del coniglio “romano” nel wekend pasquale e sarà il protagonista di cacce al tesoro e letture per bambini.
Le analisi del prezioso osso sono state effettuate da un team delle prestigiose università di Exeter, Oxford e Leicester e di Historic England e Sussex archaeological society e sono stati finanziati dall’’Arts and humanities research council. Sono in corso ulteriori ricerche per capire da dove provenisse il coniglio e se è imparentato co n i moderni conigli che vivono in Gran Bretagna, sia allo stato selvatico che come animali da compagnia.
Naomi Sykes, dell’Università di Exeter, che guida il team di ricerca, ha detto che «Questa è una scoperta tremendamente eccitante e questo coniglio molto giovane sta già rivelando nuove intuizioni sulla storia delle tradizioni pasquali delle quali stiamo godendo questa settimana. Il frammento osseo era molto piccolo, il che significa che è stato trascurato per decenni, e le moderne tecniche di ricerca ci permettono di conoscere anche la data e il background genetico. Non vedevamo l’ora di dire alla gente, questa settimana, qualcosa sulla nostra ricerca in corso. C’è molto che non sappiamo delle origini di Pasqua e stiamo imparando ogni giorno di più»
La Worley fracconta «Ero eccitato all’idea di aver trovato un osso di coniglio in un giacimento romano, ed ero elettrizzata quando la datazione al radiocarbonio ha confermato che non proviene da un coniglio moderno che si era introdotto lì. Questa scoperta cambierà il modo in cui interpretiamo i resti romani e sottolinea che nuove informazioni aspettano di essere scoperte nelle collezioni museali!»
Katherine Warren, responsabile strategia e sviluppo dell’’Arts and humanities research council, ha dichiarato: «Siamo orgogliosi di sostenere questa ricerca che non solo incoraggia le persone a comprendere le origini delle nostre tradizioni pasquali, ma anche l’evoluzione delle popolazioni animali nel Regno Unito».
La Pasqua è l’evento più importante del calendario cristiano, eppure si sa ben poco di quando si sia cominciata a celebrarla per la prima volta in Gran Bretagna. Anche se ci sono molte credenze popolari e folclore legate a questa festività, non sappiamo anche quasi nulla sulle origini delle usanze pasquali, come il dono delle uova che nei paesi anglosassoni ( e ora anche da noi) vengono consegnate dal “coniglio” di Pasqua
Per cercare di capire dove e quando soano iniziate le tradizioni pasquali moderne e quando sono arrivate in Gran Bretagna, il team di ricerca sta utilizzando dati che riguardano l’antropologia, la zooarcheologia, la storia dell’arte, la biologia evolutiva, la giurisprudenza, la linguistica, la storia naturale e gli studi religiosi.
All’università di Exeter spiegano ancora: «La parola inglese Easter è stata documentata per la prima volta nell’VIII secolo dC dal Venerabile Beda, il cui trattato On the Reckoning of Time fa riferimento alle celebrazioni primaverili in onore della dea pagana Ēstre, da cui la Pasqua prende il nome inglese e tedesco. La prima menzione storica di un “Easter Bunny”, che è in realtà una lepre di Pasqua, si trova in un testo tedesco del 1682. Non è chiaro come, quando o perché il coniglio è stato collegato alle festività di Pasqua, anche se potrebbe essere dovuto alla diffusione delle credenze religiose cristiane».
Si pensa che la storia del coniglietto di Pasqua sia diventata comune nell’Ottocento.
Secondo il PDSA Animal Wellbeing Report 2018, in Gran Bretagna i conigli sono gli animali domestici più numerosi dopo cani e gatti e si stima che nelle case del Paese ce ne siano un milione. Di solito vivono da 8 a 12 anni. Ma la Rabbit Welfare Association and Fund dice che i conigli sono tra gli animali domestici britannici più maltrattati e trascurati perché alcuni proprietari non si rendono conto di ciò di cui hanno davvero bisogno questi animali. Per esempio, nonostante quel che si crede, anche grazie a cartoon come Bugs Bunny, le radici non fanno parte della dieta naturale di un coniglio: le carote sono ad alto contenuto di zucchero, quindi dovrebbero essere date ai conigli solo in piccole quantità. I conigli hanno bisogno di muoversi e stare insieme ai loro simili ma di solito sono tenuti chiusi in appartamenti da soli. Inoltre, nonostante siano molto amati e moltissimi inglesi non mangerebbero mai carne di coniglio, in alcuni traghetti, come quelli della compagnia Brittany Ferries, i conigli non possono salire a bordo. Si ritiene che questa superstizione risalga al XVII secolo, quando una leggenda narra che un coniglio, portato a bordo per mangiarselo, fece un buco nello scafo di una nave, causando la morte di molti marinai.