«Sta tornando!» la starna italica. Un video divertente del progetto Life Perdix

Estinta da decenni, i nostri scienziati hanno selezionato il suo DNA per reintrodurla in natura

[19 Maggio 2020]

«Ogni giorno nuove specie si estinguono, insieme possiamo salvarle», è questo il messaggio “serio” del divertente spot realizzato dal progetto Life Perdix per la reintroduzione della starna italica, (Perdixperdix italica),  una specie estinta in natura da alcuni decenni, nella Zona di protezione speciale (Zps) della Valle del Mezzano in provincia di Ferrara, dove prima era presente.

Antonino Morabito, responsabile benessere animale di Legambiente, spiega che «Si tratta di uno spot giocato soprattutto sull’effetto sorpresa e sull’ironia. Per inaugurare il ciclo dei video di progetto, che in seguito saranno tematici e calibrati su azioni e obiettivi, abbiamo scelto un tono colloquiale e leggero, così da attrarre anche pubblico non specializzato che in questo momento non possiamo raggiungere con azioni e attività sul campo».

Il progetto Life Perdix, cofinanziato dalla Comunità europea, mira a tutelare la biodiversità italiana a partire dalla conservazione della Starna italica e vede collaborare insieme un ampio partenariato guidato dall’Istituto superiore per la protezione ambientale (Ispra), i Carabinieri del Comando unità forestali, ambientali e agroalimentari (CUFAA), la Federazione italiana della caccia, la  Fedération Nationale des Chasseurs, Legambiente, il Parco Delta del Po e l’Ente nazionale per la cinofilia italiana che cofinanzia il progetto.

Grazie al lavoro degli esperti di Ispra e del personale tecnico del CUFAA, è stata effettuata la selezione genetica ed è iniziato l’allevamento ex situ al Centro faunistico di Bieri (LU), dei pulcini nati proprio in queste ultime settimane.

«L’obiettivo – conclude lo staff di Life Perdix –  è quello di ottenere una popolazione vitale di starna italica all’interno della Zps Valle del Mezzano con 2.200 coppie a fine progetto, attraverso precise azioni di selezione genetica, allevamento, conservazione e messa in sicurezza dei nuovi individui, oltre alla mitigazione delle minacce nell’area di rilascio e il coinvolgimento degli stakeholder in collaborazione con le componenti venatorie italiane e francesi, associazioni cinofile, agricole, ambientaliste».

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