Tartarughe marine: prima schiusa del 2021 in Toscana a Castiglione della Pescaia (VIDEO)
La magia si è ripetuta anche quest’anno su una spiaggia della Maremma
[2 Settembre 2021]
Toscana Sostenibile ha annunciato su Twitter che «Nella notte tra domenica e lunedì 51 tartarughini sono usciti dal nido di una spiaggia di Castiglione della Pescaia e si sono diretti subito in mare. Un grazie all’associazione Tartamare».
Ed è proprio Tartamare a confermare che «Anche quest’anno la magia si è ripetuta sulle spiagge maremmane. Il primo nido della stagione 2021, deposto da mamma tartaruga a fine giugno nel comune di Castiglione della Pescaia, si è finalmente schiuso!»
Nella notte del 29 agosto, «Alla fioca luce di una luna calante, 51 tartarughini hanno scavato con tutte le loro forze per poter uscire dalla sabbia, che con il suo calore li ha cullati e protetti negli ultimi 64 giorni, e dirigersi velocemente in mare – spiegano a Tartamare – E’ stata come sempre un’emozione indescrivibile osservare questi esserini “correre” letteralmente verso l’acqua, quasi come fossero attirati da una forza primordiale verso il loro elemento naturale, e sparire poi tra le onde».
La schiusa è avvenuta al 65esimo giorno di incubazione, quindi con un po’ di ritardo rispetto ai tempi stimati, ma, sottolinea Tartamare, «Fornendoci un dato prezioso per gli studi che il nostro staff scientifico sta portando avanti per poter comprendere meglio le dinamiche di un fenomeno, quello della nidificazione delle tartarughe marine in Toscana, che pare ormai diventato sistematico, ma che sembra tuttavia presentare delle differenze nelle tempistiche di sviluppo degli embrioni, rispetto a ciò che avviene nelle regioni del Sud Italia».
Tartamare ricorda che «Le tartarughe marine sono animali antichi, forti e resilienti per natura, e lo dimostrano fin dai primi istanti dalla loro nascita, lottando strenuamente per raggiungere il proprio posto nel mondo; quello che resta a noi volontari è l’emozione di poterle aiutarle, almeno nei primissimi minuti della loro vita, e la speranza che, nonostante il futuro per loro sia ricco di sfide per la sopravvivenza e di pericoli, possano comunque diventare adulte e dare vita ad altre generazioni di tartarughine».