Riceviamo e pubblichiamo
Tornerà l’ambiente nei congressi del Pd?
[18 Ottobre 2017]
Lo smog nelle grandi città è solo l’ultimo capitolo di un’agenda – quella ambientale – sempre più preoccupante. Un’agenda che, come ha detto Veltroni, anche il Pd sembra avere dimenticato.
Alla vigilia dei congressi dei circoli e delle prossime scadenze elettorali anche in Toscana sarà bene ricordarsene, viste le recenti batoste che nessuno può ragionevolmente pensare dipendano unicamente da fattori locali.
Le cronache di questi giorni e non soltanto nella nostra Regione confermano infatti, senza ombra di dubbio, l’abusivismo che continua ad impazzare come l’inquinamento a terra e ancor più a mare, e che nel momento in cui entra in vigore la legge tanto attesa sugli ecoreati i controlli perdono colpi a cominciare dalle polizie provinciali dopo la legge Delrio pur non suffragata dal referendum. Così come ne escono punite le regioni ordinarie, con un pesante ritorno centralistico che aveva tanto entusiasmato i referendari.
Così, mentre si perdono le tracce di un vero ente intermedio – l’area vasta è per ora mera chiacchiera – tanto più grave nel momento in cui entra in vigore la nuova legge sui piccoli borghi, le regioni vedono crescere il loro ruolo amministrativo con il trasloco di competenze e uffici locali in sedi che avrebbero dovuto accrescere competenze di programmazione e non di gestione.
Il contesto nazionale resta insomma anche per il Pd quanto mai confuso e pasticciato, a partire dal Parlamento; vedi la legge su parchi e aree protette. Non parliamo poi del ministro dell’Ambiente che ha cancellato senza colpo ferire quanto di positivo aveva avviato Orlando, anche qui da noi. Il Pd toscano per ora non sembra purtroppo avere voglia di cambiare musica. Eppure l’elenco delle grane dagli aereoporti alle darsene, dagli inceneritori alla gestione della fauna, dalle Apuane al Santuario dei cetacei ai motocross, richiederebbe qualcosa di più e di meglio di qualche interdizione e commissariamento politico, che di danni ne hanno già fatti fin troppi anche sul piano elettorale. Spero davvero sia questa la volta buona perché, come diceva Totò, ogni pazienza ha un limite.
Le opinioni espresse dall’autore non rappresentano necessariamente la posizione della redazione