Trentino: il Tar non sospende l’abbattimento di due lupi
LAV, LNDC Animal Protection e Wwf: ricorreremo al Consiglio di Stato
[9 Agosto 2023]
Il presidente della Provincia autonoma di Trento (PAT), il legista Maurizio Fugatti, ha espresso soddisfazione per la decisione del Tar, che ha respinto le richieste di sospensione cautelare del decreto di abbattimento di due esemplari di lupo che appartengono al branco responsabile delle predazioni a malga Boldera, nel comune di Ala.
«Il Tribunale amministrativo ha definito intrinsecamente legittima l’iniziativa della nostra Amministrazione che, per la prima volta in Italia e con l’avvallo di Ispra, intende rimuovere due lupi per dissuadere il resto del branco dal compiere nuove predazioni – ha dichiarato Fugatti – Riteniamo infatti che la tradizionale attività di alpeggio degli animali in quota vada preservata con ogni mezzo: gli allevatori sono i custodi dei pascoli e la loro attività impreziosisce il nostro territorio».
La PAT ha quindi annunciato che «Il Corpo forestale trentino proseguirà dunque la propria attività di presidio e interverrà per abbattere i due esemplari qualora il branco dovesse avvicinarsi alla malga. Sono escluse le misure alternative all’abbattimento (che in caso dell’orso il Tribunale ha in altre occasioni privilegiato), considerando la cattura con lacci e narcosi difficilmente realizzabile. L’incidente cautelare in camera di consiglio è in calendario il prossimo 14 settembre, ma qualora nel frattempo gli abbattimenti venissero realizzati, cesserebbe la materia del contendere».
Non ci stanno LAV, LNDC Animal Protection e Wwf che in una nota congiunta evidenziano «Il rischio di arrivare all’udienza cautelare del TAR di Trento, prevista per il prossimo 14 settembre, con i lupi già uccisi si concretizza nonostante le chiare indicazioni recentemente date dal Consiglio di Stato in tema di tutela della fauna selvatica particolarmente protetta dalla direttiva Habitat».
Per questo le tre associazioni annunciano che «Ricorreremo al Consiglio di Stato affinché venga sospesa la loro condanna a morte poiché riteniamo inaccettabili le scelte del Presidente Fugatti che di fatto avallano ed incentivano un modello di allevamento in alpeggio non conforme alle più elementari norme di convivenza con gli animali selvatici attraverso la tutela degli animali allevati, privi di sorveglianza da parte di pastori o di cani da guardiania».
LAV, LNDC Animal Protection e Wwf hanno infatti analizzato a documentazione presentata dalla PAT al TAR e dicono che «Ha evidenziato chiaramente l’insufficiente grado di manutenzione della recinzione elettrificata utilizzata dalla malga Boldera per prevenire le predazioni da lupo. E’ infatti lo stesso ISPRA a rilevare che in alcuni dei cinque eventi predatori, la recinzione risultava scarsamente manutenuta, al punto da azzerarne l’efficacia. Per questo motivo ISPRA ha chiesto alla Provincia un piano per migliorare il sistema di prevenzione dei danni da predazione in Lessinia, sia a malga Boldera che nelle malghe adiacenti».
Per animalisti e ambientalisti «E’ intollerabile che Fugatti abbia disposto l’abbattimento di due lupi in una situazione come quella delineata dalla documentazione prodotta dalla stessa Provincia: Il Presidente della Provincia di Trento si conferma interessato solo a trovare qualche voto in più condannando a morte un giorno un lupo e l’altro un orso, invece che a investire sulla prevenzione che è l’unico strumento realmente efficace per ridurre i rischi e tutelare la sicurezza delle persone, degli animali selvatici e di quelli d’allevamento. Infatti, la Direttiva Habitat concede la possibilità di derogare al regime di rigorosa protezione dei lupi esclusivamente nel caso che non esista “un’altra soluzione valida”, ma a malga Boldera è evidente che l’altra soluzione valida esisteva, ma in alcuni casi non è stata applicata correttamente, venendo così meno ogni copertura giuridica all’ipotesi di uccisione dei lupi. Per quanto riguarda i gli animali vittime di predazioni, queste perdite, che possono sempre verificarsi, sono comunque regolarmente indennizzate con fondi pubblici che di fatto eliminano anche questo “rischio di impresa” a carico dell’allevatoreVa da ultimo evidenziato che l’abbattimento ai fini di dissuasione non ha fondamenti scientifici e viene dichiaratamente proposto dall’amministrazione provinciale come misura sperimentale».
LAV, LNDC Animal Protection e Wwf concludono: «Auspichiamo che non venga torto neppure un pelo ai due lupi in attesa che il Consiglio di Stato si esprima sul nostro ricorso ed in ogni caso prima dell’udienza fissata dal TAR per il prossimo 14 settembre, nella quale sarà discussa la sospensiva del decreto di abbattimento».