Trovato Dna in un antico carapace di tartaruga marina vissuta 6 milioni di anni fa
A Panama i paleontologi trovano una capsula del tempo di geni fossilizzati dove i continenti si scontrano
[6 Ottobre 2023]
Attualmente esistono solo 7specie di tartarughe marine. Tra questi ce ne sono due del genere Lepidochelys: la tartaruga bastarda olivacea (Lepidochelys olivacea) e la rara tartaruga di Kemp (Lepidochelys kempii) che, anche se minacciate sono tra le tartarughe marine più comuni in gran parte del Mar dei Caraibi e altrove, ma si sa poco sulla loro storia o evoluzione.
Lo studio “An Upper Miocene marine turtle from panama that preserves osteocytes with potential DNA”, pubblicato sul Journal of Vertebrate Paleontology da Edwin-Alberto Cadena dell’Universidad del Rosario –Bogotá, Carlos De Gracia dello Smithsonian Tropical Research Institute e Diego Combita-Romero dell’Universidad Nacional de Colombia, ha analizzato i resti di un guscio di tartaruga recentemente rinvenuti sulla costa caraibica di Panama e che rappresentano la più antica testimonianza fossile delle tartarughe Lepidochelys mai trovata.
Le tartarughe marine hanno ossa leggere e poche ossa solide che si fossilizzano bene, il che rende difficile la loro conservazione, da qui l’interesse di questa nuova scoperta. Lo studio descrive un carapace parzialmente conservato di una specie è potenzialmente strettamente imparentata con L. olivaceacar, una specie antica scoperta di recente con la quale condivide un numero simile di scaglie pleuriche, ma il suo preciso status tassonomico rimane incerto.
Allo Smithsonian Tropical Research Institute spiegano che «La scoperta del fossile nella Formazione Chagres indica che questa tartaruga visse circa 6 milioni di anni fa a Panama, nell’epoca del Miocene superiore, un periodo in cui il mondo stava diventando più fresco e più secco, con l’accumulo di ghiaccio ai poli, il livello del mare che scendeva e la pioggia che si riduceva».
Ma oltre a trovare i reperti più antichi delle tartarughe Lepidochelys , i ricercatori hanno scoperto qualcosa di inaspettato nelle ossa fossili della tartaruga: tracce di DNA. Dopo aver rilevato cellule ossee conservate (osteociti) con strutture simili a nuclei, hanno utilizzato una soluzione chiamata DAPI per verificare la presenza del materiale genetico e Cadena ricorda che «Nell’intera documentazione fossile di vertebrati sul pianeta, questo era stato precedentemente segnalato solo in due fossili di dinosauro, incluso uno di Tyrannosaurus rex».
I ricercatori sottolineano che «Questa scoperta conferisce ai vertebrati fossili conservati sulla costa caraibica di Panama un’enorme importanza non solo per comprendere la biodiversità al momento della nascita dell’istmo di Panama, che divideva i Caraibi dal Pacifico e univa il Nord e il Sud America, ma anche per comprendere la preservazione dei tessuti molli e della possibile materia vivente originaria come proteine e DNA, componenti essenziali di un campo emergente noto come Paleontologia Molecolare»,
De Gracia conclude: «I fossili caraibici di Panama che siamo riusciti a salvare nel corso degli anni stanno contribuendo a riscrivere la storia dei vertebrati marini dell’istmo».