Firmato il protocollo al ministero dell’ambiente
Tutela dell’Orso marsicano: siamo alla svolta?
Il ministro Galletti «Impegno condiviso per un simbolo della biodiversità»
[28 Marzo 2014]
Il ministro dell’ambiente Gian Luca Galletti ha definito il Protocollo firmato oggi dal ministero dell’ambiente, dalle Regioni Molise, Abruzzo e Lazio e dal Parco d’Abruzzo, Lazio e Molise «Un patto fra le istituzioni per salvare l’Orso Marsicano». Il Protocollo è stato firmato dall’assessore alla pianificazione, tutela e valorizzazione del territorio della Regione Abruzzo Gianfranco Giuliante, dal direttore generale della Giunta Regionale del Molise Marco Di Mirco, dal direttore dell’Agenzia regionale per i parchi del Lazio Vito Consoli e dal Presidente del Parco nazionale d’Abruzzo, Antonio Carrara. Per il ministero dell’Ambiente ha firmato il responsabile della Direzione per la Protezione della natura, Renato Grimaldi.
Il Protocollo sarà trasmesso anche alle tre Prefetture interessate (Frosinone, Isernia e L’Aquila), al Corpo forestale dello Stato e all’Ispra.
Nel protocollo vengono descritti gli impegni che ministero, regioni e parco hanno concordato di portare avanti per dare risposte concrete e congiunte alla conservazione dell’orso marsicano, la specie italiana più minacciata dal rischio di estinzione: «Implementare in maniera vigorosa le azioni coordinate previste dal Piano d’azione per l’orso (Patom); Individuare e regolare le aree contigue del Parco d’Abruzzo; Accelerare i procedimenti regionali di adozione del piano del Parco; Promuovere tutte le misure ad hoc per ridurre la mortalità causata da incidenti stradali; Incentivare le azioni di prevenzione per contrastare i problemi sanitari;
limitare gli impatti della caccia; Gestire in modo coordinato la lotta al bracconaggio, anche potenziando il ricorso ai cani antiveleno».
Galletti ha sottolineato che «Difendere una specie come l’Orso Marsicano significa non solo proteggere un animale a rischio di estinzione, ma anche difendere un simbolo di quella biodiversità preziosa di cui l’Italia è ricca. E il fatto che tutte le istituzioni pubbliche interessate assumano la responsabilità condivisa di questo impegno è un segnale dell’attenzione che vogliamo dedicare al sistema delle aree protette, che dalla tutela e valorizzazione delle sue straordinarie bellezze naturalistiche può trarre ulteriori chance per un futuro sostenibile e di benessere».