Un assist per la biodiversità: Lega Serie A e Legambiente in campo per proteggere le tartarughe marine

Life Turtlenest per migliorare la conservazione delle tartarughe marine in Italia, Francia e Spagna

[23 Gennaio 2023]

Per tutelare la tartaruga marina Caretta caretta, la più diffusa nel Mediterraneo, la Lega Serie A e è scesa in campo durante le partite della diciannovesima giornata di Serie A TIM, dal 21 al 24 gennaio, a sostegno della campagna Tartalove di Legambiente, che grazie a numerosi volontari e alla collaborazione dei pescatori di diverse marinerie italiane si prende cura delle tartarughe ferite curandole presso i Centri di recupero e soccorso di Legambiente per poi liberarle nuovamente tra le onde. Questi esemplari possono essere adottati simbolicamente su tartalove.it per contribuire concretamente alle spese necessarie per curarle e rimetterle in libertà in mare aperto.

Per il il presidente di Legambiente Stefano Ciafani è «Un assist per la biodiversità! Il sostegno della Lega Serie A alla nostra campagna Tartalove rappresenta un’opportunità straordinaria per le tartarughe marine e per la natura nel suo complesso». Il coinvolgimento del mondo del calcio nelle battaglie ambientali consentirà di raggiungere un pubblico molto vasto diffondendo una maggiore consapevolezza sul valore della biodiversità, un patrimonio da tutelare con il contributo di tutti».

Questi splendidi animali sono tra i più affascinanti e amati ma in mare e a terra per loro i rischi sono tantissimi: sono minacciate dai rifiuti abbandonati in mare che, scambiati per cibo, vengono ingeriti così come gli ami da pesca, possono essere ferite accidentalmente dalle imbarcazioni o restare impigliate nelle reti.  Delle quasi 40 mila tartarughe marine che vengono pescate accidentalmente nelle acque del mar Mediterraneo ogni anno, si stima che siano almeno 10 mila quelle che non ce la fanno, mentre oltre il 50% di quelle che vengono recuperate e curate presso i centri di recupero, hanno ingerito rifiuti plastici di ogni tipo: dai frammenti di bottiglie ai sacchetti di plastica che spesso e volentieri vengono scambiati per meduse di cui le tartarughe sono ghiotte.

Intanto, Il Cigno Verde rivela che « L’areale delle tartarughe marine della specie Caretta caretta si espande verso i Paesi del Mediterraneo occidentale. In luoghi prima poco esplorati dalle tartarughe marine e che, invece, nelle ultime stagioni di nidificazione hanno fatto registrare un significativo aumento di nidi: da una decina a 146 unità delle ultime due stagioni. Un dato che fa il paio con un altro numero: sono stati registrati circa 100 tentativi di nidificazione con femmine di Caretta caretta che poi hanno abbandonato le spiagge anche a causa dell’inquinamento luminoso».

Per tutelare le uova e i piccoli che nascono sulle nostre spiagge è inoltre necessario monitorare i lidi durante la stagione estiva e proteggere attentamente i siti di ovodeposizione per evitare che vengano distrutti accidentalmente dall’impatto dei turisti con le loro attrezzature e dalla pulizia delle spiagge realizzata con trattori e macchine.  E’ da questo che  nasce il progetto Life Turtlenest, cofinanziato dal programma LIFE dell’Unione europea e coordinato da Legambiente, che punta a «Migliorare la conservazione delle tartarughe Caretta caretta andando a implementare la protezione dei siti di nidificazione sensibilizzando enti gestori delle aree protette, amministrazioni, gestori balneari, turisti e bagnanti».

Il 20 gennaio i  partner di Life Turtlenest – Stazione zoologica Anton Dhorn; Ispra; Università La Sapienza di Roma; Università di Barcellona; Fundació Universitària Balmes; ENCI; Cest Med; Regione Basilicata, Regione Campania, Regione Puglia, Agenzie per la protezione ambientale della Toscana –  si sono riuniti  a Roma per il calcio di avvio  del progetto e per  dare il via ufficiale alle attività. E’  prevista un’azione congiunta tra l’Italia, la Francia e la Spagna nella mitigazione delle pressioni antropiche sui siti di nidificazione. Oltre alle regioni italiane bagnate dal mar Tirreno (Basilicata, Puglia, Campania, Sicilia, Sardegna e Toscana) Life Turtlenest interverrà nella regione francese Camargue, in Costa Azzurra e in Corsica e nelle regioni spagnole di Catalogna, Murcia, Andalusia, Isole Baleari e Valencia.

Legambiente ricorda che «Scopo del progetto europeo è anche quello di stabilire quanto e come i cambiamenti climatici abbiano provocato l’espansione dell’areale delle femmine di Caretta caretta verso queste zone, divenute negli ultimi anni dei luoghi maggiormente idonei all’ovodeposizione. Purtroppo, in tanti casi, i luoghi dove vengono rintracciati i nidi di tartaruga coincidono con lidi e spiagge a forte trazione turistica e con alto tasso di frequenza di bagnanti e turisti. Una presenza che andrebbe resa più sostenibile in quanto la schiusa delle uova di tartaruga è molto delicato: i piccoli di Caretta caretta a causa dell’inquinamento luminoso possono perdere l’orientamento, e allo stesso modo la pulizia meccanica degli arenili potrebbe mettere a rischio le uova così come cancellare le tracce di risalita delle femmine di tartaruga».

Secondo un’indagine condotta dai volontari di Legambiente nell’estate 2022 nelle spiagge italiane interessate dalla nidificazione, è emerso che «Il 90% di turisti, operatori economici e rappresentanti delle comunità locali non sapevano di trovarsi in un’area di interesse per la nidificazione delle tartarughe e né tantomeno erano a conoscenza delle pratiche da adottare per non disturbare la fase di nidificazione e schiusa».

Ciafani aggiunge che «E’ per questo che il team di Life Turtlenest darà significativa importanza alle azioni di sensibilizzazione e informazione dirette a tutti coloro che frequentano le spiagge e agli addetti ai lavori. Grazie a Life Turtlenest tuteleremo il patrimonio di biodiversità del mar Mediterraneo proteggendo le tartarughe marine sin dalla loro nascita e soprattutto daremo un contribuito a una migliore gestione e governance delle aree Natura 2000 che coinvolgeremo».

Lo staff di Life Turtlenest spiega come funzionerà il progetto: «Per proteggere gli habitat riproduttivi della specie verranno adottate una serie di misure di conservazione, come la creazione di una rete internazionale per lo scambio di esperienze e buone pratiche sul tema, il rafforzamento dei siti della rete Natura 2000, la formazione di tecnici di campo e volontari deputati all’identificazione, al monitoraggio e alla protezione dei nidi. Life Turtlenest prevede il monitoraggio di circa 8mila chilometri di coste, che includono 64 aree protette della Rete Natura 2000, per quattro stagioni di nidificazione consecutive. Durante questo periodo decine di volontari, grazie ad una intensa attività di formazione sul campo, diventeranno dei tecnici esperti nell’identificazione, protezione e gestione dei nidi di tartaruga. Nel corso del progetto almeno 500 nidi verranno monitorati tenendo conto di come l’impatto dei cambiamenti climatici incida sulla scelta del sito di nidificazione da parte delle tartarughe, sulla temperatura di incubazione e sul successo dell’ovodeposizione. Il coinvolgimento degli stakeholders – come i gestori di stabilimenti balneari, operatori turistici, amministrazioni locali – sarà un asset principale di Life Turtlenest: grazie ad una mirata attività di sensibilizzazione e informazione si punterà a ridurre il disturbo antropico nella stagione delle nidificazioni. Life Turtlenest contribuirà quindi a rendere le spiagge delle coste italiane, francesi e spagnoli dei luoghi più confortevoli per le nidificazioni delle tartarughe Caretta caretta»