Un bicchiere di Gorgona, arriva il vino prodotto dai detenuti dell’isola protetta
[10 Giugno 2013]
Il 12 giugno verrà presentato il vino “Gorgona”, un bianco a base di vermentino e ansonica nato grazie al lavoro dei detenuti del penitenziario nell’ettaro di vigna che Frescobaldi ha impiantato sull’isola nel 1999 ed il progetto “Frescobaldi per Gorgona”, l’iniziativa sociale che ha preso il via nell’agosto 2012, realizzata grazie alla collaborazione tra la Direzione della casa di reclusione di Gorgona, l’azienda toscana che da oltre 700 anni produce vini famosi in tutto il mondo, con il sostegno dei Parco nazionale dell’Arcipelago Toscano, Comune di Livorno e Regione Toscana.
L’iniziativa punta a dare ai detenuti la possibilità di imparare il mestiere del viticoltore e di fare un’esperienza professionale concreta sul campo, sotto la supervisione degli agronomi e degli enologi dell’azienda. Frescobaldi ha preso un ettaro di vigna presente sull’isola dal 1999 e, nei prossimi mesi, ne reimpianterà un altro: la base per permettere ai detenuti di apprendere le nozioni dell’enologia e potersi reinserire nella realtà lavorativa con più facilità.
«Sono particolarmente fiero di questo progetto per il quale mi sono battuto in prima persona – spiega Lamberto Frescobaldi, vice presidente dell’omonima azienda toscana – ma la sua realizzazione è stata possibile grazie al prezioso supporto di Maria Grazia Giampiccolo e di tre partner speciali che ho personalmente coinvolto e che hanno messo a disposizione la propria professionalità, oltre agli strumenti di lavoro indispensabili per lavorare le vigne».
Infatti l’Argotractors, una delle principali aziende produttrici di veicoli agricoli al mondo, ha dato in comodato d’uso un trattore da frutteto, indispensabile, per le attività da svolgere in vigna, mentre Simonetta Doni dello Studio Doni & Associati, specializzato nella creazione di etichette di vini, ha realizzato, a titolo gratuito, la veste grafica del vino, interpretando le caratteristiche che rendono unica l’isola, racchiudendole in una etichetta esclusiva.
Da questo mese 2700 bottiglie di “Gorgona” saranno presenti sulle tavole dei ristoranti e nelle migliori enoteche italiane. «Un vino, ma soprattutto un progetto – dicono alla Frescobaldi – che racchiude in sé tutta l’essenza del luogo in cui è nato: un’isola penitenziario, incontaminata e selvaggia, l’unica rimasta in Italia, un modello da imitare per il recupero e il reinserimento sociale dei detenuti».
L’Enoteca Pinchiorri di Firenze, tre stelle Michelin etra i più conosciuti al mondo, partecipa al progetto promuovendo il patrimonio enogastronomico dell’isola, con il piatto “risoni al limone verde con chiocciole di Gorgona” ispirato ai colori e ai sapori più caratteristici dell’isola, che a partire da quest’estate, sarà inserito nel menù del ristorante. Giorgio Pinchioorri spiega: «Quando mi hanno spiegato il progetto per la Gorgona ho subito accettato con grande entusiasmo – racconta Giorgio Pinchiorri – non solamente in virtù del rapporto di amicizia che mi lega alla famiglia Frescobaldi, ma anche perché ritengo opportuna una maggiore attenzione da parte di tutti verso le condizioni delle carceri in Italia».”
il progetto “Frescobaldi per Gorgona” piace molto all’assessore regionale all’agricoltura Gianni Salvadori: «Quello che sta avvenendo sull’Isola di Gorgona è la dimostrazione che l’economia sociale non è un’ipotesi remota e rappresenta un risultato molto lusinghiero per la Toscana. Una prestigiosa azienda, la Marchesi dè Frescobaldi, dimostra con lungimiranza che si può fare impresa e nel contempo rispondere positivamente a importanti istanze sociali e territoriali. Inoltre ciò rappresenta una conferma operativa dell’idea di agricoltura sociale promossa anche dalla Regione Toscana con i suoi interventi previsti dal Piano agricolo regionale, e che si concretizzano nel bando con il quale si finanziano progetti di accoglienza di persone svantaggiate o con disabilità per il miglioramento della loro autonomia e capacità tramite lo svolgimento di esperienze in attività rurali. Un’ulteriore linea di intervento riguarda invece il Piano di sviluppo rurale, che finanzia interventi all’interno delle aziende agricole finalizzati allo sviluppo di attività e prestazioni socio-assistenziali che vanno ad arricchire la rete locale dei servizi e delle opportunità sociali, nonché interventi mirati allo sviluppo di attività educative e didattiche.
Proprio in questi giorni le bottiglie di “Gorgona” arrivano sulle tavole dei ristoranti e nelle migliori enoteche italiane. Porgo il mio augurio personale per il migliore esito dell’iniziativa, confermando al tempo stesso il pieno sostegno dell’assessorato a questo tipo di progetti che spero possano essere replicati su tutto il territorio regionale. Auspico infine che la produzione di vino sull’isola di Gorgona possa aumentare, anche grazie al fatto che la casa di reclusione ha recentemente beneficiato di un diritto di reimpianto pari ad un ettaro di superficie prelevato dalla riserva regionale, nell’ambito di un programma valido per le isole dell’arcipelago toscano».