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Una tartaruga marina nidifica a Lacona

Secondo nido del 2023 all’Isola d’Elba
 |  Natura e biodiversità

Dopo diversi tentativi falliti negli anni passati - dovuti anche al disturbo antropico – finalmente una tartaruga marina Caretta Caretta è riuscita a nidificare a Lacona, nel Comune di Capoliveri, all’Isola d’Elba.

Intorno alla mezzanotte del 5 luglio, una ragazzina tedesca ha segnalato al personale del ristorante Aguglia  che c’era una tartaruga sulla spiaggia e subito sono state avvertiti Capitaneria di Porto e i volontari di Legambiente Arcipelago Toscano che si sono precipitati sul posto per verificare se davvero fosse in atto una nuova deposizione dopo quella avvenuta nelle settimane scorse a Galenzana.

Questa volta mamma tartaruga ce l’ha fatta e, a differenza della precedente nidificazione nella tranquilla Galenzana, ha fatto il nido in una delle spiagge più affollate dell’Elba e per farlo ha scelto la spiaggia libera.

Ma in questa estate 2023 che si annuncia particolarmente abbondante di nidificazioni, la tartaruga marina ha scelto nuovamente una spiaggia simbolo dell’ambientalismo elbano: Lacona è l’ultima spiaggia dell’Arcipelago Toscano a mantenere ancora un sistema dunale di notevole importanza che è stato salvato dalla mobilitazione di Legambiente, comitati e cittadini che hanno evitato che l’area dunale venisse venduta a privati e fatto sì che la acquisisse il Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano che a Lacona ora ha anche una struttura informativa e un Centro di educazione ambientale.

Ora inizia il periodo di massima attenzione: dopo che il nido verrà messo definitivamente in sicurezza, bisognerà fare in modo che non subisca danneggiamenti e che le uova non siano messe in pericolo in un tratto di spiaggia libera molto frequentato. Poi, nel periodo di schiusa, i volontari di Legambiente assicureranno una sorveglianza 24 ore su 24 per permettere alle tartarughine di raggiungere il mare. Un evento che si annuncia molto partecipato, visto che Lacona è frequentatissima e ospita numerosi camping e alberghi.

Intanto i volontari di Legambiente hanno chiamato mamma tartaruga “Pancrazia” in onore del giglio di mare (Pancratium maritimum) che è tornato a fiorire abbondantissimo sulle dune di Lacona dopo i campi di lavoro internazionali di Legambiente e i lavori di ripristino realizzati dal Parco Nazionale.

Isa tonso, responsabile del progetto tartarughe marine di Legambiente e Parco Nazionale Arcipelago Toscano, conclude: «Il modello di comportamento virtuoso da seguire è quello dello staff del ristorante Aguglia – che ringraziamo di cuore – che ha immediatamente avvertito chi di dovere e che si è prodigato perché mamma tartaruga non subisse disturbi durante la nidificazione. Una premura che andrà adottata da tutti – operatori turistici e bagnanti -  per difendere il nido e per segnalare un’eventuale ritorno di mamma tartaruga a Lacona tra un paio di settimane per una seconda possibile nidificazione».

Le attività di ricerca delle tracce di tartaruga marina e di sorveglianza dei nidi fanno parte di un progetto di monitoraggio autorizzato dal  ministero dell’ambiente che fa capo all’università di Pisa e al quale partecipa una rete composta, oltre a Legambiente, da associazioni ambientaliste, Istituto zooprofilattico sperimentale Lazio e Toscana e università di Firenze e Siena. Il tutto in collaborazione con ARPAT e Osservatorio toscano della biodiversità.

Redazione Greenreport

Greenreport conta, oltre che su una propria redazione giornalistica formata sulle tematiche ambientali, anche su collaboratori specializzati nei singoli specifici settori (acqua, aria, rifiuti, energia, trasporti e mobilità parchi e aree protette, ecc….), nonché su una rete capillare di fornitori di notizie, ovvero di vere e proprie «antenne» sul territorio.