Whup e grumble, i nuovi richiami delle megattere che svelano la loro vita segreta in alto mare

Uno studio dimostra l’importanza di creare una rete di Aree marine protette lungo le montagne sottomarine

[22 Aprile 2022]

Lo studio “Detection of humpback whale (Megaptera novaeangliae) non-song vocalizations around the Vema Seamount, southeast Atlantic Ocean”, pubblicato su JASA Express Letters da un team di ricercatori sudafricani e britannici  ha  registrato i suoni emessi dalle megattere (Megaptera novaeangliae) in profondità nel  Vema Seamount, nell’Oceano Atlantico, centinaia di miglia a ovest del Sud Africa e gli scienziati dicono che «I richiami “whup” e “grumble” catturati suggeriscono che questo sito potrebbe essere una tappa importante per la migrazione delle balene verso i luoghi di alimentazione polari».

I suoni delle balene vengono classificati in continui “canti” e più brevi “non canti” e in 11 giorni lo studio ha registrato 600 richiami “non canti” che includevano un “suono impulsivo” – che i ricercatori hanno  chiamato  “gunshot” – che non era mai stato registrato prima.

Il team composto da ricercatori delle università sudafricana di Stellenbosch e britannica di Exeter  e  dei Greenpeace Research Laboratories, ha detto che «Il nostro  studio sottolinea l’importanza dei negoziati in corso su un trattato delle Nazioni Unite per governare l’alto mare».

Una delle autrici dello studio, Kirsten Thompson dell’università di Exeter, spiega: «Non capiamo ancora appieno cosa significhi il richiamo “gunshot”, ed è fantastico averlo registrato nelle megattere per la prima volta, ci mostra davvero quanto dobbiamo ancora imparare su questi incredibili animali. Il nostro studio conferma che le balene che passano da Vema durante il loro lungo viaggio attraverso gli oceani si stanno nutrendo. Le montagne sottomarine possono fornire un habitat ricco per tutti i tipi di specie migratorie e abbiamo urgente bisogno di una protezione diffusa degli oceani globali per garantire che questi habitat possano persistere. Cinquant’anni fa, i governi si sono uniti per ribaltare il destino delle megattere. Ora hanno la possibilità di garantire i progressi già compiuti e proteggere gli habitat d’alto mare su cui fanno affidamento le balene. Sebbene aree così vaste dei nostri oceani rimangano non protette, questi ecosistemi sono altamente vulnerabili. Una rete coerente e connessa di Aree marine protette (AMP) attraverso i nostri oceani è urgentemente necessaria per garantire che le montagne sottomarine come Vema siano protette».

Durante la primavera dell’emisfero australe del 2019, il team di ricercatori ha posizionato una serie di idrofoni nel Vema Seamount e la maggior parte dei richiami delle megattere sono stati rilevati durante tre notti consecutive, con “whups” bassi che sui sono rivelati essere il suono più comune. All’università di Exeter fanno notare che «E’ noto che il “whup” viene utilizzato tra le coppie madre-cucciolo come chiamata di contatto che li aiuta a localizzarsi a vicenda. Le megattere “”whuppano” anche durante l’alimentazione».

Dopo la sua scoperta nel 1959, l’area intorno al Vema Seamount è stata fortemente sovrasfruttata, ma ora è chiusa alla pesca e, grazie alla sua biodiversità unica, è riconosciuta come un ecosistema marino vulnerabile ma, nonostante molte siano hotspot per la biodiversità e siano importanti per le specie migratorie, non esistono accordi internazionali giuridicamente vincolanti per proteggere la rete delle montagne sottomarine in alto mare.

Will McCallum, head of oceans di Greenpeace, conclude: «Il trattato delle Nazioni Unite attualmente in fase di negoziazione (chiamato Marine Biodiversity of Areas Beyond National Jurisdiction, o BBNJ ) potrebbe fornire un quadro per la creazione di una rete di AMP in alto mare. Una volta, l’alto mare era considerato sterile, ricerche rivoluzionarie come questa mostrano non solo che pullulano di vita, ma che questa fauna selvatica migra attraverso l’oceano, motivo per cui dobbiamo creare una rete di santuari che copra almeno il 30% dei nostri oceani, comprese aree come il Monte Vema. Il recupero delle megattere è una delle storie di successo più iconiche della cooperazione globale per proteggere la natura: ora hanno bisogno di un trattato globale sugli oceani per proteggerle per sempre».