World Conservation Congress Iucn: una ripresa post-pandemia basata sulla natura
Proteggere di più il mare. Protagonismo di popoli indigeni e più attenzione alla crisi climatica
[13 Settembre 2021]
Il World Conservation Congress dell’International Union for Conservation of Nature (Iucn) si è concluso a Marsiglia e online, definendo l’agenda per la conservazione della natura per il prossimo decennio e oltre ed esortando i governi ad «Attuare una ripresa post pandemia basata sulla natura, investendo almeno il 10% dei fondi globali per la ripresa nella natura»..
Con quasi 6.000 partecipanti registrati sul posto e più di 3.500 partecipanti online, questo evento ibrido ha riunito leader di governo, società civile, comunità indigene, religiose e spirituali, settore privato e mondo accademico, per decidere collettivamente le azioni per affrontare i problemi più urgenti e le sfide della conservazione e dello sviluppo sostenibile. Oltre 25.000 persone hanno anche visitato la Mostra e gli Espaces Generations Nature.
I membri dell’Iucn sono attualmente 1.500 e comprendono 91 Stati, 212 agenzie governative, 1.213 ONG, 23 organizzazioni dei popoli indigeni e 52 membri affiliati. L’Iucn comprende anche reti di oltre 18.000 esperti in tutto il mondo provenienti da più di 160 Paesi. Risoluzioni e raccomandazioni su importanti questioni di conservazione sono adottate da questo parlamento ambientale globale unico di governi e ONG, indirizzando così la politica e il programma di lavoro dell’Iucn e influenzando molte altre organizzazioni in tutto il mondo.
Il World Conservation Congress Iucn di Marsiglia si è concentrato su tre temi principali: il quadro di conservazione della biodiversità post-2020, che dovrà essere adottato dalle parti della Convenzione delle Nazioni Unite sulla biodiversità; il ruolo della natura nella ripresa globale dalla pandemia di Covid-19; e la necessità di trasformare il sistema finanziario globale e gli investimenti diretti in progetti a beneficio della natura.
Il direttore generale dell’Iucn, Bruno Oberle, ha ricordato che «Il Congresso Iucn agisce come un parlamento ambientale globale unico e inclusivo, in cui governi, ONG e popoli indigeni hanno tutti una voce. Le decisioni prese qui a Marsiglia guideranno l’azione per affrontare la biodiversità e le crisi climatiche nel decennio cruciale a venire. Collettivamente, i membri dell’Iucn stanno inviando un messaggio potente a Glasgow e Kunming: il momento di un cambiamento fondamentale è adesso».
Il congresso ha anche adottato una serie di risoluzioni e impegni per affrontare urgentemente le crisi interconnesse del clima e della biodiversità che includono un appello a proteggere l’80% dell’Amazzonia entro il 2025, a fermare l’estrazione mineraria in acque profonde negli oceani e un altro appello alla comunità globale di adottare un ambizioso approccio One Health.
In totale, gli oltre 1.500 membri dell’Iucn hanno adottato 148 risoluzioni e raccomandazioni, 39 attraverso una votazione al World Conservation Congress a Marsiglia e 109 attraverso una votazione online prima dell’evento. Tra le decisioni prese a Marsiglia c’era una risoluzione per l’Iucn di creare una Commissione per la crisi climatica, per integrare le sei Commissioni esistenti dell’Unione.
La partecipazione attiva dei membri dell’Organizzazione dei Popoli Indigeni al processo democratico dell’ucn ha portato a concentrarsi sui diritti dei popoli indigeni e sul ruolo nella conservazione in molte risoluzioni.
Nella sessione di chiusura del Congresso IUCN, i membri dell’organizzazione statale, non governativa e dei popoli indigeni dell’Unione hanno adottato il Manifesto di Marsiglia, compreso l’impegno ad attuare la prima agenda indigena globale Iucn autodeterminata.
Gli impegni annunciati al World Conservation Congress includono:
l’impegno della Francia a raggiungere il 30% delle aree protette a livello nazionale entro il 2022 e il 5% della sua area marittima mediterranea sotto forte protezione entro il 2027; Oltre 30 governi subnazionali, città, organizzazioni partner e l’Iucn hanno concordato di espandere entro il 2025 l’accesso universale a spazi verdi di alta qualità e di migliorare la biodiversità urbana in 100 città, che rappresentano circa 100 milioni di cittadini, e di valutare il loro impatto secondo l’Indice della biodiversità urbana; Sotto la guida degli Stati dell’Oceano Indiano occidentale, l’Iucn e i suoi partner si sono impegnati a sostenere la Great Blue Wall Initiative, la prima rete connessa a livello regionale per sviluppare un’economia blu rigenerativa a beneficio di 70 milioni di persone, preservando e ripristinando la biodiversità marina e costiera.
Al Congresso sono stati presentati importanti rapporti scientifici, compreso ‘ultimo aggiornamento della Lista rossa Iucn delle specie minacciate che ha evidenziato il recupero delle principali specie di tonno pescate commercialmente e le crescenti minacce dei cambiamenti climatici per squali, razze, drago di Komodo e molte specie di piante. L’Iucn ha anche presentato i risultati di uno studio sulle minacce affrontate dai Crop Wild Relatives, le specie vegetali strettamente legate a importanti colture alimentari e che svolgono un ruolo importante nella futura sicurezza alimentare.
E’ stato anche approvato un nuovo programma per l’Iucn per i prossimi quattro anni ed è stata eletta la nuova leadership dell’Iucn, inclusa la nuova presidente dell’Iucn, Razan Al Mubarak.
Le risoluzioni finali e le raccomandazioni adottate dal Congresso IUCN 2020 saranno disponibili in un secondo momento qui . I risultati delle votazioni sono disponibili qui.