Wwf: «La Francia tutela il Mediterraneo dalle trivelle, noi nemmeno il Santuario dei Cetacei»

Incapaci di tutelare efficacemente anche la Zona di Protezione Ecologica

[11 Aprile 2016]

Dopo che la  ministro dell’ambiente francese Segolene Royal ha dichiarato la moratoria totale su esplorazione, concessioni e trivellazioni petrolifere in tutto il Mediterraneo sotto sovranità francese e nella Zona economica esclusiva della Francia, il Wwf parte all’attacco delle contraddizioni italiane riguardanti gli impegni che il nostro Paese ha preso sulla protezione del mare: «Se i Francesi tutelano il Mediterraneo noi mettiamo un pistola alla tempia del Santuario dei cetacei e con le modifiche rabberciate facciamo saltare il Piano delle Aree per le attività di trivellazione nella legge di Stabilità 2016. La Francia sa anteporre gli interessi dello Stato per la tutela dell’ambiente a quelli oscurantisti delle lobby petrolifere; noi non siamo nemmeno capaci di tutelare efficacemente la Zona di Protezione Ecologica ZPE che pur abbiamo creato sino a 300 miglia nel  Mediterraneo Occidentale, Tirreno settentrionale Mar Ligure, che include il Santuario dei Cetacei, visto abbiamo istituito con Decreto del ministro dello sviluppo Economico del 9 agosto 2013 una nuova Zona di sfruttamento degli idrocarburi a ridosso del Santuario che si allarga dalla Sardegna Occidentale al Mar Balearico, un’area di mare grande quasi quanto la Corsica».

Il Wwf chiede al governo di fare il proprio dovere: «Ora il Ministro dell’Ambiente  Galletti è chiamato a difendere  il suo ruolo istituzionale  dichiarando anche in Italia la moratoria, visto che come denunciato nell’ebook del Wwf “Trivelle insostenibili” uscito in questi giorni, che l’assenza di un Piano delle Aree non  consente di fare una Valutazione ambientale strategica e che il 47,7% delle piattaforme entro la fascia di interdizione delle 12 miglia dalla costa, oggetto del quesito referendario del 17 aprile, sono state costruite senza Valutazione di impatto ambientale».