Bollettino da Parigi, 3° giorno: avanti piano con i negoziati. I temi sul tavolo
[3 Dicembre 2015]
L’associazione Italian Climate Network sta seguendo in diretta da Parigi i negoziati della Cop21, la Conferenza Onu sul clima. In particolare, il gruppo di ragazze e ragazzi della “delegazione giovanile italiana alla Cop21” partecipa all’evento con i suoi delegati, offrendo ogni giorno un bollettino riassuntivo per cogliere gli spunti principali emersi dalla Cop. Greenreport rientra nel pool di testate selezionate per diffondere l’iniziativa, alla quale aderiamo con entusiasmo. Di seguito il bollettino della terza giornata:
Proseguono i lavori negoziali qui alla Conferenza delle Parti di Parigi, a cui era presente ieri sera il Ministro degli Esteri francese, nonché presidente della COP21, Laurent Fabius. Il tavolo di lavoro, presieduto a turno dai due Co-Chairs, fa progressi in maniera lenta e si concentra essenzialmente sui paragrafi della COP Decision, che nel pacchetto di Parigi conterrà gli elementi più specifici e rinnovabili di anno in anno, a differenza di quelli generali e a lungo termine che troveranno spazio nel “Protocollo”. Numerosi i gruppi di lavoro informali (denominati “spin-off“) a cui la società civile non può sfortunatamente assistere: nonostante ciò, i nostri delegati sono ugualmente riusciti a raccogliere delle informazioni sull’andamento dei temi principali in discussione, disponibili nell’analisi di seguito.
MITIGAZIONE
Il gruppo di lavoro ha raggiunto in serata un accordo su un nuovo testo, in particolare riguardo agli obiettivi a lungo termine e gli impegni individuali. Ciononostante, il progresso in questa sezione viene giudicato insoddisfacente: a detta degli stessi negoziatori, di questo passo non si riuscirà a giungere ad un paragrafo chiaro e gestibile sulla mitigazione.
Durante i lavori riguardanti la COP Decision, Saint Lucia col supporto del Nicaraguae Kiribati, richiede che l’aggiornamento del rapporto di sintesi consideri gli scenari a 1.5°C di aumento di temperatura. Di tutt’altro avviso l’Arabia Saudita la quale non vede la ragione di includere qui tale questione.
Altro punto di discussione è stato ruolo dei non-state actors: Arabia Saudita e Venezuela hanno espresso contrarietà al loro coivolgimento e in particolare quest’ultima ha espresso perplessità sulla modalità di monitoraggio delle azioni dei non-state actors, auspicando che nel testo non vi sia alcuna loro menzione.Colombia e Indonesia invece riconoscono l’importanza del ruolo dei non-state actors, sottolineando come possano fortificarne l’efficacia dell’Accordo.
ADATTAMENTO
In questa sezione il dialogo è stato costruttivo, con alcuni progressi registrati sugli obiettivi e la visione globali.
La proposta è di pubblicare, giovedì mattina, un testo che contenga i progressi compiuti e delle proposte di aree di convergenza per gli aspetti ancora irrisolti. Ancora protagonisti gli INDCs, i quali continuano a svolgere un grande ruolo all’interno del confronto, in particolare i maggiori cambiamenti hanno riguardato l’introduzione di un nuovo paragrafi nella COP Decision sulla necessità di includere la tematica dell’ Adattamento negli INDCs dei Paesi in via di sviluppo.
FINANZA
Dialogo costruttivo nelle sessioni sulla finanza, con due gruppi al lavoro parallelamente che hanno portato a passi in avanti su azioni ed impegni economici.
TRASPARENZA DELLE AZIONI
Nota negativa della giornata, con praticamente nessun progresso registrato e andamento dei lavori decisamente troppo a rilento.
GLOBAL STOCKTAKE
Questa sezione, che dovrà definire modalità e tempistiche di un futuro “punto della situazione” sull’andamento dei lavori del futuro accordo di Parigi, ha portato alla redazione delle prime proposte su aree di convergenza, confidando di riuscire a consegnare un testo con poche parentesi. In particolare, durante la discussione, ha preso piede il mandato dell’ADP: deve continuare oppure no? Arabia Saudita, Iran e Giordania esprimono perplessità sulla necessità di creare un nuovo corpo responsabile dell’implementazione dell’Accordo dopo l’ADP. Al contrario, se da un lato Venezuela e Colombia sottolineano la questione della durata del mandato dell’ADP, il Pakistan rimarca come la prossima settimana esso si concluderà e non dovrebbe essere esteso.