1 miliardo dei bambini più vulnerabili del mondo a rischio estremo cambiamento climatico

Se il mondo non agisce oggi, domani lo saranno tutti bambini. E’ tempo di mettere i bambini al centro dell'azione climatica

[2 Marzo 2022]

Pubblichiamo la dichiarazione della direttrice esecutiva dell’Unicef  Catherine Russell sull’AR6 Report pubblicato dall’Intergovernmental Panel on Climate Change (IPCC)

 

L’importante rapporto dell’Intergovernmental Panel on Climate Change (IPCC) elimina ogni briciolo di dubbio rimasto: la crisi climatica non è una minaccia futura. E’ qui, sta accelerando e continuerà a influenzare il mondo in modi sempre più devastanti.

La crisi climatica ha già esposto quasi tutti i bambini, in tutti i continenti, a un rischio maggiore di rischi climatici più frequenti, intensi e distruttivi, dalle ondate di caldo e dalla siccità ai cicloni e alle inondazioni, dall’inquinamento atmosferico alle malattie trasmesse da vettori.

Ma per alcuni bambini, la crisi climatica è più di un rischio maggiore. E’ una realtà pericolosa per la vita.

Il Children’s Climate Risk Index pubblicato recentemente dall’Unicef, la prima analisi completa del rischio climatico e ambientale dal punto di vista di un bambino, dimostra che 1 miliardo di bambini vive in Paesi ad altissimo rischio dove sono esposti ai pericoli, agli shock e ai fattori di stress più gravi. L’impatto su questi bambini, sulle loro famiglie e sul loro futuro – e quindi sulle loro società – è enorme.

Oggi, 1 miliardo dei bambini più vulnerabili del mondo è a rischio. Domani, se il mondo non agirà, saranno tutti bambini.

L’evidenza è inconfutabile: la crisi climatica è una crisi dei bambini. Eppure, i bambini sono costantemente trascurati nella pianificazione della risposta alle crisi climatiche. Investire nei bisogni dei bambini più colpiti dai cambiamenti climatici non è una priorità. In molti casi non è nemmeno all’ordine del giorno.

Il mondo non può continuare a trascurare i bambini mentre è alle prese con la minaccia esistenziale del cambiamento climatico e del degrado ambientale. E’ tempo di mettere i nostri bambini al centro dell’azione climatica.

Prima di tutto e sempre, i governi devono realizzare ambiziose riduzioni delle emissioni. Questa rimane l’unica soluzione a lungo termine, poiché l’adattamento climatico ha dei limiti. Ma dobbiamo agire, proprio ora, per aiutare i bambini più vulnerabili, che vivono in Paesi con le emissioni pro capite più basse, ad adattarsi agli impatti dei cambiamenti climatici, in modo che possano sopravvivere e prosperare in un mondo in rapido cambiamento.

Preparare i Paesi e le comunità attraverso uno sviluppo resiliente al clima con una particolare attenzione all’adattamento è il modo più efficace per proteggere la vita dei bambini vulnerabili e i mezzi di sussistenza delle famiglie. E’ dimostrato che riduce il rischio climatico dei bambini. Costruisce la resilienza agli shock climatici futuri e attesi. Offre vantaggi economici reali.

Tuttavia, molti Paesi mancano del tutto di piani di adattamento o hanno piani che non proteggono o affrontano i loro bisogni specifici e urgenti. Questo significa che la maggior parte dei bambini è ancora non protetta e impreparata all’intensificarsi dell’impatto del cambiamento climatico.

L’Unicef chiede a tutti i Paesi di impegnarsi a garantire che l’adattamento incentrato sui bambini sia un elemento centrale di tutti i piani climatici, con la massima priorità.

Per essere efficaci, i piani di adattamento incentrati sul bambino e le misure di resilienza devono essere multisettoriali, coprendo i settori critici che supportano la sopravvivenza e il benessere dei bambini: acqua e servizi igienici; salute, alimentazione e istruzione; politica sociale e protezione dell’infanzia. Devono inoltre concentrare le risorse e l’attenzione sul raggiungimento dei bambini più emarginati e vulnerabili delle comunità più povere. Altrettanto importante, devono essere sviluppati e implementati con l’impegno e la partecipazione dei giovani, assicurando che le loro voci siano ascoltate e che i loro bisogni si riflettano nelle decisioni. Infine, devono essere adeguatamente e urgentemente finanziati e dotati di risorse.

I giovani hanno già aspettato troppo a lungo perché i leader intraprendessero le azioni profonde e drastiche necessarie per limitare la crisi climatica. Non lasciamoli aspettare che atuiamo le azioni intelligenti e strategiche che li aiuteranno a sopravvivere.

Catherine Russell