A Grosseto il negazionismo climatico si insegna al liceo
Chi ha organizzato l’’iniziativa negazionista? E Come sono stati scelti i relatori?
[1 Giugno 2022]
Sui social media stanno circolando reazioni abbastanza indignate su un’iniziativa dal titolo apparentemente “neutro” – Incontri tra cielo e terra, resistiamo al cambiamento climatico. Conoscenza e consapevolezza scientifica per le nuove generazioni – che si tiene oggi al Liceo Statale A. Rosmini di scienze umane di Grosseto, e che in realtà nasconderebbe un incontro con gli studenti per fare propaganda negazionistica climatica.
Quel che è certo è che dalla locandina non si capisce quale sia l’organizzazione che ha organizzato l’iniziativa (la scuola?), chi abbia mandato gli inviti e chi abbia selezionato, e in base a quali criteri, siano stati scelti i relatori che sembrano appartenere tutti alla infima minoranza che mette in dubbio la scienza climatica. Come segnala qualcuno su Facebook, ad uno di loro viene addirittura attribuito il titolo di professore anche se non risulta esserlo.
Anche il Comitato Scientifico di Climalteranti.it sta ricevendo segnalazioni costernate sull’incontro al liceo grossetano e sottolinea che «I relatori sono tristemente noti ai frequentatori di Climalteranti per essersi distinti nella negazione del cambiamento climatico, sostenendo tesi più o meno strampalate dal punto di vista scientifico , con argomenti caratterizzati da una assoluta e ampiamente documentata faziosità. Dal programma sembrerebbe addirittura che i relatori dovrebbero giudicare il rigore scientifico dei lavori svolti dai ragazzi. Il rigore scientifico delle tesi sostenute dai relatori (qui alcune informazioni utili) sul tema del cambiamento climatico è variabile fra l’inesistente e il molto scarso. Quasi tutti i relatori non sono autori di pubblicazioni scientifiche sul tema del cambiamento climatico, ma solo di libretti autoprodotti in cui hanno raccontato opinioni ampiamente sconfessate dai dati scientifici, dae pubblicazioni su riviste ad alto impatto e dai rapporti IPCC, e a tratti persino ridicole (ad esempio si veda “L’illusione dell’energia dal sole” di Franco Battaglia). Solo uno dei relatori, Nicola Scafetta, risulta autore di pubblicazioni scientifiche su riviste internazionali sul tema del cambiamento climatico, molte delle quali pubblicate su riviste di second’ordine, pesantemente criticate dagli esperti del settore per la quantità di errori presenti (si veda qui per l’ultima pesante stroncatura). Nessuna delle recenti tesi del prof. Scafetta è presa in considerazione dal Sesto rapporto di valutazione dell’IPCC».
Il Comitato Scientifico di Climalteranti.it evidenzia che «Se dal punto di vista teorico si potrebbe discutere se, in nome della libertà di opinione, possa essere giustificato dare spazio nelle scuole a chi propaganda tesi infondate dal punto di vista scientifico, in questo caso si tratta comunque di qualcosa di diverso: un tentativo da parte di sostenitori di tesi ampiamente screditate di guadagnare credibilità aggirando il metodo scientifico e rivolgendosi direttamente al “pubblico”. Non sono ammissibili lezioni di metodo, con valutazioni specifiche verso i ragazzi, da parte di chi il metodo non sa cosa sia. E in ogni caso, fatto salvo quanto appena affermato, sarebbe sempre fondamentale garantire un minimo di contradditorio quando le tesi del gruppo di relatori selezionato è in contrasto con il consenso in cui si riconosce l’intera comunità scientifici degli esperti del settore».
Il Comitato Scientifico di Climalteranti.it conclude: «In una precedente occasione, un convegno all’Università La Sapienza di Roma nel novembre 2018, avevamo già manifestato il nostro dispiacere verso un’istituzione che, al posto di garantire serietà nel trattare importanti questioni scientifiche e politiche, aveva dato spazio a tesi infondate. Non possiamo quindi che chiedere alla Dirigenza scolastica di evitare di infliggere ai ragazzi le sciocchezze di chi da anni, contro ogni evidenza scientifica, nega l’esistenza dei cambiamenti climatici e la loro rilevante componente antropica. Cambiamenti che, peraltro, andranno ad gravemente proprio la vita delle nuove generazioni, chiamate pertanto a profondere il massimo impegno sul fronte della mitigazione e dell’adattamento».