Afghanistan: un inverno gelido, fame e siccità rischiano di fare strage di bambini e mamme
Allarme Onu: in Afghanistan c’è un disperato bisogno di aiuti di base. La situazione già tragica si è ulteriormente aggravata con l’arrivo dei talebani al potere
[5 Gennaio 2022]
La mamma afghana morta assiderata, con i piedi nudi infagottati in borsine di plastica, ma che è riuscita a salvare i suoi bambini e a portarli oltre il confine tra l’Iran e il Kurdistan irakeno, è il tragico simbolo della tragedia che sta avvenendo in Afghanistan, stremato da una guerra infinita e prigioniero di un regime teocratico che è però ru iuscito a sconfiggere Usa e Nato. Quella donna coraggiosa moriva assiderata nella neve, come una tragica piccola fiammiferaia del 2000 che aveva attraversato migliaia di chilometri a piedi per raggiungere una libertà e un benessere che non vedrà mai. E’ morta proprio mentre gli operatori umanitari delle Nazioni Unite avvertivano che un rigido inverno in Afghanistan sta aggravando le già gravi condizioni affrontate da milioni di persone in tutto il Paese.
La prima a lanciare l’allarme era stata l’Unicef con la pubblicazione di un rapporto scioccante sul numero dei bambini uccisi dalla guerra in Afghanistan: 28.500 dal 2005, che fanno di questo sfortunato Paese quello con più piccoli morti a causa della guerra il 27% di tutti i bambini uccisi a causa di un conflitto a livello globale.
E ora i bambini e le bambine afghane (e le loro mamme) sono in prima linea per affrontare il generale inverno. Secondo l’’United NationsOffice for the Coordination of Humanitarian Affairs (OCHA, «Il rigido inverno sta esacerbando le gravi condizioni che molti afghani stanno affrontando. Forti nevicate e piogge hanno colpito diverse aree nelle ultime 24 ore, con la neve che ha interrotto i voli da e per l’aeroporto di Kabul. Nei prossimi giorni sono previste ulteriori nevicate e basse temperature».
Ezatullah Noori, il coordinatore nazionale dell’emergenza per la Fao in Afghanistan, ha avvertioto che «Questa è la terza stagione di siccità in 5 anni. Se non supportiamo in tempo il settore agricolo, perderemo un pilastro essenziale dell’economia afghana».
In una nota l’Onu ricorda che «La già disastrosa situazione umanitaria in Afghanistan è peggiorata in seguito alla presa del potere da parte delle forze talebane lo scorso agosto e alla successiva sospensione degli aiuti, insieme al congelamento dei beni da parte di molti paesi e organizzazioni internazionali». A fine dicembre, il Consiglio di sicurezza dell’Onu ha adottato all’unanimità una risoluzione che apre la strada agli aiuti per raggiungere gli afgani che hanno un disperato bisogno di sostegno di base, evitando al contempo che i fondi cadano nelle mani dei talebani, una mossa che Martin Griffiths, Unito sottosegretario generale per gli affari umanitari e coordinatore dei soccorsi di emergenza dell’Onu ha definito «Una pietra miliare. Una decisione che salverà vite».
Il portavoce dell’Onu, Stéphane Dujarric ha detto in un briefing coi giornalisti che «Nel frattempo, i partner umanitari hanno corso contro il tempo per fornire aiuti e forniture, in linea con l’impegno di aumentare le operazioni. Nel mese di dicembre, i partner hanno raggiunto 7 milioni di persone con aiuti alimentari in tutto il Paese. In varie parti dell’Afghanistan è in corso anche la fornitura di supporto per l’inverno, compresi contanti e articoli non alimentari. I donatori hanno fornito 1,5 miliardi di dollari per i due appelli umanitari per l’Afghanistan nel 2021. Questo include 776 milioni di dollari, o il 128% o dei 606 milioni di dollari richiesti per l’Appello Flash e 730 milioni di dollari, o l’84%, degli 869 milioni di dollari richiesti nel Piano di risposta umanitaria».
Ma l’ International Organization for Migration (IOM) ha espresso tutta la sua preoccupazione per la situazione di milioni di sfollati interni in Afghanistan e l’United Nations High Commissioner for Refugees (UNHCR), sta intensificando la sua risposta per fornire un’assistenza tempestiva per l’inverno, in particolare per le famiglie sfollate più vulnerabil e dice che sta fornendo «Assistenza in contanti multiuso continua per soddisfare le loro esigenze immediate di caldo e sicurezza. Riuscire a sostenere questo supporto è fondamentale»
Mentre l’Occidente ha completato la sua vergognosa ritirata dall’Afghanistan, dopo una insensata guerra ventennale che ha bruciato trilioni di dollari che, se investiti nello sviluppo sostenibile, avrebbero reso l’Afghanistan il Paese più prospero dell’Asia, sul campo ad aiutare gli afghani e le afghane sono rimaste solo le vituperate Onu e ONG e finora i partner umanitari in Afghanistan hanno raggiunto 9 milioni di persone con assistente alimentare: 201.000 bambini con trattamenti per la malnutrizione acuta; 4 milioni di persone con assistenza sanitaria; 110,000 persone con assistenza per l’inverno.