Agire subito per mitigare l’ansia climatica della Generazione Z

E’ reale e necessita di azione climatica, per il benessere e il futuro di tutti

[6 Marzo 2024]

Lo studioAustralia’s university Generation Z and its concerns about climate change”, pubblicato su Sustainable Earth Reviews da Rodrigo Bardales Salguero,  Diana Bogueva e Dora Marinova della Curtin University, ha dimostrato che «I giovani australiani nutrono grandi preoccupazioni riguardo al cambiamento climatico, che sta avendo un impatto significativo sulle loro vite e potrebbe avere conseguenze più ampie nei decenni a venire».

I ricercatori hanno intervistato gli studenti universitari australiani appartenenti alla Generazione Z (persone nate tra il 1995 e il 2010), scoprendo che il cambiamento climatico è la loro principale preoccupazione ambientale: «Oltre l’80% ha riferito di essere “preoccupato” o “molto preoccupato” per il cambiamento climatico, e molti hanno rivelato di sentirsi ansiosi per la questione».

Alla Curtin ricordano che «L’ansia climatica vede la preoccupazione per il cambiamento climatico manifestarsi come pensieri inquietanti, angoscia travolgente per i futuri disastri climatici e per il destino continuo dell’umanità e del mondo. Può anche tradursi in sentimenti di paura, insicurezza, rabbia, stanchezza, impotenza e tristezza».

La Marinova, che insegna sostenibilità alla Curtin. evidenzia che «L’ansia climatica è un fattore che contribuisce al senso generale di disagio della generazione Z verso il futuro, che potrebbe avere importanti conseguenze future. Questi giovani sono molto preoccupati e, in un certo senso, intimiditi dalla mancanza di azioni concrete intraprese per combattere il cambiamento climatico. La Gen Z ha serie preoccupazioni che non avranno solo un impatto sulla loro salute mentale – che sarà qualcosa con cui la società e il sistema sanitario pubblico dovranno confrontarsi – ma anche sulle scelte che fanno i giovani: come spendono i loro soldi, se hanno famiglie, la loro scelta di carriera e altro ancora».

Lo studio ha inoltre rivelato CHE, nonostante le loro preoccupazioni, solo il 35% della Gen Z è regolarmente impegnato nell’attivismo climatico come la raccolta fondi, la donazione di denaro a cause meritevoli, il sostegno a campagne politiche o la partecipazione a eventi come marce o proteste.

La Bogueva, fa notare che «Gli intervistati utilizzano invece regolarmente i social media per esprimere le proprie preoccupazioni e trovare informazioni. Sebbene le loro attività online siano importanti, la Gen Z potrebbe aver bisogno di impegnarsi in altri modi sia per alleviare l’ansia climatica che per guidare il cambiamento. La generazione Z dovrebbe prendere in considerazione la possibilità di partecipare ad aree di attivismo più tradizionali o mainstream, come le campagne politiche per impegnarsi con i policy maker e connettersi meglio con le altre generazioni per influenzare i decisori, accelerare l’azione climatica  e contribuire a salvaguardare un pianeta vivibile per tutti».

Ma la Bogueva ha concluso che «Non è responsabilità esclusiva della generazione Z risolvere il cambiamento climatico – un problema che non ha creato – ma intraprendere azioni significative può aiutare ad alleviare i sentimenti di ansia e impotenza di un individuo. Questo può includere lo scoprire come possono essere parte della soluzione nella loro vita personale, sia che si tratti di scegliere una carriera che abbia un impatto o di adattare i prodotti o il cibo che consumano. Sebbene le sfide del cambiamento climatico possano essere spaventose, per la Generazione Z non è troppo tardi per fare la differenza, lottando per un futuro sostenibile».