Il cambiamento climatico è responsabile del record di eventi meteorologici estremi
L’aumento di ondate di caldo, siccità e inondazioni dipende dal riscaldamento globale
[26 Aprile 2017]
Lo studio “Quantifying the influence of global warming on unprecedented extreme climate events”, pubblicato su Proceedings of the National Academy of Sciences da un team di ricercatori delle università statunitensi di Stanford, Columbia, Northwestern, California-Los Angeles e della Nasa, è nato per rispondere alla stessa domanda che gli scinziati si sentono rivolgere dopo un’ondata di caldo, piogge torrenziali o siccità: «Il cambiamento climatico crwato dall’uomo ha un ruolo?»
Il leader del gruppo di ricerca, Noah Diffenbaugh, del Department of Earth system science della Stanford University, spiega che «La domanda ci viene rivolta dal pubblico in generale e da persone che cercano di prendere decisioni su come gestire i rischi del cambiamento climatico. Ottenere una risposta precisa è importante per tutti, dall’agricoltura a premi assicurativi, alle catene internazionali, di approvvigionamento, alla pianificazione delle infrastrutture».
Per molti anni gli scienziati hanno evitato di collegare i singoli eventi meteorologici ai cambiamenti climatici, perché era difficile capire quale fosse l’influenza delle attività antropiche e della variabilità naturale del clima. Ma, come sottolinea Diffenbaugh questo sta cambiando: «Negli ultimi dieci anni, c’è stata un’esplosione della ricerca, al punto che stiamo vedendo risultati pubblicati entro poche settimane da un grande evento». Nel nuovo studio il team statunitense delinea un “quadro” in quattro step per testare se il riscaldamento globale abbia contribuito a innescare e regolare gli eventi atmosferici . Lo studio è l’ultimo di un settore in rapida crescita della scienza climatica chiamata “attribuzione dell’ evento estremo”, che combina le analisi statistiche delle osservazioni climatiche con computer model sempre più potenti per studiare l’influenza dei cambiamenti climatici sui singoli eventi meteorologici estremi.
Per evitare di attribuire impropriamente un evento estremo al cambiamento climatico, gli autori dello studio sono partiti dal hanno che il riscaldamento globale non avesse svolto alcun ruolo e poi hanno utilizzato le analisi statistiche per verificare se questa ipotesi fosse valida. Diffenbaugh evidenzia che «Il nostro approccio è molto prudenziale. E’ come la presunzione di innocenza nel nostro ordinamento: l’impostazione predefinita è che l’evento meteorologico sia solo sfortuna, è richiesto un onere di prova molto alto per assegnare la colpa al riscaldamento globale».
I ricercatori hanno applicato questo prudentissimo approccio ai peggiori eventi meteorologici che si sono verificati in diverse aree del mondo e hanno scoperto che «Il riscaldamento globale provocato dalle emissioni antropiche gas serra aumentata la probabilità degli eventi più caldi in più dell’80% della superficie del globo per il quale erano disponibili le osservazioni. I nostri risultati suggeriscono che il mondo non è ancora al punto in cui ogni evento di caldo record ha un impronta digitale umana rilevabile, ma ci stiamo avvicinando».
Per quanto riguarda le siccità e le piogge alluvionali, gli autori hanno scoperto che l’influenza umana sul clima ne ha aumentato le probabilità di circa la metà delle aree con osservazioni affidabili. «Le precipitazioni sono intrinsecamente più rumorose delle temperatura, quindi ci aspettavamo che il segnale fosse meno chiaro – aggiunge Diffenbaugh – Uno dei segnali più chiari che vediamo è un aumento delle probabilità di eventi estremi di siccità nei tropici Questo è anche il luogo dove si vede il più grande aumento delle probabilità di eventi a caldo prolungato: una combinazione che presenta rischi reali per comunità ed ecosistemi vulnerabili».
Il team di ricerca ha fatto un quadro generale degli eventi estremi degli ultimi anni, concentrandosi su singoli eventi come il la devastante siccità 2012-2017 in California e le catastrofiche inondazioni nel nord dell’India nel giugno 2013. Uno dei principali obiettivi del nuovo studio era quello di verificare la capacità del quadro di valutazione degli eventi in più regioni del mondo e di estenderlo oltre le temperature e le precipitazioni estreme, sulle quali si erano concentrate molti studi.
Uno degli eventi che hanno messo alla prova le ipotesi del team statunitense è lo scioglimento estivo del ghiaccio marino artico, che negli ultimi 30 anni è calato del 30%. Quando i membri del team hanno applicato il loro quadro alla copertura di ghiaccio marino artico che ha raggiunto la sua più bassa estensione nel settembre 2012, hanno scoperto «prove statistiche schiaccianti che il riscaldamento globale ha contribuito alla gravità e alla probabilità delle misurazioni del ghiaccio del mare nel 2012. Il trend nella regione artica è stata davvero ripido ed i nostri risultati dimostrano che senza il riscaldamento globale sarebbe stato estremamente improbabile avere un record di estensione del ghiaccio marino così basso».
Questo approccio su più fronti può essere usato per studiare non solo le condizioni meteorologiche ma anche gli “ingredienti” meteorologici che contribuiscono agli eventi rari. «Per esempio, abbiamo scoperto che il modello di pressione atmosferica che si è verificato sulla Russia durante l’ondata di caldo del 2010 è diventata più probabile negli ultimi decenni e che il riscaldamento globale ha contribuito a quei dati – ha detto uno degli autori, Daniel Horton della Northwestern University – Se cambiano le probabilità di un singolo ingrediente – come i modelli di pressione che portano alle ondate di caldo -.è come mettere il pollice sulla bilancia di un ‘evento estremo»
Diffenbaugh conclude: «Quando si guardano i dati storici, non c’è dubbio che il riscaldamento globale stia accadendo e che gli eventi estremi sono in aumento in molte aree del mondo. La gente prende un sacco di decisioni – a breve termine e a lungo termine – che dipendono dal tempo, quindi ha senso che voglia sapere se il riscaldamento globale sta rendendo gli eventi record più probabile Come scienziati, dobbiamo fare in modo di assicurare che ci siano informazioni accurate, obiettive e trasparenti con cui lavorare quando si prendono queste decisioni».