Carbon budget: il limite di emissioni da non superare per restare entro i 2 °C è più basso
Se non riduciamo immediatamente le emissioni, le cose si metteranno male in pochi decenni
[24 Febbraio 2016]
Il nuovo studio “Differences between carbon budget estimates unraveled”, pubblicato su Nature Climate Change da un team dell’International Institute for Applied Systems (Iias) evidenzia che il limite per le future emissioni di CO2 dovrebbe essere molto più basso di quanto si credeva. I ricercatori del centro austriaco propongono un limite di «590 – 1240 miliardi di tonnellate di anidride carbonica dal 2015 in poi, come la stima più appropriata per mantenere il riscaldamento al di sotto di 2° C, un target della temperatura che ha lo scopo di evitare gli impatti più pericolosi del cambiamento climatico».
Quindi l’asticella del limite delle emissioni è messa molto più in basso delle stime precedenti – che variavano da 590 a 2390 miliardi di tonnellate di CO2 nello stesso periodo di tempo – e la finestra di opportunità per evitare un cambiamento climatico catastrofico potrebbe chiudersi molto prima di quanto si credeva. Le stime precedenti prestito più urgente la necessità di affrontare i cambiamenti climatici.
Il principale autore dello studio, Joeri Rogelj, spiega che «Per avere una ragionevole possibilità di mantenere il riscaldamento globale al di sotto di 2° C, siamo in grado di emettere solo una certa quantità di anidride carbonica. Questo è il nostro carbon budget (bilancio del carbonio, ndr). Questo è noto da circa un decennio e la fisica alla base di questo concetto è ben compresa, ma molti fattori diversi possono portare a bilanci del carbonio che sono o leggermente più piccoli o leggermente più grande. Volevamo capire queste differenze e fornire chiarezza su questo problema per i policymakers e l’opinione pubblica. Questo studio dimostra che in alcuni casi sono state sovrastime dal 50 a oltre il 200%. del budget a disposizione. Alla fine, questa è una differenza di più di 1.000 miliardi di tonnellate di anidride carbonica».
Le stime per un carbon budget coerente con l’obiettivo dei 2° C variano ampiamente e il nuovo studio fornisce un’analisi completa di queste differenze. Secondo i ricercatori austriaci, svizzeri, tedeschi, olandesi, britannici e canadesi dell’Iias, «La variazione dei carbon budget derivavano da differenze di scenari e metodi, e dall’inclusione di altre attività umane che possono influenzare il clima, ad esempio, il rilascio di altri gas serra come il metano».
Una ricerca precedente suggeriva che il contributo variabile di altre attività umane sarebbe il motivo principale per le variazioni del carbon budget, ma sorprendentemente, lo studio Iias ha scoperto che le differenze metodologiche contribuiscono almeno altrettanto. I budget accounts proposti per tutte le attività umane e i gas serra e si basano su scenari dettagliati che simulano i diversi futuri low-carbon.
Rogelj conclude: «Ora possiamo comprendere meglio il carbon budget necessario per mantenere il riscaldamento globale al di sotto di 2 gradi. E’ molto importante conoscere questo bilancio del carbonio perché definisce la quantità di anidride carbonica che ci è permesso rilasciare in atmosfera. Abbiamo capito che questo bilancio si situa in basso rispetto a quello che gli studi avevano indicato prima e, se non iniziamo a ridurre immediatamente le emissioni, ci farà saltare in pochi decenni».