135 associazioni contro la politica climatica dell’Ue: punta troppo sul carbon market
Clima, duro attacco alla Cop19 di Varsavia: «Sponsorizzata dalle multinazionali inquinanti»
[7 Novembre 2013]
Secondo la dichiarazione “COP 19 Climate Capture: Stop the corporate takeover and expansion of carbon markets now!”, firmata da 135 associazioni e movimenti di tutto il mondo, alla Conferenza sul clima delle parti (Cop19) dell’Unfccc che si terrà in Polonia, l’Unione europea punta ad espandere i carbon markets dai quali potrebbero trarre beneficio i grandi inquinatori. L’attacco della Coalizione, che comprende associazioni come gli Amici della Terra, Attac, Global Forest e l’italiana Re:Common, all’European Union Emissions Trading Scheme (Eu Ets) ed alle politiche climatiche dell’Ue è durissimo: «Per quasi 20 anni, le politiche climatiche multilaterali sono servite a creare meccanismi finanziari redditizi che mantengono i sistemi dipendenti dai combustibili fossili che sono responsabili per la crisi climatica. Dall’11 al 22 Novembre a Varsavia, in Polonia, la 19esima Conferenza delle Parti (Cop19) della United Nations Framework Convention on Climate Change (Unfccc) non farà eccezione. L’agenda dell’Ue per la Cop19 sarà sia quella di aumentare meccanismi di commercio del carbonio che di trovare altri modi per sostenere un sistema industriale e finanziario dipendente da carbone, petrolio e gas, che si trova ad affrontare una crisi di dimensioni multiple».
Tamra Gilbertson, Carbon Trade Watch, ci va giù pesante: «La Commissione europea e gli imbroglioni del i carbonio che fanno profitti con il fallimentare Eu Ets stanno spingendo per ottenere una scialuppa di sicurezza attraverso il collegamento tra i mercati prefigurando un mercato globale del carbonio»
Alle associazioni non piace affatto che tra gli sponsor e i partner della Cop19 Unfccc ci siano multinazionali e gruppi energetici, come la Polacca Pge, la cui gigantesca centrale a carbone di Belchatow nel 2012 è stata sia il più grande inquinatore che il più grande beneficiario di quote gratuite di emissioni di CO2 e dicono che «A peggiorare le cose, le aziende individuate sono quelle con alcuni dei “track record più dannosi”. Alcuni esempi sono la ArcelorMittal, il gigante dell’acciaio che ha massicciamente beneficiato dei carbon markets, mentre sta causando danni alle comunità vulnerabili; Alstom, che prevede di costruire la più grande centrale elettrica a carbone in Polonia; Pge, la più grande compagnia energetica della Polonia, con investimenti nel carbone, nel gas da scisti e nel nucleare, la compagnia petrolifera Lotos SA, che è coinvolta nel gas shale e ha organizzato un gruppo fasullo per promuovere il fracking; giganti automobilistici come la Bmw, che hanno fatto attivamente lobbyng contro la riduzione delle emissioni di CO 2 per le auto».
Per Belén Balanyá, di Corporate Europe Observatory , «La Cop19 sarà il caso più estremo di acquisizione societaria che abbiamo visto all’interno di una Cop. Il governo polacco ha concesso lo status di socio a 11 companies, tra le quali quelli colpevoli di orrendi “track record” climatici, come ArcelorMittal, il più grande beneficiario del sistema Ets, ed il produttore di auto Bmw, che da decenni sta bloccando i tentativi dell’Unione europea di ridurre le emissioni delle auto».
Le associazioni rivelano i legami tra il ministero dell’economia e dell’industria del carbone polacchi, che stanno organizzando, insieme a colossi come Rio Tinto, Katowice e Bhp Billiton, il Coal and Climate Summit in parallelo con i lavori della Cop19 Unfccc: «La collaborazione tra l’industria del carbone e il governo polacco è palese – dice Maxime Combes di Attac France – anno elaborato un comunicato per promuovere il carbone come una soluzione alla crisi climatica . Il carbone è una delle fonti energetiche più inquinanti, che sta alimentando il cambiamento climatico. Piuttosto che consumare carbone e combustibili fossili, i Paesi dell’Ue dovrebbero consentire una giusta transizione verso una società post-combustibili fossili.. E’ tempo di rottamare l’Ets ed altri tentativi di mercificare la natura, è tempo di lasciare i combustibili fossili e i minerali nel terreno, è il momento di iniziare una vera transizione verso alternative basate sulla gente».
La dichiarazione sui conclude con un fosco presentimento: «La Cop 19 si preannuncia come un momento culminante nella “corporate capture” dei colloqui dell’Onu. Con i governi in partnership con alcuni dei più grandi colpevoli e responsabili della crisi climatica, La Cop19 aumenterà la capacità degli inquinatori di fare profitti a scapito del clima. I carbon markets hanno dimostrato l’impossibilità assoluta di iniziare a ridurre i gas serra alla fonte o di promuovere una transizione che ci allontani dai combustibili fossili, cose entrambe necessarie per ridurre gli impatti del cambiamento climatico. Noi, le organizzazioni firmatarie, accusiamo i governi, l’Onu ed i loro alleati finanziari di cedere al potere delle imprese ed alle loro lobby invece di permettere loro solo una transizione verso una società post-combustibili fossili».